SOGNO DI POESIA NELLA NOSTRA BELLA
ITALIA, OVVERO
QUANDO I POETI INCONTRANO IL POPOLO
Un gruppo di poetesse romane incontra
poeti lucani in un paesino della Basilicata ed è subito
Festa Grande!
Le poetesse che hanno organizzato il Festival poetico itinerante “Sogno di Poesia nella nostra Bella Italia”,
la cui prima edizione avrà come scenario il paese di Cersosimo (Potenza), lo
hanno definito un Festival
antropologico.
La formula è originale nella sua semplicità: alcune poetesse
romane incontreranno i poeti del luogo e insieme daranno vita ad un
originale susseguirsi di incontri
poetici a spasso per Cersosimo e per le località circostanti, incontri che saranno anche gastronomici, artistici,
folkloristici e, soprattutto, volti a valorizzare le caratteristiche
storico-turistiche della località ospitante, in una sorta di scambio culturale
e poetico.
Così nel prossimo week-end il piccolo paese di Cersosimo,
abitato da cinquecentocinquanta residenti e posto a cinquecentosessanta
metri sul livello del mare, nel
magnifico Parco del Pollino, accoglierà le poetesse romane, Alessandra
Carnovale, Stefania di Lino, Caterina Raimondi, Francesca Lufrano, Maria Teresa
Ciammaruconi, e Giovanna d’Onofri, tutte coordinate dalla poetessa e scrittrice
locale Angela Ferrara che ha sposato in toto il progetto delle poetesse e
scrittrici romane (Terry Olivi e Manuela Minelli, Laila Scorcelletti e Anita
Tiziana Napolitano) e che da settimane sta organizzando l’accoglienza nei
minimi dettagli.
“Sebbene viviamo in
un’era in cui si comunica con smartphone e tablet, dove spesso la parola è
sostituita da emoticon e immagini, noi vogliamo dimostrare che la parola
poetica può avere ancora un senso – spiegano Terry Olivi, Manuela Minelli,
Anita Tiziana Napolitano e Laila Scorcelletti, le poetesse romane ideatrici e
progettatrici della kermesse poetica – Ma
non solo, siamo anche convinte che la poesia non debba essere appannaggio
esclusivo di circoli di letterati e accademici, bensì deve essere portata in
mezzo al popolo, la poesia deve vivere tra la gente e in mezzo alla Natura”.
In effetti la parola poetica ha sempre un senso, perché
indaga la vita quotidiana, le cose semplici di ogni giorno e allo stesso tempo
indaga anche i misteri dell’Universo e le manifestazioni dell’Assoluto. Il
poeta, prendendoci per mano, con semplicità e affetto ci rende partecipi della
sua empatia verso tutti gli esseri viventi e anche verso le cose, aprendoci
parti nascoste verso la dimensione del sacro.
Ma ancora oggi è uso tra i poeti chiudersi in circoli e
salotti letterari dove si incontrano, si leggono e si confrontano tra loro.
Certamente la poesia è un’arte molto discreta, intima, che ama i piccoli
numeri. Spesso nei reading il pubblico
è formato da altri poeti e così la parola poetica resta là tra loro, non arriva
all’uomo della strada.
“Noi invece abbiamo
voluto realizzare proprio il concetto di portare la Poesia a casa della gente, anche
di coloro che non hanno mai avuto il tempo o la voglia di leggere un libro di
poesia, tant’è che le nostre meravigliose amiche romane verranno ospitate da
famiglie locali – spiega Angela Ferrara, scrittrice, poetessa e
organizzatrice in loco – Abbiamo
organizzato per loro una grande accoglienza, tutto il paese è in festa, le
signore sono già da qualche giorno in fibrillazione per preparare manicaretti
della cucina locale, i ragazzi della scuola sono emozionati perché anche loro
daranno il loro contributo e così il paese tutto.”
“Questa sarà solo la
prima tappa di un progetto che toccherà luoghi d’Italia sconosciuti ai più e
che, con il pretesto della poesia, vogliamo far conoscere agli stessi italiani
– spiega Manuela Minelli – Natura,
gastronomia, paesaggi, monumenti, tradizioni, l’Italia vera con la sua gente
più sincera: è un po’ questo che attraverso questi incontri poetici vorremmo
portare alla luce”.
“In ogni caso, il mio
sogno nascosto è leggere una mia poesia o una poesia dei miei poeti amati in
uno stadio di fronte a centomila persone. Vorrei vedere l’effetto che fa –
le fa eco Terry Olivi.
La seconda ….puntata del
Sogno di Poesia nella nostra
Bella Italia sarà in primavera e toccherà un’altra ridente località, questa
volta dell’Italia centrale che, per ora, le signore tengono top secret.
