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giovedì 11 luglio 2019

NORMA MALACRIDA: "UN NUOVO ARRIVO..."


 Norma Malacrida: un nuovo arrivo sulla nostra isola; una poetessa i cui battiti cardiaci accompagnano un dire di profonda liricità: introspezione, analisi, rapporto con la vita, con una realtà che spesso tradisce le aspettative. Tre poesie nuove fresche, umanamente intricanti, zeppe di palpiti vitali, di vicende di epigrammatica levatura: l’esistere, la solitudine, il tempo che fugge, il sociale, il viaggio, l’amore, “sentieri tra rocce/tra boschi consunti da creste/ di fuoco”; conflittualità verso porti intrisi di ricerca e di mistero; il tutto affidato ad una versificazione di euritmica scansione, dove la parola si affida a iuncturae di ampia metaforicità. La natura agisce da supporto fecondo e generoso nel concretizzare gli stati d’animo di una poetessa tutta volta a narrare una vicenda di ontologica consistenza. Illusioni, delusioni, sogni, solitudini, ombre di sera, miti che cadono, e un’aria che svapora dal giardino di pietre oltre la fila di case, al di là della strada:

Con rimpianto li vedo ora avvizzire
in una solitudine dolente, ma cercata
e ho paura della sera imminente
che m’inquieta
con le sue ombre, e un’aria insidiata
d’amaro profumo  di cipressi
che svapora
dal giardino di pietre
oltre la fila di case, al di là della strada.
     
 Nazario Pardini


SENTIERI TRA ROCCE

Percorro sentieri tra rocce,
tra boschi consunti da creste
di fuoco
ora gialle, ora arancio
ora rosse smerlate di viola,
a tratti marroni,
già morte.
Un velo di nebbia
la sera all’intorno distende
e ogni cosa si smemora in esso.
Il cielo ed il mare lontano
son uno;
la casa, gli affetti, le cure,
sbiaditi fantasmi di vita.
Una gazza soltanto
in voli ubriachi s’attarda
prima d’essere nulla
nel bruciante fogliame.
E’ silenzio d’intorno
raccolto,
i ricordi son echi lontani,
il respiro è più lieve,
il mondo, ogni cosa, io stessa
mistero.
Alienazione d’un attimo breve
o soffio d’ eternità
cristallizzato
nel fluire implacabile del tempo?

      CADONO I MITI

Cadono i miti ad uno ad uno
lungo  cammini sempre uguali,
tra altalene di umori
in giorni sempre più sguarniti
di voci e di colori.
Cadono dagli altari
dov’eran stati posti con gran cura,
e gemono, cadendo,
elitre pazze
che un rabbuffo di vento agita
in ridda
prima di porli ai piedi
ormai scheletri secchi.
Cadono insieme alle speranze,
alle illusioni vive fino a ieri:
stimolo d’una vita,
rito sacrale
vestito a festa d’ accesa fantasia
per sedare la sete d’Assoluto
e penetrare il cuore del reale,
con gli occhi fissi al Cielo
senza farsi troppo ferire
dagli stimmi d’inganno.
Con rimpianto li vedo ora avvizzire
in una solitudine dolente, ma cercata
e ho paura della sera imminente
che m’inquieta
con le sue ombre, e un’aria insidiata
d’amaro profumo  di cipressi
che svapora
dal giardino di pietre
oltre la fila di case, al di là della strada.

VENTO DEL NORD

Ulula il vento del Nord
come branco di lupi alla bufera.
Sulla spiaggia deserta
ondate gialle di rena
s’innalzano, ribollono
s’allungano, si frangono
in densa schiuma
sospinta lontano.
Gocce sul viso si posano
scendono lievi
graffiano l’anima:
lacrime di disperati
senza nome né patria
ricchi solo di speranze e vigore
con negli occhi un porto
scelto per far fiorire un sogno
di libertà, di vita più umana.

Solo una bara di alghe han trovato
su freddi fondali d’un mare
lontano da case
da culle sospese tra rami
da braccia ricolme solo d’aria
e d’amore.
Nella notte nemica
senza luna né stelle
solo il tempo di leggere
l’atroce condanna
negli occhi feroci
di turpi mercanti.
Il loro lamento è ora nel vento
come nenia di schiavi in catene
nel buio di stive infestate.
Diventa preghiera.

