Enzo Concardi legge “FIUMI DI
COLORE”
poesie PINELLA GAMBINO, pitture
di STEFANO DONATI
Guido Miano Editore, Milano,
2019
mianoposta@gmail.com
Il
libro esce, pubblicato dalla casa Editrice Guido Miano nel 2019, nella collana “Parallelismo
delle Arti”, un progetto culturale con finalità unitarie
rispetto alle manifestazioni dello spirito umano: nella fattispecie si crea un
dialogo, uno scambio fecondo, una comunicazione ideale fra poesia e pittura.
Nella premessa si cita il poeta greco Simonide (556-468 a.C.), il quale
riteneva che “la pittura è poesia silenziosa, la poesia è pittura che parla”.
Qui Gambino e Donati uniscono le loro sensibilità
creative realizzandole ognuno con il suo strumento: infatti alle pagine
poetiche si alternano le immagini degli acrilici e resine su tela. Non solo, in
calce ad ogni “quadro” del pittore, alcuni “versi” della poetessa creano un
connubio interpretativo tra pittura e poesia.
Pinella Gambino, nativa di Agrigento, vive ed
insegna a Catania. Ha pubblicato le raccolte di poesie: Tra rime baciate e
favole stonate (2013), Per diventare la donna che sono (2015); i
racconti per l’infanzia: La storia di Martino. Il cavalluccio marino che
credeva di essere un bambino (2016), Rotolina (2017), che tratta il
tema del ‘bullismo’; il romanzo La donna di seta (2019), sulla
condizione femminile in una Catania dei giorni attuali.
Le
liriche di Fiumi
di colore si aprono come un ventaglio di motivi
ispiratori e come un caleidoscopio di policromie: intense sono infatti le
accentuazioni tonali, gli argomenti d’interesse, le incursioni nel mondo
interiore e in quello esterno, i chiaroscuri di una realtà decomposta. Al canto
idillico della natura, si affiancano i versi nei quali il sentimento d’amore
mostra spesso il volto del dolore e della delusione; vicino alle riflessioni
intimistiche provenienti dall’io e dal quotidiano coesistono slanci ideali di
denuncia sociale; insieme alla coscienza della propria fragilità e impotenza si
sviluppa anche il desiderio di rivivere ciò che il tempo e la memoria sembrano
aver confinato nell’oblio. Al fondo
della scrittura di Pinella Gambino si stratifica una esistenzialismo non immune
dal comune male di vivere di tanta letteratura contemporanea: immagini che
stagliano un’anima migrante, sfinita, esule in questo mondo, definiscono l’alienazione
spirituale del nostro tempo. Il linguaggio, essenzialmente piano immediato e
classicheggiante, si avvale anche di citazioni mitologiche: Aci, Galatea,
Polifemo, Penelope… Dimensioni oniriche e speranze forse sottaciute completano
il suo dire.
Stefano Donati, pittore ma anche poeta, come
precisa Michele Miano nel libro “...non riproduce più la realtà, ma l’aggredisce
con la forza dei colori e dei segni … sentiamo urgere l’impulso irresistibile
di una forza irrazionale che scaturisce dagli abissi insondabili dell’essere.
Ogni particella è scomposta e ripropone il mistero organico dell’esistenza...”.
Enzo Concardi
Grazie per lo splendido commento, mi riepie di orgoglio
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