Stella Canis
Nelle ore della canicola
Sotto il frinire di cicale
Mi è caro sedere in cima al
poggio
All’ombra di un vecchio
leccio.
Guardo e quasi ascolto
le assolate piagge
Della mia terra
Terra di argille bruciate,
belle come un sogno
che mai muore.
Mi pare in lontananza risentire
Le voci, i richiami
delle mie genti
Curve sotto il sole
Forti di braccia e tanto amore
Per noi di famiglia
Amore che mai si doveva dire
Ma solo sentire a pelle.
Si assopisce ogni dolore
Ogni trafittura della anima
mia.
Dagli ascòsi pensieri,
si scioglie una mèsse di
ricordi
che apre una breccia
nel muro del Tempo.
Ed io in sogno, corro a dare
un bacio
Forte a quel muro.
Gentilissimo Professor Pardini, grazie mille, per l' onore che personalmente mi riserva pubblicando questa mia poesia. Tuttavia non le nascondo che in essa rilevo tutta la mia improntudine, seppur non sia alla prime armi nel poetare. Buona Poesia a Tutti e i particolare a Lei!
RispondiEliminaPatrizio Spinelli