SOGNO DI POESIA
nella BELLA ITALIA
n. 1 BASILICATA
BASILICATA
( 27 – 28 luglio 2018)
CERSOSIMO
(550 abitanti- a 560 metri s.l.m. nel Parco del Pollino)
PROGRAMMA
Venerdì 27 luglio: ore 17,30 partenza da Cersosimo in macchina
per
SAN PAOLO
ALBANESE
(paese a 6
km. circa di distanza da Cersosimo, 271 abitanti,843
metri s.l.m., il più piccolo comune della
Basilicata, nato da
coloni
albanesi nel 1534 per scampare alla dominazione turco-
ottomana in
Albania, per tradizione di lingua arbȅreshȅ,
albanese
antico, di religione cattolica
secondo il rito greco- bizzantino).
Ore 18,30 -
20 Ritorno a piedi a Cersosimo,
attraverso un suggestivo sentiero
nel bosco con
la guida di Giuseppe Amodeo,
che
illustrerà le caratteristiche degli alberi d’alto fusto e della vegetazione
del parco.
Uno spuntino
all’aperto tutti insieme presso
la
Colonia Montana di Cersosimo
Ore 21 - 22,30 Piazzetta principale di Cersosimo:
Serata di
danze tradizionali (tarantelle lucane con strumenti locali)
intervallate da letture di poesie
scherzose (proprie o di altri
autori).
(Ciascun poeta ed organizzatore sarà “adottato”
da una famiglia per la notte di venerdì e di sabato).
Sabato 28 luglio
Ore 10-12 SOSTE POETICHE nei vicoli o negli angoli di Cersosimo (due
poete, una di Roma, una della Basilicata, accompagnate da uno studente, leggeranno le loro
poesie, dialogando simpaticamente con i presenti).
Ore 12,30 gruppo al completo per
raccontarsi le cose accadute
Ore 13, 30 pranzo presso la famiglia che “ha adottato” il poeta
Ore 17,30-19 MUSEO ARCHEOLOGICO di Cersosimo
Visita guidata, esposizione opere di
cinque pittori della zona
Ore 20 spuntino all’aperto
con specialità locali
Ore 21 -23 GRANDE EVENTO COLLETTIVO
presso il Sito Archeologico di
Cersosimo
(chiamato “Castello”)
TEMI: IL TEMPO e la
NATURA
presentano: Angela Ferrara e Katia Raimondi;
(alternandosi
nelle cose da dire e nelle brevissime presentazioni di coloro che
leggeranno le poesie, tornando insieme nei ringraziamenti finali;
-BRANO ODISSEA greco/italiano; (inizio dell’Odissea, letto da due
sorelle che frequentano il liceo classico, Maria e Carmela Luzzi, a versi
alternati greco/ italiano, come se una fosse l’interprete dell’altra).
Primo brano musicale, dal
vivo; brano classico (flauto traverso più chitarra);
-Brano Piccolo Principe recitato
da Antonio Raimondi (10 anni);
1
PARTE:
-Prima poeta
(romana) Stefania di Lino; preceduta da
breve presentazione - 5 minuti
-Seconda poeta (
lucana); - 5 minuti
-Terza poeta (romana) Alessandra Carnovale - 5 minuti
Secondo brano musicale dal
vivo;
2 PARTE:
-Brano tratto da “Tà - il
lessico di Cinzino” di Vincenzo Veneziano, uno scrittore
cersosimese dei primi anni del ‘900 letto da Leonardo Chiorazzi;
Poesia di G.Rodari interpretata
da Luciano (8 anni);
-Tarantella lucana danzata da ragazze della scuola media con
l’accompagnamento dell’organetto;
-Poesia “La terra non è
rotonda” interpretata da Andrea (9 anni);
-Quarta poeta (lucana) preceduta da
breve presentazione; 5 minuti
-Quinta poeta (romana) Maria Teresa Ciammaruconi 5 minuti
-Sesta poeta (lucana) 5 minuti
-Canto nigeriano (solo voce senza accompagnamento musicale) e
breve brano recitato (Godspower);
- Intervento Ulderico Pesce:
regista, attore, presenta passi
letterari della letteratura arbëreshë con -lettura breve brano in arbëreshë (Mosè Antonio Troiano);
-tarantella di donne in costume di
S. Paolo Albanese, accompagnata da organetti, zampogna, percussioni;
-Poesia (brano
indiani Piedi Neri) recitata da Decimo (11 anni);
3
PARTE:
-FINALE POETICO: tutte le sei
poete, schierate a semicerchio sulla
scena, leggono una poesia (breve), una dopo l’altra, in sequenza;
. 3 minuti
-Saluti del sindaco, di Terry e di Manuela Minelli -6
minuti
Musica tipica pastorale finale, con
ballo collettivo: zampogna, organetti e
percussioni 5 minuti
Tutti insieme a vedere i fuochi
d’artificio (si scende nella piazza)….. (5 minuti)
Lodevole l'iniziativa, ma bisogna verificarne la ricaduta. Stupisce, in questo post, la convivenza di due forme per indicare la donna che scrive poesie: quella corretta, poetessa; quella scorretta, poeta. Del tutto ridicole sono le forme "prima poeta", "seconda poeta", "le sei poete". Le ragioni di questo mio giudizio sono tutte nell'articolo "Una questione linguistica", pubblicato su questo blog il 7 novembre 2017 e firmato dal sottoscritto che qui non intende ripetersi.
RispondiEliminaPasquale Balestriere