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lunedì 31 dicembre 2018

PAOLO BUZZACCONI: "BON ANNO NOVO..."


Bon Anno Novo... pe davero!

Certo che pure 'st'anno è stato duro,
tirà le somme mica ce conviene!
Notizzie bone poche e mille pene,
'gni giorno un sogno sfranto addosso ar muro...

Er fatto è che speramo ner futuro
come si tutto quello che poi viene
fosse 'na cosa che nun ce appartiene,
decisa da un destino arcano e scuro.

Invece semo noi che cor presente
se programmamo er come, er quanno e er dove,
chi tira in ballo er Fato è un incoscente!

Ar posto de augurasse "buone nuove"
mettemo in moto er còre co la mente:
famo brillà er Dumiladiciannove!


2 commenti:

  1. Auguri! Piacevolissima lettura. Il vernacolo spesso arriva molto più della lingua.

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  2. Convengo con Marisa. Il potere del vernacolo è spesso molto più forte di quello della lingua. Ma esiste dialetto e dialetto. Paolo sa dare al vernacolo romanesco un tocco di raffinatezza e di espressività rare. In questo sonetto, per esempio, l'Autore riconduce a noi la volontà di cambiare. Il destino è figlio del nostro agire. Bellissimi concetti e augurio di superbo spessore. Grazie, amico mio, anche e soprattutto per essere tornato ai Sogni, che ti contraddistinguono da sempre!
    Buon anno tardivo a te e al nostro Condottiero...
    Maria Rizzi

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