  
NOTA BIBLIOGRAFICA di NORMA MALACRIDA  
 E’ nata a Bisaccia (AV) il 14 dicembre 1937 da genitori molisani ma  dalla più tenera età è vissuta  nel Molise con residenza  a Termoli. Insegnante di Scuola Elementare, in pensione da 2003, dopo  quarantasei anni di servizio, ha dedicato tutta se stessa alla famiglia ed al lavoro in una totale donazione, in uno scambio di ruoli ben integrati che si sono completati ed arricchiti vicendevolmente. Ama il silenzio e la natura, la lettura e l’arte del bello scrivere come occasioni preziose per evadere dal quotidiano e crescere, nel continuo rispettoso confronto con gli altri.
Ha partecipato con le sue liriche  a  molti concorsi nazionali e internazionali, ricevendo numerosi riconoscimenti e premi prestigiosi, tra i quali quattro premi alla Regione, premi della Giuria, del Presidente, Primo Premio Assoluto al Concorso Lago Verde ”Premio Aniene”(Roma); Primo Premio Assoluto al Concorso Gurgos “Premio Città di Andria”; Primo Premio Assoluto al Premio Histonium di Vasto; Premio alla Carriera all’ ”Histonium” “Per aver onorato come insegnante e poetessa la città di Termoli e il Molise”; Premio “Città di Mare” - Comune di Termoli ”Per una vita spesa nella ricerca della conoscenza”; Diploma di Merito di prima classe con medaglia d’oro conferita dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca,   Farfalla d’oro per la Menzione Speciale da parte della Giuria al Concorso Nazionale “50& Più”- Premio Città di Levico Terme 2006; 2007 e 2008 Premio della Giuria. Nel 2008 ha ricevuto un Diploma d’Onore con medaglia d’argento per essersi distinta nella Sezione Poesia e Critica d’arte per la sua opera svolta con talento e seria professionalità al Premio Internazionale  Città di Pomigliano d’Arco e un Diploma  d’Onore alla Carriera Artistica Letteraria dall’Accademia  Internazionale  “ Città di Roma” G. Maggi. Molte sue poesie sono state pubblicate in antologie edite da importanti case editrici.
Attualmente è socio dell’Accademia Internazionale “Il CONVIVIO” di Castiglione di Sicilia.  E’ membro di Giuria del Premio Nazionale “HISTONIUM”, per la sezione E, libro edito e presidente di giuria per la sezione A, poesia inedita; edel Premio Internazionale “ GIARDINI NAXOS (Il Convivio) per la sezione del libro di poesia. E’ Presidente di Giuria delPremio Nazionale di S. Martino in Pensilis (CB) e Membro di Giuria  del concorso I colori della vita, dedicato agli Angeli di San Giuliano. Collabora con Riviste Culturali nelle quali pubblica recensioni su libri di Poesia, di narrativa e di saggistica di scrittori e poeti di ogni parte d’ Italia.
 E’ inserita nel DIZIONARIO AUTORI ITALIANI CONTEMORANEI – Guido Miano Editore (MI).
Nel 2003 ha pubblicato la raccolta di poesie ”BACCHE DI ROSA CANINA” e nel 2005 ”IO E ALICE” che ha ricevuto il Premio alla Regione “Molise” nel Concorso Inter. “Giovanni Gronchi” (Pontedera; nel 2008 il suo nuovo libro di poesie “SENTIERI TRA ROCCE “, finalista al concorso “L’AUTORE”, indetto dal giornale “La Repubblica”  a cura della Casa Editrice MEF (MAREMMI EDITORI FIRENZE). Nel 2011 ha pubblicato  con la Casa Editrice Albatros Il filo: “CON GLI OCCHI DELL’ INNOCENZA” un’ opera sull’ultimo conflitto mondiale vissuto e ricordato per una vita da una bambina di sei anni che ha ricevuto larghi consensi dalla stampa, dalla critica e da tante scuole e licei, anche fuori regione,  che l’hanno adottato su larga scala come testo da analizzare in cicli di studio. Con la stessa Casa è già in stampa il nuovo libro di poesie: “OLTRE IL GRIGIO…L’AZZURRO” di imminente pubblicazione. 

(Il resto è solo per il Premio, per conoscermi più a fondo, anche se si tratta di piccolissime essenze di tanto che è stato scritto su  di me e sulle mie opere. 

