Gladys Basagoitia Dazza. El loto de la paz. Il loto della pace. Fara Editore. Rimini. 2017. Pgg. 152. € 10,00
Mi jardin segreto
veo nacer el sol y es
milagroso
el regalo de un nuevo dìa
piedra angular
a lo largo de mi arduo camino
(…)
Testo
interessante, dove la parola segue con sinergia empatica gli input di un’anima
tutta volta ad esternare la sua forza interiore. Per Gladys Basagoitia Dazza poesia è musicalità, libertà, ricerca onesta del vero; è navigazione verso un
orizzonte di improbabili ancoraggi a cui noi umani volgiamo la rotta; è
sentimento, focus, braciere ardente in cerca di una valvola di sfogo; in cerca
di un linguismo a cui affidare tutta quanta la generosità di un’anima nata per
cantare. Il testo El loto de la paz. Il loto della pace, si
divide in 5 sottotitoli: l’eponimo El
loto de lapaz, Realidad, El amor amigo, Luminosa oscuridad, La flor del
conocimiento, nei quali, con un climax di competente e sensuale voce
armonica, la Potessa indaga sul fatto di esistere e su tutte le complicanze di
un esistenzialismo che ci vede in campo
in quanto umani. Le poesie, con testo a fronte in spagnolo, si alternano con
una vivacità espressiva di contagiante euritmia. Spesso il dettato poetico
volge in stile narrativo, con versi ampi, ipermetrici che dànno segno di un
profondo subbuglio interiore atto a tradursi in una poesia ampia e articolata
dove il verso con un certo numero di corrispondenze foniche alterna effetti
contrattivi ad estensivi. E non è raro incontrare componimenti di sole due
strofe di metri senari, endecasillabi, ottonari, o quinari. Come non lo è
incontrare poesie di misure ritmiche ampie, oltre l’endecasillabo. Il fatto sta
che lo stile dell’Autrice è alla ricerca di una libertà versificatoria che
concretizzi alla meglio i suoi stati d’animo: amore, natura, autunnali
sfumature, giardini della mente, paesaggi, momenti di passione, thanatos ed
eros, memoria, miracoli del sole, vecchiaia (vorrei essere acqua corrente/ per
cogliere meglio lo spirito/ e rallentare la vecchiaia…), naufragi in tempeste,
stati di grazia (dal profondo buio vado verso la luce/ uno slancio
travolgente/ il fluire del tuo amore
s’innalza…).
Un
canto polifonico, una polimorfica plaquette che indaga sul bene ed il male degli
uomini con spirito spigliato e libero, dando segno di un loquace e intricante
lirismo; di una voce che arriva con immediatezza per la sua complessa semplicità.
Nazario
Pardini
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