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venerdì 4 dicembre 2020

NORMA MALACRIDA LEGGE: "EVASIONE" DI PASQUALINO CINNIRELLA


IMPRONTE DELLA PERSONALITA’ DI UN  AUTORE

Brevi note critiche su un’ultima poesia ideata e scritta da Pasqualino Cinnirella, a cura di Norma Malacrida

Leggere la poesia di Pasqualino Cinnirella: EVASIONE significa ripercorrere la sua poetica e rendersi conto che in Lui s’impone sempre il divario tra la realtà apparente, percepibile con tutti i suoi sensi e la ricerca di un’altra più profonda e misteriosa realtà a cui giunge con una forma di intuizione poetica forte, come per atto volontario, in ogni testo, per condursi ad una forma di intuizione poetica che gli è propria e lo accompagna dall’atto della progettazione alla realizzazione delle sue Opere, conducendolo in campi semantici allargati, in una ricerca certosina della parola per renderla aderente al pensiero e farne veicolo per individuare e comunicare le molteplici risultanze a cui giunge, sorprendendole nella loro simultaneità.

“Sin dal mattino e oltre la sera” egli percepisce una realtà che imprigiona il suo essere in una rete intrigata di incertezze dall’apparenza appaganti e in un disordine legato alla precarietà del tempo.  E stenta a seguire la corsa per raggiungerli, disconoscendone l’arrivo o rifiutandone le modalità di realizzazione; e allora si rifugia nella Poesia con la speranza di essere accolto e di riceverne mezzi per interpretarla e rendersi partecipe del suo snodo quotidiano.

E si esprime, ma la sua voce denota incertezze in un pathos profondo, apparentemente senza appigli, che si fa smarrimento per contesti che non lasciano scampo, in cui l’uomo può manipolare, usare, sconvolgere subordinare l’Ordine Creativo a suo uso e consumo. E il poeta si rifugia, in un dire criptico per velare il suo male di vivere che gli mina carne e sangue, esplodendo in una forma di malinconia che lo possiede e gli sottrae la speranza.  Eppure, in uno sforzo di superamento di delusioni e sconfitte, Egli sa riprendere i fili della vita nel marasma di giorni bui che stiamo vivendo, e del caos che rischia di travolgere l’Umanità tutta, per affidarsi al ricordo di giorni colorati d’azzurro, in un passato che ha saputo risorgere da altre forme di tragici momenti per accompagnare l’Umanità sulla via della rinascita. Ed anche il Nostro poeta si ritrova nella magica atmosfera della Poesia per  giungere, attraverso lo spessore dei suoi versi, alla sublimazione di ogni dolore, attingendo alla forza salvifica  del decoro, aggrappandosi ai ricordi e al sogno che riportano, come “petali leggeri di vento a volare lassù, / lontano…oltre candidi cirri / oltre Venere serena al plenilunio/ per dimorare in spazi siderali, al sicuro”/. 

Sorprendenti i versi magnifici di conclusione, in uno scatto di lirismo, degno di un Grande Poeta come Pasqualino Cinnirella.

Termoli 03/ 12 2020   Norma Malacrida



 EVASIONE  

 

Dal risveglio al mattino

fin oltre la sera, assiduo rimeni  

non solo col pensiero,  

di essere ancora prigioniero;

legato alla precarietà del giorno,

al dovere che incombe sempre

e in ogni cosa tra le mani.

Le certezze qui hanno vita breve:

forse un’ora, un lampo e già svanite.

Sono pure avversi gli eventi nel giorno  

così, dal profondo, aliti sperare  

uno squarcio d’azzurro dal tuo cielo  

che t’inondi, come ieri a vent’anni,

di una voglia nuova che ti porti,

come petali leggeri il vento,

lassù, lontano… oltre candidi cirri,

oltre Venere serena al plenilunio

per dimorare in spazi siderali

sicuro.

Questo è il sogno che mai s’avvera                                        

in questa landa turbinosa e infetta

dove -gli esseri eletti- più non reggono,          

tra l’estrema miseria già nel cuore

e la violenza sui simili che dilaga,

i propri giorni in dono.      

                                                                  

Ott/Nov.. 2020/25

 

                                                        

3 commenti:

  1. A nome mio e di Norma Malacrida La ringrazio di cuore per la sua sempre generosità ad accogliere in questo Suo Blog -tutti-. Con illimitata stima ed affettività il mio più caloroso saluto e un sempre GRAZIE. PASQUALINO CINNIRELLA

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  2. In questa lirica il poeta si confronta con la dimensione temporale della condizione umana. La pone tra le antitesi manifeste, tra le gli opposti avvertiti attraverso i sensi e sofferti nella trasposizione poetica. Un'eco leopardiana fa da colonna sonora a fluidi versi che scorrono accattivanti in un linguaggio fresco, chiaro mentre il Poeta si apre alla narrazione del sé. Complimenti alla prefatrice dell'opera per aver colto i tratti essenziali della poetica del Nostro. All'amico Pasqualino Cinnirella i complimenti per averci donato questa bella poesia.
    Marisa Cossu

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  3. Cara Marisa, mi colmi di orgoglio per questo Tuo pensiero e così succinto ed incisivo. Ci contavo leggerti sulle mie in questo unico e particolare Blog. Anche Tu hai messo in risalto la mia capacità, o meglio dono, elargitomi dalla -musa poetica- di creare "colonne sonore" con le parole e pensiero fluido. Ciò, è anche frutto dei miei 55 anni e più di fare poesia affinandomi il più possibile nella ricerca maniacale della perfezione. Il mio concetto leopardiano che esprimi non è inteso come visione pessimistica del tutto, ma come mera costatazione dei fatti in se e che come uomo del mio tempo vivo e conseguentemente subisco. Grazie di cuore. Pasqualino Cinnirella

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