Di lei hanno scritto (in breve):
-Ogni persona emotivamente ricettiva e perciò con naturalezza affine al mondo dell’ipersenso poetico non potrà non ritrovare parte di se stessa nei versi gentili e possenti a un tempo della poetessa molisana. La sua è la poesia di una donna forte e sensibile, temprata dalla vita che sa opporre alle brutture imperanti canti di una semplicità e purezza toccante con un linguaggio poetico ricco di piacevoli preziosità che sa incarnare con nobiltà d’animo l’eterna lotta dialettica dei poeti tra sogno e disillusione…(  Marco Baiotto, critico letterario, poeta e scrittore)
-Nell’opera di Norma Malacrida si avverte un respiro narrativo e memoriale che mira a costruire una sorta di dialogo con una vita autentica, un recupero di una purezza originaria ed incontaminata in un itinerario lirico-esistenziale in cui la dimensione sognante, talora favolistica diventa la dimensione catartica e rigeneratrice della fantasia e dell’infanzia.. La saggezza acquisita negli anni, alla luce di un cammino articolato e dolente, assurge alle vette della serenità e del sorriso di chi sa e dà perché ama. Ed è appunto questo sorriso dell’amore la connotazione primaria della poesia di Norma Malacrida, un’educatrice e una donna che, trasfondendo nella poesia la sua ricchezza interiore, ci fa dono di “ Oasi di speranze nuove… (Caterina De Martino, poetessa e scrittrice)
-Il tempo di sognare non è scaduto. Tu conduci l’anima e la memoria a volare con te, oltre le mani sanguinanti, le crepe aride, le irte salite, verso i fili di luna, i meriggi assolati, le sorgenti di acque cristalline, le favole di bimbi saggi e di anziani svagati e sognatori, a gustare le emozioni dell’esistenza e ad ascoltarne la melodia in rassicuranti certezze. ( Dott. Elisabetta Di Massa, Lettrice e Donna di grande cultura)
-Si potrebbe definire diario dell’anima la poesia di Norma Malacrida sia per la prevalenza del sentimento sia per i risvolti dell’immaginario che percorrono i sentieri dell’innocenza umana fino all’innocenza intatta della natura. Questa, in particolare, assorbe e risolve la dolente realtà quotidiana con un timbro di luce trasparente che illumina i luoghi, i paesaggi, i centri di vita, l’energia vitale della tradizione e della logica vivente… (  DIZIONARIO AUTORI  ITALIANI CONTEMPORANEI – Guido Miano Editore – Milano).
-La poetica della Malacrida è intrisa di divino, ma non come essenza ultraterrena, distaccata, sacra. Se l’uomo è immagine di Dio, la poetessa Gli  chiede un dialogo tra anime. Con un’anima certo superore a quella dell’uomo, ma non per questo diversa e inaccessibile. All’io segreto di Dio, Anima del mondo si rivolge l’io segreto della Malacrida, in un dialogo di umana, schietta amicizia. All’autrice non basta l’intervento di una fantomatica , lontana provvidenza manzoniana. La nostra interroga Dio da pari a pari, come con un amico d’infanzia e, alla fine perviene alla conclusione di fermare la ricerca, perché la risoluzione ultima di ogni dilemma è dentro noi stessi. La solidarietà umana; come ne “La ginestra o fiore del deserto” di Giacomo Leopardi, può divenire una forza capace di creare un eden terreno superando quella solitudine da cui derivano tutti i mali della società. Solo nella collaborazione fraterna la certezza di un mondo migliore in cui, con Verlaine, “arricchirsi delle reciproche avversità”. Speranza e inquietudine si fondono allora in un unico termine: attesa. Breve o lunga anch’ essa dipende da noi, da quando decideremo di “correre incontro agli altri…e ritentare ancora a mani tese”. Nel pessimismo di un’operazione non certamente facile da realizzare l’ottimismo di una risoluzione: magari dopo una pioggia “santa” purificatrice che cancelli il male e aiuti l’uomo ad aprire gli occhi o attraverso componimenti poetici capaci di emozionare, scuotere e far riflettere. Come i versi di una signora della poesia, Norma Malacrida.(Dott. Aldo Antonio Cobianchi, critico d’arte, critico letterario e studioso di letteratura internazionale).
-Nei labirinti intellettivi della Poetessa ”ognuno è solo”; l’angoscia, la paura, l’atavica solitudine cosmica della condizione umana determina una lirica appassionata, vissuta con dolcezza e nostalgia, dove la poesia di Norma Malacrida sfiora l’ingegno spirituale tra arte e realtà, tra veglia e sogno, tra malinconia e ricordi. Il suo profondo sentire si rispecchia nella realtà dove il sogno è infranto da una civiltà dell’immagine e dell’apparire. Quella della poetessa è una filosofia che, come lucide perle scorre tra melodie di adagi sereni, dove qualcuno abbozza un sorriso. La dinamica dei colori usati nel dettato poetico ha un enorme potenziale di vivacità espressiva, quasi a sfidare per incanto la musicalità del verso che sfoglia melodie di pensieri nascosti e riflette cristalli di tempo crepuscolare in cui annaspano i ricordi. Il discorso poetico di Norma Malacrida fa onore all’ Italianistica Contemporanea perché è la poesia che vive se stessa nel suo cosmo poetico. Ella merita attenzione da parte del Pubblico e della Critica per la serietà d’intenti, la sincerità e l’onestà di un verso che trascende ogni ragione d’esistere per rappresentare senza maschere tutte le controversie, le disumanità, l’insensatezza di un modernismo esasperato, una serietà a cui la poetessa giunge dopo un lungo percorso esperienziale formativo.(Dott. Solvatore Bassotto, critico d’arte e critico let
NOTE PERSONALI SUL TESTO DI NARRATIVA: “CON GLI OCCHI DELL’INNOCENZA”
Con gli occhi dell’innocenza è il mio primo lavoro in campo narrativo, una nuova creatura nata dopo una lunga gestazione, quasi una vita; è una lunga fabula già scritta ed edita dentro di me in ogni suo punto, arricchita durante tutti i percorsi che ne hanno determinato la  realizzazione da ricordi che montavano, si appiattivano per avere subitanei moti di ritorno, come in un gioco di risacca, anche attraverso incontri familiari che ravvivavano, come fossero accaduti sempre ieri, momenti di vissuto che tentavano di sbiadirsi.
Sono vicende che hanno scavato nel fondo della mia anima solchi profondi e, che nella maniera in cui si sono composti, hanno determinato il mio modo di essere, di pensare, di soffrire e di gioire, di gestire sentimenti ed emozioni, speranze che  rinascevano all’improvviso  per un gesto, un sorriso, un profumo,  una situazione di dolore  dandomi la sensazione catartica e liberante che, anche da momenti di dolore e di disperazione, di vuoto per assenze improvvise di persone care che vengono a mancare, si può rinascere e ricominciare a crescere.
 Con gli occhi dell’innocenza è un dettato del cuore che ha dato con molta naturalezza forma a pensieri e parole che da tempo premevano per venire all’esterno in una semantica chiara e fruibile. E’ bastata un’accurata progettazione con la scelta  dell'idea fulcro,  intorno alla quale far ruotare gli  eventi da focalizzare  per uno sviluppo al meglio della trama, dell' arco temporale per lo snodo degli episodi che va dall' 8 settembre 1943, giorno dell'armistizio alla fine della guerra e il resto è scaturito come acqua di fonte che nel suo corso non trova inciampi.
Sono piccole storie che si inseriscono nella grande storia in un incastro che ne diluisce la durezza, permeandola di una grande senso di umanità e di speranza, nella consapevolezza  che eroi non si è solo  nell'affrontare il nemico in un corpo a corpo, ma quando si ricostruisce dove si distrugge, si accoglie, ama, aiuta, dona, quando l'aria che si respira è attossicata dalla sopraffazione, dall'inganno, dalla violenza più spietata, dall'odio più cieco.





