Sandro Angelucci, collaboratore di Lèucade |
Il mio ricordo di una poetessa ultranovantenne
che ci ha lasciati da poco ed alla poesia ha dedicato tutta se stessa.
Aminah
De Angelis era nata in Africa trascorrendo a San Faustino, nell’alta valle del
Tevere, gli anni della sua fanciullezza accanto alla nonna ed alla natura per
poi trasferirsi a Perugia seguendo il marito Eteocle. Che
approdi sugli scogli di Lèucade questa mia piccola testimonianza a memoria di
una donna e di un’amica che UMILMENTE ha scritto, vissuto ed amato la Vita come
si conviene ad ogni poeta autentico.
ALTRO
L’INCHIOSTRO
(in morte di Aminah De Angelis: 4 Ottobre
2018)
Mi
affaccio alla finestra
e
ti vedo passare sotto casa.
Sei
tu. Lo so che sei tu, amica mia.
Eppure
manchi
dalla
scorsa settimana manchi.
Lentissimamente
cammini
poggiandoti
al bastone.
Ti
somiglia, sai?
Tanto
ti assomiglia.
I
capelli grigi come i tuoi,
lo
stesso portamento.
E
dimmi:
perché
proprio adesso,
perché
mai l’avevo vista?
Io
lo ignoro
ma
tu non più.
Io
posso solo immaginare
e
scrivere qualcosa, qualche verso.
Tu
no, tu della penna
non
hai più bisogno.
Altro
l’inchiostro che ti rende eterna.
Sandro
Angelucci
Una poesia intensa che richiama la profondità dei rapporti umani, specialmente quella dei poeti, che continuano anche dopo il passaggio nella luce eterna. In particolare il poeta riconosce in un'altra persona l'amica non soltanto nella figura ma anche nel portamento e nelle sembianze, e si meraviglia di vederla solo in questi giorni. Ma quello che colpisce è l'ultima parte che culmina nel bel endecasillabo finale che impreziosisce il tutto.
RispondiEliminaUn caro saluto
Bellissima. Mi viene alla mente un racconto di mio nonno, una specie di leggenda. Narra, tale leggenda, che le persone, quando finiscono di vivere, lasciano sulla terra la loro ombra tanto più lunga quanto più a lungo hanno vissuto, un'ombra lieve che soltanto chi ha occhi speciali è in grado di vedere. Qui è il Poeta a possedere quello sguardo capace di cogliere un' assenza senza aver percepito mai l'esistenza. Sono quelle creature che vediamo sempre, silenziose, parte talmente consueta ed essenziale della nostra vita che neppure facciamo domande. Dopo, quando spariscono, piano piano scopriamo nella nostra mente la loro immagine, che resta lì, indelebile nella memoria.
RispondiEliminaQuanta maestria nelle parole di Sandro Angelucci nel comunicare il rammarico per un incontro non vissuto e, nel contempo, la dolcezza del surreale ricordo.
Un caro saluto
Maddalena Leali
Quanto pathos in questa vecchina che Sandro vede passare sotto casa, affacciato alla finestra! E' lei, non è lei? Fresco il lutto dell'anziana poetessa scomparsa, di cui lui conserva ricordi struggenti. E' lei, non è lei, l'ombra che si trascina lentamente? Poggiata ad un bastone, di lei resta questa figura evanescente. La sua anima si sta trasferendo altrove, dove con altro inchiostro continuerà a scrivere e a cantare ancora.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Ringrazio sentitamente Francesco Casuscelli, Maddalena Leali e Franco Campegiani per i riscontri e l'aver voluto dare seguito al ricordo di Aminah.
RispondiEliminaPrima di tutto il poeta è un uomo, una donna: una voce che cerca altre voci che si aggiungano alla sua.
Sandro Angelucci