Edda Conte, collaboratrice di Lèucade |
Edda
Conte nel suo bisogno di un altrove travasa il suo essere in palpiti poetici, prendendo dalle cose più umili gli input
necessari per elevarsi al di là dell’architettura formale; allungando lo
sguardo sui motivi e i perché della vita: la memoria, i giorni delle spiagge,
dei lucidi risvegli, degli abbracci al fiorire delle stelle, del correre del
tempo, del redde rationem, dell’esistere. Sunt omnia ibi. A volte è il
memoriale, accanto a te, fedele compagno,
amico sincero, con tutto il suo potere rievocativo, a riportare a galla primavere;
a rinfrescare i giorni infuocati di un’estate in cui le foglie scendono
ingiallite per dare corpo a momenti di solitudine: stati d’animo propizi a
farci ascendere al regno di Orfeo...
Dai
rami scendono ingiallite
stanche
di aridità le foglie...
e io
capisco.
Nel
vostro silenzio arreso
leggo
il mio bisogno di un altrove
ESTATE UMIDA E ROVENTE
Non un
centimetro di pelle asciutta
sotto
la veste leggera
l'estate
non dà tregua
in
questo mese di monte e di mare...
Di
rado solleva il suo lieve fruscio
il
gigantesco pioppo
sulla
piazzola sotto casa
in
cerca /
pure lui
di un
refolo di vento
che la
chioma dell'olmo gli sottrae...
Sofferenza
condivisa e astiosa
amici
miei
suggeritori
di armoniosi versi..
è
piena estate e già vi spogliate!
Dai
rami scendono ingiallite
stanche
di aridità le foglie...
e io
capisco.
Nel
vostro silenzio arreso
leggo
il mio bisogno di un altrove.
Edda
Conte
30
Luglio 2018
Bellissima poesia, così realisticamente "torrida" da togliere il fiato, come nei pomeriggi più afosi.
RispondiEliminaManca l'aria, manca il verde, l'estate non è più la "bella stagione", ma è disperata condizione di mancanza
Grandiosa pittura con i pennelli dell'anima
Isabella
Un modo tutto proprio di poetare con versi asciutti ed incisivi mantenendo (in questa)un tono dimesso in sintonia col tema descritto e, come scrive il Prof. Pardini, dalla minuta realta passa, con scatto imprevisto, ad una dimensione interiore quasi intima che scuote il lettore da quel torpore nel quale è stato condotto: "e io capisco" così come: "leggo il mio bisogno di un altrove". Da notare la stretta simbiosi tra uomo/donna e natura nella unicità della sofferenza nella calura estiva. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaSplendida l'introduzione di Nazario a questa lirica che è molto più dell'evocazioni dei giorni che viviamo. Dietro l'affresco immaginifico, come sottolinea Nazario, cela il bisogno di un 'altrove'. E' l'anima del lirismo credo sia tutta nel distico finale, poesia in se stessa e segno tangibile di una ribellione.Credo sia particolarmente difficile creare versi che attingano dal quotidiano, scendano tra le strade, non si arredino di orpelli e sappiano trasmettere messaggi così forti. Ringrazio Edda per avermi insegnato che la poesia è ovunque se si sa esprimerla.
RispondiEliminaMaria Rizzi
Tanto l'introduzione di Nazario, con quella sua penna inconfondibile attenta e partecipe che mai delude, quanto i commenti che seguono la mia "Estate.." sono per me un piacere grande, che non mi sarei mai aspettata per una composizione così semplice e immediata.
RispondiEliminaPasqualino la legge secondo il suo modo classico e forbito, spendendo belle parole per una giusta e profonda interpretazione, Maria Rizzi con la consueta sensibilità e gentilezza mette in evidenza come pregio una mia caratteristica, quella di immergermi nella vita di ogni giorno per scoprirne i lati che più ci colpiscono nel bene e nel male.
Vi ringrazio , tutti carissimi, della vostra attenzione, e ringrazio anche Isabella per il suo vibrante e appassionato intervento.
Edda Conte.
Edda Conte in questa lirica magistrale ci offre la sua via di fuga dal torrido umido estivo. Condividendo con le espressioni della natura (pioppi - olmi - foglie - vento...) la sofferenza, la poetessa cerca "altrove" un rifugio di speranza e di sollievo da una quotidianità estiva gravida di angosce. Il tutto mixato in un intreccio di sinfonie raffinate che le parole tracciano con grande eloquenza creativa. Grazie Edda!
RispondiEliminaGrazie a te, mio carissimo amico, che ancora una volta dimostri di saper leggere i miei pensieri tra le parole della poesia.
RispondiEliminaEdda.