2 commenti:

  1. Ho avuto l'onore, e l'orgoglio poi, di aver conosciuto la Prof. Norma Malacrida piu di un decennio fa a seguito del Concorso di poesia indetto da "La Nuova Arcobaleno" in San Martino in Pensilis presso Termoli nel quale concorso annuale la Stessa era presidente di giuria. Mi colpì di Lei l'acutezza critica formulatami a seguito del 2° premio (premio consegiuto per il 3° anno consecutivo tra poesia singola e silloge) ove esprimeva in sintesi la mia poetica con un dettato spontaneo e dotto del quale ne ho avuta ulteriore conferma proprio giorni fa (Vedi Leucade fine giugno)sulla mia silloge pubblicata. Ritengo, convito, che il Suo far parte di Leucade è un quid positivo in più che Leucade acquisisce data la statura umana e culturale della Stessa. Pasqualino Cinnirella

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  2. Grazie, Poeta Cinnirella! E'vero sono passati otto anni e sembra ieri che ci siamo conosciuti, mantenendoci sempre in un cordiale rapporto di scambi di vedute e di esperienze letterarie che divenivano momenti sempre più importanti di chiarimento e di arricchimento, in un atteggiamento costante di stima reciproca, che via via si è trasformata in amicizia che rafforza e arricchisce. Se sono qui a scrivere in questo momento lo devo a Lei che mi ha portato quasi per mano ad approdare a Leucade, questa isola di Cultura che è prima d'ogni altra cosa passione per la Poesia così svilita e svalutata della sua essenza di Bellezza, un valore primigenio da ritrovare come seme raro e da seminare di nuovo in un mondo di insensatezze e di miserie di ogni genere per ridare fulgore di essenze di pura umanità alla vita.

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