Maria Grazia Ferraris, collaboratrice di Lèucade |
Leggendo
Proust.
Solo le cose assenti sono
immaginabili
Marcel
Proust
Il
sito “La Recherche.it” 2019, in
occasione del 148° compleanno di Marcel Proust ha invitato i lettori alla celebrazione del grande Autore. Ha scelto un
tema che è diventato, a lavori ultimati, e raccolti dai curatori Giuliano
Brenna e Roberto Maggiani, una antologia, dal titolo UNA NOTTE MAGICA.
Così
venne presentato: “Tra tutti i ricordi mondani, veri o fittizi, che videro
Proust protagonista, di cui si continuò a chiacchierare a lungo anche dopo la
sua scomparsa, ce n’è uno di cui solo pochissime persone sono a conoscenza. Proust
invitò un gruppetto eterogeneo di amici e conoscenti ad un misterioso incontro
in un padiglione nel fitto della vegetazione del Bois de Boulogne, a
mezzanotte. Quale fosse l’intento di tale invito non è dato sapere, forse un
ultimo saluto a persone care, o forse semplicemente un incontro per il semplice
piacere di passare qualche ora insieme, lontano dalla frenesia e dai
pettegolezzi dei salotti.
Le
persone, che ricevettero l’invito scritto a mano, come di consueto da Proust,
su di un cartoncino, sono: Albert Bloch, Gilberte Swann, la Ragazzina povera
(che il Narratore si porta a casa dopo la fuga di Albertine), la Lattaia
intravista dal treno, Robert de Saint Loup, Charles Swann, Andrée, zio Adolphe,
Aimé.
Quello
che successe quella notte è andato ormai perduto, ma ognuno può immaginare
quali fossero state le conversazioni, gli sguardi, i segreti celati o
sussurrati, o può provare a raccontare lo stato d’animo dei partecipanti al
misterioso convegno. Ciascuno può immaginare di essere stato presente e riportarne
le sensazioni in poesia, prosa, immagini fotografiche o disegni”, sapendo che
“La Recherche è ricerca della verità, è un’esplorazione della realtà attraverso
la finzione e al di là della finzione”, come dice C. Ginzburg,
Vi
hanno partecipato 67 Autori, di cui molti ben conosciuti da Leucade, ed
anch’io, presa dal tema, con due poesie, che vi propongo: la prima, L’ultimo
invito, è stata antologizzata
in Mezzanotte 00.00, la seconda, Notte
magica, in 00.30:
M.
Proust: L’ultimo invito
Il biglietto
d’invito è misterioso:
“L’universo
è vero per noi tutti e diverso per ciascuno”:
-a
mezzanotte si disgelerà il mistero-
tra le
vostre voci discordi.
La
recerche dunque, amici miei, la recherche avant tout…
Il
vero il falso il finto…la vita è opaca,
incomprensibile,
estranea;
dobbiamo
e rinunciare a capire per capire di più,
solo
discendendo in profondità avremo probabilità di capire:
negli
abissi della finzione dipingeremo
la
notte alla rovescia
appena
il sole si sarà nascosto, nel Bois de Boulogne…
La
natura regna sul Bosco, dove svanita è l'idea
che ci
sia l'Elysian Garden of Woman.
Il
finto cielo, reale, è grigio; il vento culla le ondose
chiome
incerte come un lago verde;
grandi
uccelli scuri vagano sul Bosco,
emettendo
gridi e si levavano uno dopo l'altro:
sembrano
proclamare il vuoto disumano
della
foresta abbandonata…..
La
realtà prevale sull'illusione
nell’oscurità
della notte.
E
differisce dall'immagine della memoria.
Questo
bosco è squisita illusione d'amore,
l'ultimo sogno.
Le
Bois sarà luogo d'incontro dove poter
gustare
i
piaceri proibiti ai bambini...
l'opportunità
di godere dell'oscurità.
Nella
finzione, nell’interno, ciascuno forse si capirà.
La
ricerca dunque, amici, prima di ogni illusoria quiete.
Accettate
l’invito.
*
Notte
magica
Una
luna capricciosa accoglie il tuo invito,
guardo
la sua falce senza più emozioni,
… come
per una frivola amante, su nel cielo.
Il
grappolo di stelle la corteggia,i tuoi amici…
I tuoi
desideri svegli ma incerti, i tuoi inviti
vaghi
e dissacranti, lontani ormai.
Ah, le
avventure del cuore e della mente,
ormai
perduti in quei capricci di luna!
Eppure
quella luce blanda, evanescente come
una
bolla di sapone, sembra aver presa
ancora,
sulla mia vista dubbiosa, e ancora
mentre
rivivo dimenticate eterne emozioni.
La tua fumante tazza di te,…questa pallida luna
mi
restituisce la memoria antica, il
passato,
in
luce blanda eppur precisa,
gli
incontri mancati, le parole non dette,
le
emozioni taciute….
Sorride,
si lamenta, fugge, ironica la luna.
L’avventura
è tutta nel mio ricordo.
Non ci
sono Albertine fuggite e ritrovate,
né
giovani irraggiungibili fanciulle in fiore
né
Robert dalla doppia vita, forse solo
il
maggiordomo Aimé del "Grand Hôtel de Balbec"
dove certo, nella nostra debole magìa,
quotidianamente
non ci ritroveremo.
Maria Grazia Ferraris
*
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