LA SCONOSCIUTA del sesto piano.
E' la
Befana?
Racconto
Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade
Al sesto piano del
palazzo più alto, in via Della Betulla numero 6, qualcuno ha aperto tutte le finestre !
Da tempo immemorabile l'appartamento è disabitato .....
Ai condomini questa
novità sembra strana . Entrano in
agitazione.
.Chi sarà il nuovo inquilino?
Passano i giorni e
del nuovo abitante non si vede traccia.
La curiosità cresce
come per ogni cosa di cui non si riesce a sapere niente, finché un giorno
l'inquilino del quinto piano mette in giro la voce che sopra di lui è venuto ad
abitare il Diavolo ... Ovviamente questo
viene preso come scherzo che finisce per spengere l 'interesse .
Intanto al sesto
piano.....
- Oh! anche oggi
cielo nuvoloso e strade bagnate....questo
grigiore mi si appiccica addosso....questo denso silenzio mi
imbavaglia , mi fa sentire muta. Forse
la mascherina mi condiziona anche
quando sono in casa....
Che dici, amico mio, se non la mettessi più?
Tu, come al solito taci,
in attesa, e io parlo da sola.
Ah, ma quante porte e finestre devo aprire ogni mattina...forse dovrei cercarmi un alloggio più piccolo, ma con
finestre grandi, sai, a noi piace tanta
luce...; oddio, a te dà un po' fastidio, ce l'hai sparata in faccia...a
me invece dà l'illusione di vivere ancora
sul tetto del Vento...
Sì, immagino quel che mi vuoi ricordare...era tantissimo
tempo fa. Un'altra vita! ma mi piaceva....e ora sospiro, ho tanta nostalgia. Tu
non la conosci, la nostalgia....sei fortunato.
Io invece la patisco, a giorni più a giorni meno.. oggi , con
quest'aria pallida, smorta, come da
mondo in declino, mi sembra davvero di essere in un mondo finito... e tu lo sai
bene a cosa mi riferisco, anzi, proprio
da te apprendo le notizie della
giornata.
Quante vittime del
contagio, questa mattina?.. ma dai, risparmiami per ora, mi dirai tutto dopo
colazione. Il tunnel mi aspetta.
Non sai cosa è un tunnel, il mio personale tunnel....;
non è cosa facile da spiegare, e ancora più difficile è viverci dentro...-
L' inquilino del piano di sotto sente parlare a voce alta, ma non gli giungono
altre voci.
L'ha visto, una volta, il "diavolo"...;. ha visto la figura sconosciuta mentre rientrava
, portando con fatica apparente due
grosse borse. Una figura senza età,
infagottata in un cappotto fuori moda, un cappello di lana con due
pompon rossi che scendevano fino sul collo...sembrava una figura di donna.
Si era domandato il
perché di quei due borsoni, se viveva sola.
Certamente una donna.... una strana donna, aveva pensato. Chi sarà? Cosa mai sarà venuta a fare qui..
......
Ci vuole così poco a considerare strana una persona che
vive da sola in una casa tanto grande , e
compra così tanto ....e parla da sola , a voce tanto alta che si sente nelle
stanze del piano di sotto.
.......
- Non so come spiegarti questo mio tunnel.... E' cosa che non
si vede, nessuno lo vede.. Puoi solo immaginare un compito , una missione che si ripete, che non finisce mai...Per me ,
ecco, è proprio una specie di tunnel...Dapprima l'ami , anche ti diverte,
poi comincia a pesarti....gli anni
passano , vengono gli acciacchi, nessuno ti guarda più...e tu sei costretto a
nasconderti, a inventarti sempre nuove strategie, per mantenerti il ruolo, che
alla fine, non è neppure brutto. Ma devi
fare tutto di nascosto.... per arrivare
puntuale al giorno stabilito.. Non è facile...
Qualcuno ha persino
il coraggio di beffarmi...e come per
dileggio mi dicono "santa"...
