Una poesia che contiene tutti i travagli meditativi di un
uomo in cerca del vero. Di ciò che sentiamo dentro e che rappresenta l’imperscrutabile,
quella luce a cui possiamo solo avvicinarci ma che mai potremo toccare. Una
narrazione retta da una parola totale, plurale, che esprime l’ascetica catarsi
di un animo vòlto al Cielo; una parola che trionfa sui quesiti dell’essere e
dell’esistere mantenendo le inquietudini
di “come sei cosa
hai fatto e non/
e non
puoi fingere/ perché c'è
tutto quel silenzio/a
dirtelo”, dove solo il silenzio fra la notte e l’alba si fa compagno di
una rivelazione.
Nazario Pardini
Confine
Fra
la notte e
l'alba
c'è
quel momento di
sospensione
tutto
è fermo
la
strada deserta la
campagna tace
allora
puoi pensare
cosa
è stato cosa potrà
essere
e
tu
come
sei cosa hai
fatto e non
e
non puoi fingere
perché
c'è tutto quel
silenzio
a
dirtelo _
Il confine tra la notte e l’alba.Un momento di ansiosa sospensione, di verità, di meditazione: il silenzio, attesa e inquietudini. Stati d’animo che ci riportano al grande Camillo Sbarbaro, in Pianissimo, troppo dimenticato:
RispondiElimina…E così chiara allora le si scopre
l’irragionevolezza della vita,
che si rifiuta a vivere, vorrebbe
ributtarsi nel limbo dal quale esce.
Io sono in quel momento come chi
si risvegli sull’orlo d’un burrone,
e con le mani disperatamente
d’arretrare si sforzi ma non possa.
Come il burrone m’empie di terrore
la disperata luce del mattino.
Mi complimento con Alfonso Angrisani per questa sua composizione poetica.
RispondiEliminaCome sottolinea Nazario, "il silenzio...si fa compagno di rivelazione": il poeta sa mettersi in ascolto, e c'è molto da imparare.
Il mondo, invece, resta sordo e distratto. E tutto continua a peggiorare: soltanto le bombe attraggono l'attenzione delle persone, le bombe che fanno soltanto rumore...e urlano, straziano, uccidono la poesia del nostro passare.
Sandro Angelucci
Molte grazie ad entrambi, non solo per l'apprezzamento, ma anche e direi soprattutto per la riflessione critica espressa, che costituisce per uno 'specchio' dove non guardare me stesso ma il punto di vista altrui.
RispondiEliminaCarissimi, grazie per questo Vs. apprezzamento, oltremodo generoso. Ma ancor più Vi ringrazio per le riflessioni che avete espresso sul tema: sono, per me, uno "specchio" in cui non c'è, non ci deve essere, il mio volto, e nel quale invece posso vedere con altri occhi queste dimensioni.
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