Laura Barone, collaboratrice di Lèucade |
Avevo letto "La piena del Serchio" e mi era piaciuto molto l'accostamento della furia della natura al senso di smarrimento e di impotenza dell'uomo. Essendo un'appassionata di montaggio mi sono permessa di creare un video amatoriale con la sua poesia e la mia voce, cercando di rendere le sensazioni che mi ha suscitato.
Ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=BwSscRZSV-w
Un caro saluto e un abbraccio. Laura Barone
LA PIENA DEL SERCHIO
Piove a dirotto
stamani, ed il Serchio
gonfia il suo letto; è
già nelle golene,
tra gli alberi che
invocano l’aiuto
frusciando melanconici
richiami
col loro ciuffo sopra
la corrente;
niente risparmia
l’acqua inferocita,
tutto porta con sé,
alla deriva.
Qui dall’argine
l’occhio si spaventa
a mirare la potenza che
sprigiona:
le barche sradicate dai
pontili
corrono in grembo al
grosso defluire,
e ciottoli, tronchi,
tavole, e ferraglie
si rincorrono in gara
verso il mare.
Mi sposto, e vado
svelto a miscelarmi
alla furia spaventosa
della foce.
Tira Tramontana, se Dio
vuole,
fosse Libeccio chissà
che inondazione.
Qui le melme del fiume
si accavallano
con l’onde spaventate
che sembrano opporsi a
tanta furia.
Odori di salmastro e
d’acqua smossa,
di erbe trascinate
contro voglia,
mi invadono narici. E
mi confondo
con tutto quel fracasso
naturale:
divento un ramoscello
in mezzo al mare.
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