Edda Pellegrini Conte, collaboratrice di Lèucade |
Edda
Conte torna su Lèucade con un racconto di levatura catartica, dacché sa e ne è
convinta che solo la scrittura ha il potere di liberazione e di rinnovamento spirituale. Col suo stile
dialogico, fluente, paratattico si immerge in una narrazione di fresca
iconicità. L’Autrice ha percorso ultimamente le tappe di una via crucis
dolorosa che l’ha portata a meditare
sulla vita ed i suoi congegni esistenziali. Il risultato è quello di una scrittura
suasiva e convincente non solo per forma ma soprattutto per un contenuto che fa
riflettere e meditare. A voi la lettura. Lo introduce la penna abile e
perspicace di uno scrittore quale Marco
Dei Ferrari:
Nazario Pardini
Il "vento" magico di Edda
Conte
Marco Dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
Una favola vera, realtà di una volontà ferrea e invincibile di raggiungere l'obiettivo - meta di MAIMAI.
Una bimba (Elisa) incantata dalle magie
della Natura che la maestosità del vento alimenta in ogni fase esistenziale del
tempo. Una nonna premurosa che guida la bimba con l'amore dell'avventura per
raggiungere la "casa del vento".
Una Natura corrispondente e scrupolosa
nella difesa del desiderio di Elisa, Natura che corre, allarga, volteggia, sale
e scende animata dal ricordo dei tempi antichi e delle favole serali.
Una trama apparentemente semplice se
non fosse caratterizzata da una sottile linea filosofica che trascende le
parole e si incarna nell'analisi dei sentimenti più eternamente liberi a
confluire lassù, oltre le insidie della volpe (l'inganno), oltre l'entusiasmo
dell'azione compulsiva e azzardata (sciare senza limiti al di là del confine).
Una riflessione che "traccia"
la neve, gli abeti, la legna, il silenzio, la luce, le fiaccole del tempo.
Una riflessione che si ingigantisce
offrendosi al mondo nella sua variabilità etnico-geografica dove tutto si
ricompone nel limite del pianeta Terra, lucciola di un cosmo gigantesco e
sgomento.
Questa è la dimensione
"favolosa" che Edda Conte ci offre per indurci nella meditazione più
ingegnosa e inafferrabile di uno scorrere
quasi inconsapevole di persone, cose, esseri, obiettivi, scelte, timori
e affanni.
Una "voce" senza repliche,
un'ecoità che abbraccia il nostro coesistere senza problematiche insolubili,
bensì da noi create per rendere la nostra "ascesa" più tormentata e
difficile nella ricerca delle nostre precedenti generazioni?
Come ritrovarci insieme nel passato di
un futuro inconsistente e intollerabilmente controllabile?
Solo la "Casa del Vento"
nella scintilla della conoscenza potrebbe risolvere il mistero.
Edda Conte, raffinata fabulatrice di
profondità filosofali potrebbe riuscire nell'impresa.
Qui sta l'enigma della
"favola", la ragione nascosta dei richiami interrelati dalla
sensibilità creativa di un ritorno alla "Casa" di un vento più che
naturale, amico, attento, vivo in una realtà senza fine ontologicamente intesa.
L'obiettivo così è raggiunto e la bimba
in crescita sempre più si inoltra nella "rete" a soddisfare la
conoscenza del tutto e del nulla.
Marco dei Ferrari
Racconti del 2019
UNA
FAVOLA: MAIMAI
Eccolo il vento....... si carica di sabbia e
di sale, chiede forza all'onda mentre
batte sullo scoglio.. prende il volo con
le gote gonfie e un sorriso birbante.
Via...verso la città, dove vive
tanta gente, dove i palazzi altissimi sembrano sempre sul punto di cadere ,
dove sono tante finestre piccole, grandi, a vetri sempre lucidi,... vetri doppi , forti
, resistenti...senza ante né avvolgibili, solo con certe tende mobili
dette veneziane ... tende che con un soffio si spostano cigolando...con le
stecchine che cozzano tra loro...si aprono si chiudono...disturbano...e lui, il
vento si diverte. Tutto è come una
sfida per lui, e sempre vittoriosa.
E'
un ragazzaccio dispettoso, il vento, non vuole fare del male ma talvolta
qualche danno lo fa.
...........
All'ultimo
piano di una palazzina circondata
da giardino con alberi alti
, ci sono larghe finestre che affacciano il folto fogliame , riparo al
sole e dimora di passeri..
