Il sorriso del mare
È giunto il tuo libretto, mio
Nazario,
un librettino piccolo ma
intenso
dove Delia è ritratta con
passione.
Ma chi è Delia, amico caro, è
forse
la giovinezza acerba quando il
cuore
batteva forte per un nuovo amore,
quando un giuramento ci pareva
eterno
se pronunciato proprio in riva
al mare?
Era il sogno che ci si
proponeva
per i passi futuri, per quel
tanto
che poi invece di Icaro fu il
volo.
Quante Delie ci furono ai tuoi
giorni
ricordate così con un sol nome,
quanti attimi rubati alla
memoria
liquefatti qual stilla della
resina
della pianta che ancora svetta
in alto.
C'è invischiato il sospiro,
c'è l'ardore,
c'è il sorriso del mare
che tuttora
ci rimanda dolcezze adesso che
il sipario
sembra chiudersi lento sulla
scena.
Carla Baroni
Come è bella questa figura di Delia, che potrebbe avere altri mille nomi, il nome della giovinezza e dei giuramenti in riva al mare. Un mare che sorride davanti a quegli attimi di eternità anche " adesso che il sipario sembra chiudersi lento sulla scena".
RispondiEliminaUn caro saluto che estendo anche al Prof. Pardini.
Loredana D'Alfonso
Mi imbattei per la prima volta nella Delia pardiniana verso la fine degli anni '90 del secolo scorso. "Le vendemmie di Delia" era il titolo della poesia con la quale Nazario aveva partecipato al premio "Rabelais" per poesie sul vino. Era entrato, come me, nella ristretta rosa dei vincitori a pari merito ma non ricordo se fu presente alla cerimonia di premiazione. Fatto sta che in quella occasione non ci incrociammo, altrimenti ci saremmo conosciuti una decina d'anni prima. Delia, nella poesia di Pardini, è la risoluzione in monomio del binomio giovinezza - amore, illusione perenne (proprio perché sempre si rinnova ) che fa bella la vita; e degna di essere vissuta.
RispondiEliminaNella lirica "Il sorriso del mare", la figura di Delia è indagata e interpretata con dolcezza e partecipazione dalla poetessa estense che ne sottolinea i caratteri sempre attuali e universali; perché la giovinezza e l’amore sono il sale della vita.
RICEVO PUBBLICO
RispondiEliminaCara Loredana, non so perché Nazario abbia scelto proprio il nome di Delia, per la protagonista in assoluto di tutte le sue poesie d'amore. Delia, benché sembra significhi chiara e luminosa, è la donna anzi una delle donne di Tibullo - che le dedica ben cinque poesie - ed è scaltra e capricciosa al contrario di quella di Nazario che la descrive sempre come un'ingenua adolescente. Forse è stato proprio l'etimo del nome a condizionargli la scelta, tuttavia Delia è un nome letterario, usato adesso da molti altri poeti.
Perché affermo arbitrariamente che le Delie del Nostro sono tante? Ho conosciuto Nazario tardi, semplicemente in quanto, essendo egli Presidente della Giuria del Concorso “Il Portone” aveva contribuito più volte a premiarmi e avevo ricevuto perciò le sue ambitissime prefazioni. Ma di persona lo vidi si e no solo due volte e talmente di sfuggita che non ci fu nemmeno l'occasione di scambiare due parole. Però, non so perché - dalle telefonate e dagli scritti - mi sono fatta l'idea che da giovane fosse un po' birbantello e quindi che ci siano state diverse Delie nei momenti magici della sua vita. Che, magari, ha trascorsi semplicemente con la sua attuale compagna, Luisella, ma erano necessari, per sublimare la figura dell'amata, il distacco, il ricordo, la nostalgia di quello che non c'è più. Quale sia la verità, non lo sapremo mai in quanto, conoscerla, toglierebbe molto dell'incanto e della freschezza di questi testi.
Io l'ho sempre detto: non fidatevi dei poeti! Essi inventano come tutti gli altri scrittori o per lo meno trasformano. E ci restituiscono, con le loro invenzioni, qualcosa di nostro, qualcosa che anche noi abbiamo vissuto.
Grazie, Loredana, per il tuo commento
Carla