Ah, bene : oggi mi dai una bella notizia, ti ringrazio....; vedi, ho tanta stanchezza che perdo di vista
il calendario.. Ora mi stavo perdendo dietro ai miei sogni, perché sai, ho
tanti progetti per dopo. Appena uscita dal tunnel.... via...volerò....dove
nessuno mi potrà più cercare, per un bel pezzo.
Menomale che ci sei tu...un grande aiuto davvero. Pensa ,
certe volte mi sembra che tu mi trasmetta i miei stessi pensieri, sei il mio alter ego..
Dunque vediamo: cosa
mi manca ancora....mi sembra di avere raccolto
tutto...ah, hai ragione, c'è
anche questo, non ci avevo pensato .....-
La sconosciuta
infine tace.
Esce dalla stanza.
Il PC resta silenzioso, come in attesa .
Il signore del quinto piano ora può rilassarsi e tornare
alla lettura ,mentre la sconosciuta si
impegna in un'accurata toilette cercando di nascondere i segni dell'età. Finalmente ,nella calma del meriggio prende l'ascensore e va a perdersi nelle vie del borgo.
............
-Eccola, sta rientrando- osserva l'inquilino del primo
piano che dalla finestra vede la sconosciuta del sesto, carica di borsoni , arrancare
con fatica.
E' un impiegato dell'INPS, pensionato e già annoiato di una
vita vuota. Un po' curioso per natura,
ma anche per un vizio contratto in tanti anni di lavoro alla Sede dell'INPS,
gli piace fare i conti in tasca alla gente, forse per cercare di scoprire
qualche inadempienza fiscale.
-Sarei proprio curioso di vedere cosa porta dentro quei
borsoni, -dice a voce alta,
come se fosse la Befana .! -
Il ragazzino, che sta giocando sdraiato sul tappeto e
apparentemente distratto, si mette a
ridere a quelle parole:
-Ma che dici , zio, la Befana non esiste più..
_ Sì, che esiste....è sempre esistita! Io lo so bene..
.....
Intanto al sesto piano la donna è tornata al suo monologo davanti al silenzioso compagno. Non le è sfuggita l'occhiata del
condomino dietro il vetro della finestra.
Ha visto anche un suo piccolo sorriso....
_Davvero spero di uscire presto da questo tunnel, ho
bisogno di aria fresca, pulita....
MANCA POCO, ORMAI , dice la scritta sul PC!
Ad un tratto la stanza si riempie di una bella melodia
dolce e rasserenante; è
la campana della Chiesa che suona l'Ave per annunciare la
fine della giornata.
Come se accompagnasse quel suono la sconosciuta del sesto
piano si mette a cantare una vecchia
filastrocca. Sembra contenta.
-"La Befana vien dal monte/ con le scarpe tutte rotte/
fa fatica , poverina/viene di sera e
riparte la mattina/."..........
........
L'ascensore al
numero 6 di Via della Betulla si è bloccato, già da qualche ora, ma è la
vigilia della festa e non si trova nessuno che venga a ripararlo.
Tutti gli inquilini del Palazzo , impigriti, si sono chiusi in casa ad aspettare la Festa
del giorno dopo.
Sulle scale c'è silenzio e buio.
Al sesto piano una porta lentamente si apre...
Senza rumore i passi si avviano alla scala.
Scendono....due rampe: ecco due porte al quinto piano ...;
ancora due rampe e due porte, è il quarto piano....; e
ancora due rampe........e.....e..
così fino al primo piano, dove vive il pensionato e il suo
complice sorriso...
Qui la sconosciuta del sesto piano si sofferma un po'....
si china , depone il dono come ha fatto
davanti ad ogni porta....; poi con un bel sorriso si china ancora....depone un
secondo dono accanto al primo...
Fa un profondo sospiro e infine....
Eccola volare giù per la scala e perdersi nella notte....
.....
Il giorno dopo , 6 Gennaio , si fa festa al numero 6 di Via della Betulla.
Sono tutti contenti!
Anche l'ascensore ha
ripreso a funzionare!
Racconto Fantasy
Verso la Luce
Nel momento che precede l'ora
del Mistero Meme si avvia. Ha con sé la
forza e il pensiero.