E'
buio. E' ora di dormire.
-Cos'è
questo rumore..., dice la bimba Elisa, già assonnata
-Niente...è
il vento che bussa perché vorrebbe entrare...fuori fa tanto freddo, risponde la
nonna.
-
Non ce l'ha la casa il vento?
-
Sì, ma è tanto lontana...e poi forse è stanco.
-Povero
vento !...sussurra la bimba , tra sé.. E
mentre la nonna continua a raccontare la favola di tutte le sere, una favola
che non finisce mai, lei già dorme.
Il
tremolio contro i vetri continua e si propaga alla stanza.
Ma la bimba Elisa dorme , non sente niente,
sogna la casa del vento, che è tanto lontana...
Per
mano alla nonna si sente sicura
....cammina ...cammina....sali e scendi su per una strada sassosa che
non finisce mai.
-
Quando si arriva alla casa del vento?, chiede la bambina. E la nonna con pazienza amorosa:
-Poi...poi....arriviamo..
Fa
tanta fatica la nonna, ma tiene la manina di lei sempre più stretta. Ci sono rocce dalle mille facce, che fanno
paura, e le fosse e i precipizi....si sente anche il verso di un uccello
notturno ...
-Andiamo
fino in cima alla montagna? chiede ancora la bimba.
-Sì, bimba mia, dobbiamo arrivare al Maimai.
E' lì la casa del vento.
-Bello
!....ci troveremo anche il sole?
-
Ci troveremo tutto....
-.....ohh
! Nonna...guarda.....lassù..!
Dalla sommità del monte si è affacciata la
Luna, prima avvolta in un velo rosso, poi a viso scoperto, rotonda, bellissima
, splendente sulla valle e sui sentieri. Sembra giorno pieno.
Tutti
gli animali del bosco escono dalle tane, gli uccelli si mettono a cantare.
La
bimba estasiata abbandona la mano della nonna e si mette a correre senza alcun
timore e senza stanchezza. Le sue gambette leggere presto lasciano indietro la
nonna...
Tutti
, perfino gli alberi superbi, fanno
festa alla bimba Elisa che sembra una farfalla in volo sul
sentiero sassoso.
Si
è scordata della nonna.... Vuole solo
arrivare alla casa del vento., a quel
misterioso Maimai che chissà quante sorprese...
Una
volpe dalla bella coda argentata si
ferma a guardarla e chiede curiosa.: -dove corri bambina, tutta sola nel bosco?
-Devo
andare al Maimai....ho fretta, è tardi..
-Prenditi
alla mia coda ....correremo più del vento.
-Attenta
Bimba, è furba...ti porterà alla sua tana...
-Chi sei ? non ti vedo..
-Lascia
stare , bimba, è la Brezza mandata dal vento, non ascoltarla .Attaccati alla
mia coda e andiamo..
La
volpe si avvicina e con i denti afferra l'orlo della veste della bambina....
ma la Luna con un raggio potente
l'avvolge e la nasconde alla volpe..
-dove
sei .dove sei...,- e la cerca nell'oscurità calata improvvisamente su tutto il
bosco.
Corre la furbona
e aguzza gli occhi intorno.. ma
all'improvviso sente un forte calpestio che risuona sul sentiero. " Ahimè-
pensa- è il Cinghiale ...devo subito
correre alla tana dai piccoli...."
Non
è il Cinghiale, è il Cane Pastore ,inviato dal vento in difesa della Bimba.
-
Da dove vieni, Cane Pastore? chiede la
Bimba Elisa senza paura.
-Dalla
casa del mio signore, il Re di tutti i venti..
-Ah...allora
mi puoi dire quanto devo ancora camminare per arrivare al Maimai? mi piacerebbe vedere il Re e chiedergli perché viene di notte a bussare ai vetri...
_O
sciocchina! il Re dei venti non si fa
vedere da nessuno, tanto meno da una piccolina come sei. Al Maimai ci potrai arrivare quando sarai grande. Forse
allora potrai anche parlare col mio
signore.
-
Che peccato! Ho camminato tanto...per nulla.
Ho anche lasciato la mia nonnina...ih.ihih...
-Perché
piangi...eccola là, la tua nonnina...
La
bimba si volta ma...sul sentiero c'è solo la grande Luna...
...........
