Da:
Ninnj Di Stefano Busa’. Ellittiche stelle. Edizioni ETS. 2013
Un
settembre che rintraccia
le parole,
le orienta, le stringe a sé,
come
un torpore o un abbraccio.
Poi tutto
è un rimedio per le rughe,
una realtà
che scompare a comando,
ben
oltre gli sguardi.
A frenarci
c’è solo il mistero,
una
pelle che invecchia.
Ancora
un altro giorno cede,
se ne
va, e il nostro viaggio
si fa
breve, se un’altra estate chiama,
è
tempo di ricordi, di ellittiche stelle.
Qui –
oltre il silenzio c’è il mondo,
quasi
ombra senza gioia
che si
ripara dalla noia,
ha un
passato senza volto.
Qui –
è la città, l’alba, il perdono
che ti
chiedo, a scaldare le mie vene.
Dalla prefazione di N. Pardini
È così che si conquistano vette con scalate di
dolore e di affanni
Un viaggio senza ritorno,
una storia che porta due
parentesi
tra un poco e l’altro della vita.
Una distanza fra asintoti e
tangenze
sempre più lontani, linee
d’ombra.
Scrivere sulla poesia di Ninnj Di Stefano Busà significa raccontare la sua vita in tutte le occasioni esistenziali. Una vita donata, di tutto punto, all’arte della parola, alla ricerca continua di intarsi e nessi che convalidino il grande patrimonio di un’esistenza. La vita in tutta la sua pienezza e pluralità, come apertura all’umano in quanto tale, all’umano che cresce col dolore, la gioia, l’atto onirico, immaginifico, e, soprattutto, con la realtà che lo circonda e l’assale; a quell’umano che si misura, in modo perpetuo, con la luce e il buio, con l’ombra ed i suoi suoni, coi fatti ed i loro perché, per tirare, alfine, un inquieto consuntivo. “La poesia è connaturata all’umanità: il vero poeta assimila e trasfigura, lo scriba si limita a copiare"...
N. Pardini
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