IL
GIURAMENTO DEI MINISTRI
Hanno
giurato.
Con
la mano sul cuore,
leggendo
la formula
ripetendo
a memoria,
firmando
tremanti e commossi
o
con decisione e fermezza.
Vi
sento - sapete? -
Guardate
che state sbagliando:
non
sono di destra né di sinistra.
Scrivo
pochi, semplici versi
perché
abbia voce
quella
parte di me
che
non sente ragioni, che ancora ci crede
e
ascolta chi giura
cantando,
come ogni mattino,
fedeltà
alla vita
dal
ramo del pino che vedo
Grazie Sandro, in pochi versi hai detto tutto quello che un poeta poteva dire sulla politica italiana attuale...Molto suggestivo il finale di chi sta alla finestra e sul ramo di pino, una metafora della consapevolezza e dell'ingenuità insieme che forse solo a pochi è dato. Giusy Frisina
RispondiEliminaEppure, in questo mondo "ribaltato", chi non è "di destra né di sinistra" viene accusato di qualunquismo! Chi non parteggia, portando il proprio cervello all'ammasso; chi non vuole amputarsi di un arto e "ancora ci crede" a "quella parte di sé" (il proprio cervello arcano) che giura "fedeltà alla vita", all'amore, alla terra ed al cielo che ci sono stati dati in custodia e che invece noi deturpiamo; chi ha rispetto per ogni cosa che vive (comprese destra e sinistra), ma non si lascia rubare a se stesso, viene disprezzato e definito un ignobile "individualista"! In questo mondo "ribaltato", purtroppo, abbiamo scambiato i ruoli dell'assoluto e del relativo.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Poesia ironica e amara, che fotografa il teatrino delle maschere vuote. La voce del poeta, che osserva dal suo ramo, intercetta le amarezze di tanti che sapendo della inadeguatezza voltano lo sguardo altrove e continuano indifferenti. Ecco, il poeta "vero" serve a farci fermare per riflettere e prendere posizione.
RispondiEliminaBravo Sandro, per la composizione e grazie per lo sprono poetico.
Non sa rinunciare alla multisonante poesia il nostro caro Sandro Angelucci, pur commentando una stagione politica vissuta recentemente a dir poco grottesca. Fedele alla vita prima di tutto, e alla natura che ci guarda amorevole nonostante tutto, ispirandoci altre fonti di consolazione, e alla forza della poesia che gli permette di esprimere se stesso. E allora parteggiamo con lui e la sua gentile ironia: “Hanno giurato./Con la mano sul cuore,/leggendo la formula…”
RispondiEliminaRingrazio coloro che hanno voluto esprimersi sui miei versi:
RispondiEliminaGiusy Frisina per aver colto la valenza poetica e non politica dei miei versi: tenevo moltissimo a questo;
Franco Campegiani, che ribadisce il concetto "ribaltando" l'dea del qualunquismo;
Francesco Casuscelli, che parla di una presa di posizione personale e non massificata;
Maria Grazia Ferraris, che evidenzia la mia irrinunciabilità al canto fedele alla vita anche in campo sociale.
Sandro Angelucci