Laura
Barone: Germogli di sole. Milella
Edizioni. Lecce. 2016
Laura Barone |
Mi
piace riportare un lacerto della splendida prefazione di Franco Donatini che
nella sua essenzialità ci offre uno sguardo acuto sulla portata della poesia:
“La poesia offre una strada
all’elaborazione del dramma, che come in questo caso, passa attraverso il
riferimento alla natura, alle proprie radici, che sono di fatto l’unico
appiglio concreto, l’unica realtà a cui affidarci, nell’incertezza e
nell’instabilità della nostra esistenza”.
Come in un lampo
germogli di sole
rivestono la notte
e in risonante preghiera
colma di silenzi e sogni,
dissolvono l’alone velenoso
avvolto alla mia vita.
Ed io riabbraccio un infinito
tempo
che spegnerà per sempre
quell’aspro assillo
intinto in un lamento.
Eponima
citazione che ci introduce col suo empatico abbraccio, con la sua triste
inquietudine, nel percorso di intime liricità della silloge. poesia intensa, di generosa
plurivocità, quella del libro in questione che, editato per i caratteri della
Casa Editrice Milella Edizioni, si sviluppa su uno spartito altamente musicale,
in cui le varie figure retoriche (assonanze, onomatopee, rime, metafore,
similitudini,....) contribuiscono a dare elasticità euritmica al dettato poetico.
È il caso di affermare, senza alcun timore di smentita, che l’architettura metrica di questa
plaquette, con tutti i suoi apporti significanti, è ben lontana da ogni
positura sperimentalista di stampo prosastico, con cui si rifiuta l’apporto
dell’io poetico, e tutto il suo carico
di valenza biografica, sentimentale,
memoriale e soggettiva. Al contrario definirei la Barone una poetessa legata al
nostro più stretto retaggio letterario, pur in cerca la medesima di strade
nuove e nuovi linguismi a cui poter
affidare i sobbalzi interiori che la animano: un perspicuo crogiolo di
memorie e di inquietudini si fa motivo di lirico abbandono nel percorso poematico.
Sinestesie ed esplosioni endecasillabe, introdotte da misure accessorie varie,
ne confermano la collocazione
letteraria:
Salgono dal mare i raggi del
mio sole,
si mischiano ad onde
impazienti di raggiungere la
riva...
(In riva al mare all’Alba)
Con ció non vogliamo negare l’aspetto personale e la novità del poetare,
tutta raccolta in una ontologica e quanto mai attenta ricerca di un verbo e dei
suoi nessi che ne convalidino il disagio esistenziale.
Si possono trascorrere anche
momenti meno felici, espressi in poesie che ripercorrono periodi dolorosi, ma
si sa che l’esistenza non scorre mai sempre liscia e spesso ci presenta fasi di
triste travaglio interiore:
Bello incontrarvi amiche,
e per un attimo,
scordare ogni dolore.
(Incontri all’Argentario)
Forse il malum di un frangente serve a
valorizzare l’attimo in cui l’animo vola con tutto il suo fardello verso
l’azzurrità del cielo; verso l’edenico mondo che ci richiama in seno alla poesia. Perché è ad essa che la
poetessa dedica tutta la sua storia e sa che è l’unica a non tradirla e a
mantenere le sue confessioni in uno scrigno inviolabile. Poesia quindi
complessa dove i versi si fanno rifugio
indispensabile per il proseguimento di un cammino il cui orizzonte ci guida verso una
luce che illumina la meta. E questa è la vita, e la poesia è vita: amore,
dolore, gioia, inquietudine, ricerca: <<La gioia di essere tristi>>
come afferma V. Hugo. La gioia di leggere nei propri versi il nuovo che è in
noi; come se dicessero che l’esistere in fin dei conti è quel frammento di
eternità che ci è toccato vivere; e che noi l’abbiamo inciso in quei suoni che
fanno da sottofondo ad una storia; alla
nostra: “Credo che non rinuncerò mai alla Poesia
e alla sua parola. Mi viene in mente una frase di Heideggher: "Solo
dov’è linguaggio vi è mondo" e per me il linguaggio più alto resta quello
della poesia.”. Così scrive Laura Barone.
Ed
io riabbraccio un infinito tempo
che
spegnerà per sempre
quell’aspro
assillo
intinto
in un lamento.
Nazario
Pardini
Un sincero grazie per il suo apprezzamento al mio cammino poetico. professor Pardini.Spero un giorno di avere il piacere e l'onore di incontrarla di persona. Laura Barone
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