I GIORNALI NE PARLANO:
Creatività
e spontaneità espressiva
Stamani
mi è giunto il nuovo libro di Pasqualino Cinnirella: Boati dal profondo. Un bel libro: il primo plauso all’Editore che,
con passione come si conviene in questa nobile arte, pubblica opere di tutto
rispetto, agevoli e di pregio, per carta, copertina, quarta, caratteri. Insomma
un insieme accattivante che ci introduce alla lettura con grazia. Poi,
naturalmente, quello che più conta è il dentro. E qui dobbiamo convalidare
creatività e spontaneità espressiva di Pasqualino Cinnirella che è riuscito a
metter su un prodotto di buona levatura: la poesia corre fluente come
cristallizzazione di un animo nobile, vòlto a confessare gli angoli più segreti
del suo sentire. Qui poi si avverte una cosa
nuova, non di secondaria importanza. I versi sono accompagnati dai
commenti di autorevoli critici, diciamo, più che altro, da quelli che
frequentano l’isola di Lèucade. Insomma complimenti all’Autore e all’Editore e
auguri per il prosieguo.
N. P.
CASA EDITRICE RECAPITO:
CASA EDITRICE RECAPITO:
THE WRITER EDITORE
Skype: thewritereditions
Tel.: 3459777527
thewritersrl@gmail.com
Finalmente caro Prof. Pardini l'incubo dell'attesa è finito ora che ha in mano il mio "Boati dal profondo" Mi sento e sono più rasserenato. Grazie per la Sua sempre disponibilità ad accogliermi in questo Suo prestigioso scoglio letterario ove mi onoro eccome di farne parte. Pasqualino Cinnirella
RispondiEliminaHo ricevuto di recente "Boati dal profondo" di Pasqualino e gliene sono molto grato. Ho apprezzato, leggendo le eleganti composizioni, il costante "work in progress" della sua scrittura ricca di giri metaforici mai stucchevoli e sempre misurati, dove la base metrico-ritmica intensamente musicale riesce a concedersi, per così dire, sgarri ipermetrici che la rendono aderente alle spiazzanti realtà esistenziali. I temi religiosi si incastrano con un esistenzialismo di fondo malinconico, tuttavia mai disperato.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Grazie Franco, Ti sono riconoscente per questo pensiero breve e acuto sui miei scritti che vuole essere l'apice della stima reciproca consolidata oramai da anni. Pasqualino
RispondiEliminaAnch'io ho ricevuto la Silloge del caro Pasqualino e, pur scusandomi per il ritardo, ci tengo a manifestargli il mio plauso. Il titolo è' già presagio... E l'opera mi ha profondamente colpita, in quanto in un mondo di poeti improvvisati, l'Autore mostra di saper attribuire ai versi la giusta asciuttezza, di procedere per sottrazione, evitando l'iperverbalità e gli eccessi di figure retoriche. La sua poesia è quella che io amo. Incisiva, autentica, sintetica, ispirata. Spero di riuscire a presentare a Roma la sua Raccolta per tributargli l'omaggio che merita. Bellissimi i commenti degli amici di Lèucade. Consentono di sentirci uniti nel suo viaggio. Un forte grato abbraccio a Pasqualino!
RispondiEliminaMaria Rizzi
Grazie anche da parte mia, Pasqualino.
RispondiEliminaLa tua raccolta è autentica e, di questi tempi, penso sia la prima cosa che si deve riscontrare in un poeta.
Ti auguro un cammino poetico che prosegua su queste orme.
Sandro Angelucci
La poesia di Pasqualino Cinnirella, Artista e persona dall’animo nobile, vuole entrare nell’intima natura umana per fermare le emozioni che in questi nostri tempi così convulsi durano quanto la fiamma di un cerino e far riflettere sul senso del nostro viaggio.
RispondiEliminaÈ uno stato di grazia, il suo, e dobbiamo lasciarci coinvolgere nel suo mondo permettendo alle nostre emozioni di risvegliarsi, per stabilire così un colloquio a più voci, nel comune anelito alla rinascita. Grazie alla sua opera “Boati dal profondo” di cui mi ha fatto dono, possiamo riviverle e riconoscerle. Il suo verso è essenziale, descrittivo, senza orpelli e rende con asciuttezza i momenti del dolore, davanti ai quali il lettore resta incredulo, silenzioso, anche nei recessi più nascosti del suo animo. La ricerca della verità che persegue si sofferma sui motivi che interrompono la partecipazione alla gioia della vita riuscendo a catturare con le parole le ombre che le vicende della vita proiettano sullo schermo dell’anima: l’incompiutezza dell’esistenza, l’inafferrabilità del piacere, il rimpianto nostalgico dell’istante vacuo che creano turbamenti che ci disorientano e ci portano alla consapevolezza che siamo destinati a passare, insieme con le nostre gioie e i nostri affanni, come tutto…. panta rei! Spesso restiamo prigionieri della solitudine, del tempo, ma anche dello spazio. Qual è il senso dello spazio che limita lo sguardo e riduce l’orizzonte? Siamo legati ai nostri limiti, alla nostra dimensione, sottoposta alla strettoia delle categorie spaziotemporali in cui restiamo costretti, perdenti. Spesso la lirica del Nostro diventa idillio, nostalgica espressione delle piccole cose che possiamo percepire con intensità, armonia e rende più equilibrato il nostro animo.
Rosanna Di Iorio
La poesia di Pasqualino Cinnirella, Artista e persona dall’animo nobile, vuole entrare nell’intima natura umana per fermare le emozioni che in questi nostri tempi così convulsi durano quanto la fiamma di un cerino e far riflettere sul senso del nostro viaggio.
RispondiEliminaÈ uno stato di grazia, il suo, e dobbiamo lasciarci coinvolgere nel suo mondo permettendo alle nostre emozioni di risvegliarsi, per stabilire così un colloquio a più voci, nel comune anelito alla rinascita. Grazie alla sua opera “Boati dal profondo” di cui mi ha fatto dono, possiamo riviverle e riconoscerle. Il suo verso è essenziale, descrittivo, senza orpelli e rende con asciuttezza i momenti del dolore, davanti ai quali il lettore resta incredulo, silenzioso, anche nei recessi più nascosti del suo animo. La ricerca della verità che persegue si sofferma sui motivi che interrompono la partecipazione alla gioia della vita riuscendo a catturare con le parole le ombre che le vicende della vita proiettano sullo schermo dell’anima: l’incompiutezza dell’esistenza, l’inafferrabilità del piacere, il rimpianto nostalgico dell’istante vacuo che creano turbamenti che ci disorientano e ci portano alla consapevolezza che siamo destinati a passare, insieme con le nostre gioie e i nostri affanni, come tutto…. panta rei! Spesso restiamo prigionieri della solitudine, del tempo, ma anche dello spazio. Qual è il senso dello spazio che limita lo sguardo e riduce l’orizzonte? Siamo legati ai nostri limiti, alla nostra dimensione, sottoposta alla strettoia delle categorie spaziotemporali in cui restiamo costretti, perdenti. Spesso la lirica del Nostro diventa idillio, nostalgica espressione delle piccole cose che possiamo percepire con intensità, armonia e rende più equilibrato il nostro animo.
Rosanna Di Iorio