Col passare degli anni la Bimba Elisa è
solamente Elisa, una ragazzina amante dello sport e anche un po' sognatrice,
come quasi tutte le teen-agers.
La
incontriamo in montagna per la settimana
bianca con i compagni di classe ...
Il
campetto riservato agli esercizi sugli sci
offre una discreta pendenza e i
ragazzi , tutti, sia quelli che sanno sciare sia gli altri che appena si sanno
muovere, si lasciano andare a gridi di entusiasmo giù per la discesa che finisce con una staccionata
, di protezione ad un'altra discesa
molto più impegnativa.
Elisa
è avventurosa, non ha paura, vola giù per la discesa facile... lascia indietro i compagni.
Il limite
assegnato ai giovani sciatori è vicino, sempre più si avvicina la
staccionata .....al di là si vede la grande discesa libera....è troppo forte il
richiamo...gli sci rifiutano di frenare
la corsa, si rifiutano di fermarsi sulla breve piazzola.....e...ecco la spinta.
....
E'
come se Elisa fosse su un puledro imbizzarrito....vola oltre e continua nella
folle discesa .
La
neve è liscia, intatta, inebriante in
tutto il suo candore. Un mondo di
silenzio, privo di ostacoli si apre allo sguardo della giovane sciatrice che
non pensa più a niente , presa in quel
volo che non finisce mai.
Gli
abeti intorno fuggono all'impazzata, come quando un treno in corsa ti fa girare
la testa se guardi fuori dal finestrino.... Elisa si abbandona anima e corpo a
quella corsa vertiginosa.
All'improvviso
un urto fortissimo la fa deviare, perde l'equilibrio...qualcosa la investe e la
fa ruzzolare malamente. Gli sci
scomposti non si raddrizzano....
Elisa cade in un burrone.
La persona ardimentosa che l'ha urtata non
riesce a fermarsi ., continua la folle corsa fino a valle.
..............
Buio.
Elisa
si desta in un letto che non conosce.
Il
ricordo della caduta arriva improvviso come un soffio gelido.
-....dove mi trovo? dice a voce alta
Il
buio non ha risposte. Fa freddo,
nonostante ci sia una grossa stufa
accesa. Ne sente il calore che la raggiunge piacevolmente sul viso. Si
solleva a fatica...-ahi, la gamba!..
Con
gli occhi sbarrati cerca di frugare nel buio.
Dalla
stufa viene un verso strano, a brevi intervalli.
E'
la legna che brucia.
-Perché
ti lamenti?.
La
legna continua a bruciare e a soffiare...poi il lamento cessa di colpo.
La
fiamma si è fatta più alta, ora illumina la stanza. E' una baita. La porta e la finestra sono
chiuse da portelloni di legno massiccio . Elisa si rincuora. Ma ecco che da
quelle chiusure entra un fischio leggero e, come fosse l'eco di un motivetto
musicale, si spande nell'aria ...
Giunto
vicino al letto si trasforma in parola.
-
Chi sei? chiede ancora una volta Elisa.
Ma dentro di sé sa già che quella è la voce del vento.
Silenzio.
Sopraggiungono
invece immagini lontane, di un tempo
quasi dimenticato. Il tempo della nonna...le favole prima di dormire...la Casa
del Vento....
-
Sei il signore del vento?, dice in un soffio,
-e
vieni dal Maimai?.
Nessuna
risposta. Allora Elisa è presa da un'improvvisa voglia di muoversi, di sapere...vorrebbe
alzarsi...uscire... Ma ora la stanza è
tutta nel buio, e lei sente un forte dolore alle gambe...
Fuori
la luce di un lampione danza e stampa sulla strada certe figure fantastiche in mezzo ad un allegro sfarfallio
lattescente.
Qualcuno
si diverte.
E'
il vento della montagna, freddo ma buono. Dalla sua alta dimora vede e segue
tutti i movimenti degli uomini che amano i monti . E' lui che porta aiuto agli
sciatori che cadono nei crepacci, è lui
che guida chi si perde nei boschi, è sempre lui che rinfresca le serate
estive dei campeggiatori in tenda.
..........
Intanto
che il vento del nord si diverte volando
su e giù per la montagna, Elisa nel buio della baita è presa dallo sconforto. Sente un piede
pesante che non riesce a muovere....e tanti ricordi la rattristano. La nonna già da tanti anni non c'è
più...volata in cielo....le dicevano per consolare il suo pianto... il babbo è
sempre lontano per lavoro...e la mamma... dov'è la mamma, ora che ne ha tanto
bisogno?...
