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mercoledì 13 maggio 2020

ESTER MONACHINO LEGGE: "NEL FRATTEMPO VIVIAMO" DI NAZARIO PARDINI; GUIDO MIANO EDITORE


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Nazario Pardini
NEL FRATTEMPO VIVIAMO

Recensione di Ester Monachino

Nel disegno vasto e mobilissimo della vita, senza delimitazione alcuna, articolata dalla molteplice unitarietà dell’arte, dalla ritualità visionaria della Poesia, va incastonata la scrittura in versi di Nazario Pardini che leggiamo nel volume “Nel frattempo viviamo”, sensibilmente prefato da Enzo Concardi ed edito da Guido Miano, Milano 2020.
I testi, senza alcuna titolazione, che ad un occhio sprovveduto possono apparire autonomi, inglobano all’interno del corpus poetico una complessa risonanza simbolica su un basalto di stratificazioni omogenei che hanno come pattern la connaturata geometria architettonica della natura tutta, l’inequivocabile dimensione temporale dall’andatura fluida e senza contrizioni, l’atteggiamento degli svoli metaforici nonché una partitura musicale che permea il tessuto linguistico e animico e che orecchie sensibili e attente auscultano nel cuore della natura e nel petto umano come il leitmotiv pizzicato su un’arpa celtica.
“Metti le ali!/ vai!” (pag. 41): il mito di Icaro risulta un processo di scandaglio e di lievito che dalle fondamenta del Sé, dal lato abissale umano, il poeta Pardini porta in superficie. “…senza perdere un colpo d’ala/…/ maestro dell’arte di Icaro”, un’ala non fine a se stessa ma “avventura” evolutiva, di crescenza, fuoco e forza vitale del “seme fremente” (pag. 33).
Bellezza indicibile dei versi di pag. 46: “Piloto le mie immagini/ col filo di aquilone./ In attesa di un loro approdo/ compongo versi ondivaghi/ con il vento che li gonfia”. Architettura d’aria, magma spirituale, aquiloni che danno corpo materiale ad impalpabili angeli di parola, pilotati come un filo d’Arianna verso luci interiori ad accendere l’Esserci vivibile e dignitoso.
L’atteggiamento intuitivo che sa cogliere il canto, la danza stagionale della natura senza demarcazioni e attriti, la legge geometrica universa, sacra nell’intrinseca essenza, è il volto poetico di Pardini, cuore unificante di scrittura, simbologia d’alta libertà, “voce che unisce”, anima vera, fortemente erotica: tutto questo nei versi delle pagg. 16-18. Qui, la dimensione temporale travalica la segmentazione del nascere-morire per assurgere ad un eterno divenire. Gli occhi e la psiche umana spesso non vedono tanta meraviglia ma lo sguardo del poeta sa cogliere tutta l’armonia del creato, sa vederla e rilevare quel deus absconditus che “si nasconde/ e si confonde/ in mezzo alle minuzie” (pag. 21).
Poesia che sa andare oltre, nell’illimite, nell’altrove: “Dovrò spostarmi ancora in là/ con la fantasia!” (pag. 52); poesia che sconosce qualsivoglia recinto, la condizione di “Esule in terra” (pag. 54), che respira soltanto atmosfere d’alti strati, cosmici, sulle code dei venti inattingibili.
Non importa se il tempo passa, se usa maschere e sotterfugi per occultare il passo tremendamente terreno (vedi pag. 27); non importa se la solitudine, la vecchiaia, la tristezza s’impossessano dei giorni (vedi pag. 31); non importa: sempre si respira la vita anche se le trafitture e le macerazioni quotidiane ne incrinano le ore; sono, comunque, forze vitali e resurrettive.
Il volume contiene oltre alle suindicate composizioni raccolte nella sezione “Nel frattempo viviamo”, anche una sezione titolata “Dal serio al faceto. Dal sacro al profano” dove versi giocosi e ironici si fanno voce per un rimando ad una vocazione etica sotterranea, un rivelatore di sollecitazioni benefiche come radici nutrienti per fogliame leggero, senza pesantezze, che tutto dice con il sorriso sulle labbra e l’apparenza dello scherzo e della gioiosità.
Certamente, fra tutte le composizioni, rilevanti sono i versi di “Gioachimismo”: potremmo rassomigliarla ad un tempietto, dimora ancestrale e atemporale dove umano e divino germogliano identiche essenze per sostanziale positività, dove le illusioni “le anime fatue” (pag. 95) non sono, dove sull’altare del vivere si posa una umanità sotto il segno della non contraddizione, nell’assenza d’ogni apparenza, viva e vivente nel bene. Poesia degna di questo nome il volume di Nazario Pardini.

Ester Monachino

Nazario Pardini
NEL FRATTEMPO VIVIAMO
Prefazione di Enzo Concardi, 2020
Guido Miano Editore, mianoposta@gmail.com


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