Lascia il monte e saluta i colori spenti che hanno parole di addio. Ricorda rosei tramonti, nebbie mattutine,
boschi verdi dove si nasconde la vita, dove respirano ancora le radici degli
avi. Lascia le pietre smosse sui viottoli
sassosi che rivivono antichi passi.
Meme lo sa, sa anche che deve lasciare quel
mondo che si è spogliato della primitiva
ingenuità, di quella familiarità
semplice che non sa più come si conserva il rispetto della memoria .
Parte. Perché tutto deve
ricominciare.
Liti, contrasti, gelosie
,invidie e finzioni, chiacchiere e indifferenza....questo è il mondo che si
accinge ad abbandonare. Un mondo di buio.
I monti hanno memoria d tutto,
Meme lo sa, ma li saluta, perché è ora di andare.
Il giorno è quello giusto. Sta
per finire una serie di ore con il carico di negazioni.
Dunque Meme va, va in cerca di
lontananze .
L'attende la Zattera di loto,
fragile e forte, fedele amica che niente dimentica di ogni viaggio che
fa. Ogni sua fibra è poesia, poesia
che non muore...
" ...memoria ha d'inizio/ di bosco/ di vento/
di canto...."
Oh sì, il bosco, il mare, il
vento, il canto....
Canta il vento sopra l'onda, vento lieve e
amico, perché Meme ha contentezza nel cuore. Tace ogni voce umana, tace l'eco
del quotidiano con le sue menzogne. Solamente silenzio e azzurrità, come
all'origine. Verso la luce, verso una realtà senza difetto.
Meme sente che è vicino il
luogo dell'anima, il tempio dove ogni cosa
è unica e irrepetibile.
E' il momento di guardare verso
l'alto, il momento dell'Attesa, della Fine e del Principio.
L'aria si riempie di canti, i
voli sono festa di colori; nel cielo pullula la vita nella più armoniosa delle
sue varietà...è tutto uno svolazzare di
cip-cip intorno alla Zattera...; i merli, le allodole, le tortore , le
gazze...fino ai pappagalli di ogni colore e dimensione.
Ciascuno con le proprie
caratteristiche che lo identifica nella sua unicità.
E quante forme di vita anche
in acqua, guizzano , come ragazzi che giocano a rincorrersi..
E' un inno alla Creazione!
Meme, giovane in cerca di
futuro lascia la Zattera e va...
Ha piedi per camminare, occhi per vedere,
fantasia per immaginare. Ma non è
creatura di questo mondo.
E' giunta al luogo dell'anima, lo percepisce in ogni particolare, perché lì ogni cosa non è mai uguale, ogni
giorno e ogni ora non si ripetono. Mai!
Ringrazio il carissimo Nazario, sempre disponibile nella sua accoglienza.
RispondiEliminaInformo chi legge questi miei racconti :
il secondo,-Fantasy,"Verso la Luce" - continua.
Grazie,
Edda Conte
Cara Edda, poliedrica e straordinaria prosatrice. Basterebbe accostarsi ai tuoi apologhi, ai racconti come "La sconosciuta del sesto piano" e "Meme" per dire che la narrativa italiana possiede autentici talenti. Originali, ricchi di nerbo, fantasiosi, e scritti in modo eccellente. Credo sia importante quest'ultima precisazione, in quanto la prosa manca spesso degli elementi basici, ovvero di un lessico corretto, di una buona punteggiatura, di capacità di rispettare la consecutio e di evitare i salti verbali. Tu crei favole e poesie in forma di fantasy, annullando la triste distinzione tra generi ... l'unica forza è sapersi misurare con le storie, differenziarle significa sottrarre loro valore. Il tuo misurarti è costante sorpresa. La vicenda della Befana, moderna e costretta a calarsi nella storia odierna, indossando la mascherina, è fiaba e magia; "Meme" equivale a un lungo sogno tra i miracoli della Natura che ami e rispetti sempre... Distilli poesia in ogni frase, sei in volo, incanti e coinvolgi. Grazie Toc ad eden per queste pagine che danno senso ai giorni... Ti voglio profondamente bene!
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