-Voglio tornare ai giorni dei giochi sul
tappeto...- dice a voce alta, come se desse un ordine a qualcuno.
Nel buio si accendono due piccole luci che prendono a svolazzare ...
Lucciole qui? , pensa incredula Elisa. No, non sono lucciole, sono scintille
che vengono a posarsi sul cuscino vicino a lei. La illuminano in viso.
-Siamo le fiaccole del Tempo....ci hai
chiamato.. Cosa vuoi da noi?
Elisa
ormai non si meraviglia più di niente, anzi sta al gioco.
- Voglio diventare subito grande e andare in
giro per il mondo.-
E....oplà!. Tutto scompare nella baita....
..............
Il mondo è grande. Ci sono paesi, città, monti, laghi...il mare...; ci
sono treni, automobili, aerei, navi...per girarlo tutto. E ci sono tante persone, per non sentirsi
soli.
Elisa ne
incontra di tutti i tipi: gentili o burberi, generosi o scostanti, di pelle
bianca o nera o gialla...., ma tutti simili a lei e tutti sotto il cielo che ha sempre visto. Cambiano invece i paesaggi, ma tutti la incantano.
Un giorno si ferma davanti al mare e ammira
l'infinità di quella distesa azzurra....si lascia andare sulla sabbia calda di
sole...e sente una voce alle spalle.
-Che
fai, non devi fermarti. Hai detto di voler vedere il mondo...vieni,
corriamo insieme. Vediamo chi è più veloce-
Elisa
non vede nessuno ma riconosce la voce dei messaggeri del Tempo. Come per incanto subito si alza e accetta la
sfida.
Correre...correre per non restare
indietro....Mentre corre però non riesce
a vedere niente di quello che incontra, corre sempre senza chiedersi dove è
diretta.
Segue la
fuga del tempo perché ai suoi messaggeri si è affidata con fiducia.. Corre
senza nemmeno sentire la fatica, come se ci fosse una forza che la spinge alle
spalle.
All'improvviso
sente una musica che l'affascina.....si blocca nella sua corsa col Tempo
e tende l'orecchio. Sì, è un'eco che
viene da lontano.
Elisa
ora rallenta il passo e segue quella melodia...
Entra in paese, o forse è una città, con un
allegro viavai di gente vestita a festa.
Si
volta indietro, memore del Tempo. E'
sola. I messaggeri del Tempo sono scomparsi.
Ho perso la gara, pensa, ma non le dispiace.
- Dove siamo?
chiede ad una bella signora.
-Sei al Maimai- le risponde quella sorridendo
come se la conoscesse.
-Ahh...al paese del Maimai.....
Un lontano ricordo le torna alla mente.
-Sì. E laggù c'è la Casa del Vento...
Elisa sente che il cuore le batte più forte.
-La Casa del Vento!! Ooh.....
.Ha quasi voglia di piangere.
La casa
indicata è tutta di vetro.
Scintilla di sole e quasi acceca l'occhio. Ma Elisa va sicura.
Finalmente conoscerà il Re dei Venti...saprà perché è così dispettoso...perché
bussa ai vetri e mette paura ai
bambini...
Ma intanto vede una figura di donna vestita di
bianco che le viene incontro....
-Nonna!
Oh, Nonna....sussurra incredula.
Ma sì , è proprio la nonna.
Perché le nonne che inventano le favole non
muoiono mai.
_Edda Conte_______________________
Marzo 2019
Dal mondo incantato del "Maimai" la Favola saluta i suoi attenti lettori: Grazie Nazario. Grazie Marco.
RispondiEliminaEdda.
RispondiEliminaRacconto creativo e ricco,espressione di un mondo incantato.
La casa del Vento è la metafora della vita e della ricerca. La meta è la ricomposizione armonica del proprio divenire, che si lega col passato non sempre facile: è intonato al tuo attuale stato d'animo. Sei sempre tu.E anche questa è una conquista
Hai perfettamente ragione, cara Maria Grazia Ferraris! quando scrivo, anche se scrivo di favola, mi illudo di "guardare fuori"....in realtà guardo sempre "dentro". Ritrovarsi, come in questo caso, può davvero essere una conquista.
RispondiEliminaSei acuta come sempre. Ti ringrazio!
Edda.