Recensione del critico letterario Luciano
Nanni al libro “Di ombra e di luce” di Marisa Cossu
Marisa Cossu, collaboratrice di Lèucade |
Luciano
Nanni
Literary:
poeta, scrittore e critico letterario. Padova,
Italia
Atlante
Letterario: dall' Atlante Letterario Italiano...
Nanni Luciano. Narrativa, critica. Luciano
(Bologna 1937) scrittore, vive a Padova. Ha pubblicato opere di narrativa: La
città profonda (1984, 19992) Abaddon (1993) Corpus e altri racconti (2002)
Ratio (2005) Il colore dei morti (2006, racconti 1999-2004) I corpi decadenti
(2008, racconti 1994-98, 2005-06). Collabora
alla rubrica Metrica & altro
Materiali
•
Prefazione a "Il turbinio della vita e Le ragioni del vivere"
di Rydy De Cadaval e Pasquale Montalto
•
Ipotesi di recensione
•
Prefazione a “La trasparenza dell'ombra” di Giovanni Sato
•
Prefazione a “Percezioni” di Giovanni Sato
•
Presentazione a “Il realismo della luce” di Giovanni Sato
Libri
• La
contessina Valéry
•
Formica Nera - Selected poems 2017 anno 72
•
Diario di un'altra vita
•
Formica Nera 1946-2016
• La
regina incompiuta. Racconti 1968-2014
Recensioni
a
• Di
ombra e di luce Marisa Cossu
• La
casa in mezzo al prato in Boscoverde di Rocca Pietore Maria Luisa Daniele Toffanin
• Italo
Svevo: il superuomo dissimulato Noemi
Paolini Giachery
• La
voce della violenza. Cause e aspetti del femminicidio Rosolino Franco Fidone
• A
Venezia o altrove ti ritroverò Massimo
Bertacchi
. Di
ombra e di luce
(recensione di Luciano Nanni)
A
volte accade che la classicità formale richiami il mito e adegui anche
il linguaggio a una eleganza che sembra connaturata alle condizioni in cui si
verifica l’evento poetico. Potrebbe sembrare che una normativa imposta, sia
pure originata da una lunga tradizione, appesantisca il decorso dei versi, e
qui sta la sapienza dell’autrice, che fa a volte lievitare l’immagine in una
squisita leggerezza: scrive, a proposito di Saffo, di trasparenza e
leggiadria, non semplici parole ispirate, ma che vanno oltre, captando il segno
fonosimbolico e traducendolo entro una entità creativa dominata dal rigore
logico ed estetico. Tuttavia le strofe saffiche non sono traducibili dal
sistema quantitativo a quello accentativo, essendosi persa memoria della quantità.
Un altro verso indica come siano praticabili differenti letture metriche: “per
non vedere e non essere visto”; rilevabili accenti di sesta e settima.
Ma
la bellezza del metro regolato risiede in una possibilità, tutta individuale,
di non circoscriversi totalmente; un verso come “in riflesse vie d’acqua” è
tecnicamente un settenario anapestico, ma se ponessimo dieresi d’eccezione (vïe)
diventa un ottonario trocaico con accentazioni più o meno forti. Quanto detto
andrebbe sintetizzato con i tre splendidi versi di Come la neve: “Alla
base degli alberi d’argento | cade la luna e l’ombra sua traspare, | lieve
ricamo in terra.” Non è l’unico esempio in tutta la silloge: chi cerca le pure
linee dell’armonia qui le troverà.
Luciano
Nanni
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Ringrazio Luciano Nanni della bella recensione al mio libro "Di ombra e di luce,Blu di Prussia Editore, prefazione di Nazario Pardini. il critico letterario ha messo a fuoco i punti efficaci del comporre in metrica, avvertendo allo stesso tempo la complessità e le articolate soluzioni che gli studiosi mettono in atto per fronteggiare, in un linguaggio contemporaneo, le insidie spesso non risolte, di questo genere di composizione. Ringrazio ancora il Prof, Nanni per l'attenzione al mio libro di poesia e Nazario Pardini, nostro capitano, per lo spazio dedicato a questi materiali.
RispondiEliminaMarisa Cossu