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giovedì 26 dicembre 2019

NADIA CHIAVERINI: "L'INFINITA CICATRICE" INEDITI


L’infinita cicatrice

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente

Ferdinando Pessoa


Stasera la luna era piena
la strada tra i campi respirava    chiara   di seta
l’altalena cantava cullata da una brezza leggera
meraviglia! una farfalla è apparsa
volteggiava sulla mia testa
ha risuonato una risata . Ecco la  profezia! 
il ritrarsi del drago nella caverna rivisitata dal sogno
*
Urla ancora la ferita  scarnificata
riaffiora della lingua il veleno
l’orrore del vuoto
nel baratro mellifluo annega di nuovo
per decifrare il significato di quel dolore oscuro
intasato
la muta del  serpente intenerisce i gatti in amore / la  notte
*
Ho smesso di combattere
scrostare   scavare     solo carezze
e comprensione
ho sciolto le bende/ per curare finalmente
senza  vergogna  della sofferenza
lascio scoperta la ferita
all’aria  al sole   alla vita
*
Dettagli e gesti   intrisi  di bellezza
come stringersi al collo
il nodo di una sciarpa
perché ormai sento che dentro
 si è allentato qualcosa
una radura / un respiro più lasco
un sorriso  fresco al mattino
e la sera  è  leggera la testa sul cuscino
affronto una cosa al giorno     e sto
dorme il drago nella culla
senza dimenticanza
si nega alla luce
respira nel buio
ignaro di vecchiezza
*
Osservo lentamente il drago che dorme
docile sembra alla mia tenerezza
comprendo ora il dolore che eterno l’assale
sorge nuova cura mentre accarezzo
la sua criniera smarrita
l’abitudine alla ferita
*
Sterile è la sorgente                          
più non s’abbevera il drago
e sempre più debole diventa
Non è la lama che l’ucciderà
 ma la pazienza
Quando piove si rinforza
 a goccia a goccia
Verrà l’estate
 e la sua mancanza 
*
Intensa  è l’emozione
dinanzi alle prove  da superare
il brivido del rischio stimola le corde
una  discesa a forte velocità / nuova meta
dorme il drago rintanato nel bozzolo
rinascerà libellula a giugno

Nadia Chiaverini

1 commento:

  1. ringrazio il generoso prof. Nazario Pardini di avere ospitato alcune poesie della silloge L'infinita cicatrice , che ha ricevuto un premio della giuria al concorso I COLORI DELL'ANIMA di SAVONA .

    Questa silloge rappresenta un dialogo col mio drago interiore, metafora del dolore del mondo, attraverso tre momenti :il riconoscimento della ferita , la lotta col drago, la cura .
    L’INFINITA CICATRICE è per me un passo ulteriore nella ricerca , attraverso la parola , della cura dell’anima.

    Con l'augurio che il prossimo anno che sta per iniziare possa essere un compagno e amico per la nostra anima, che ci accompagni in un futuro che si prospetta complicato , ma proprio per questo anche stimolante nell’affrontare la pluralità delle problematiche in cui ci dibattiamo, sia sociali che culturali: l’importanza di perseguire una parola “onesta”, scevra di volgarità e mistificazione, che si ispiri alla solidarietà e all’accoglienza , come nuova ricchezza e comprensione tra le persone .

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