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giovedì 7 gennaio 2021

EDDA CONTE: "LA SCONOSCIUTA DEL SESTO PIANO" RACCONTO

LA SCONOSCIUTA del sesto piano.

E' la Befana?

Racconto

 

Edda Conte,
collaboratrice di Lèucade

 Al sesto piano del palazzo più alto, in via Della  Betulla  numero 6,  qualcuno ha aperto tutte le finestre  !

 Da tempo  immemorabile l'appartamento è disabitato .....

Ai condomini  questa novità sembra strana  . Entrano in agitazione.

.Chi sarà il nuovo inquilino? 

Passano i giorni e  del nuovo abitante non si vede traccia.

 La curiosità cresce come per ogni cosa di cui non si riesce a sapere niente, finché un giorno l'inquilino del quinto piano mette in giro la voce che sopra di lui è venuto ad abitare il Diavolo ... Ovviamente  questo viene preso come scherzo  che  finisce per spengere l 'interesse  .

Intanto  al sesto piano.....

- Oh! anche oggi  cielo nuvoloso  e strade bagnate....questo grigiore  mi si appiccica  addosso....questo denso silenzio mi imbavaglia , mi fa sentire muta. Forse  la mascherina  mi condiziona anche quando  sono in casa....

Che dici, amico mio, se non la mettessi più?

Tu, come al solito taci,  in attesa, e io parlo da sola.

Ah, ma quante porte e finestre  devo aprire ogni mattina...forse dovrei  cercarmi un alloggio più piccolo, ma con finestre grandi, sai, a noi piace tanta  luce...; oddio, a te dà un po' fastidio, ce l'hai sparata in faccia...a me invece dà l'illusione di vivere ancora  sul tetto del Vento...

Sì, immagino quel che mi vuoi ricordare...era tantissimo tempo fa. Un'altra vita! ma mi piaceva....e ora sospiro, ho tanta nostalgia. Tu non la conosci, la nostalgia....sei fortunato.

Io invece la patisco, a giorni più a giorni meno.. oggi , con quest'aria  pallida, smorta, come da mondo in declino, mi sembra davvero di essere in un mondo finito... e tu lo sai bene a cosa mi riferisco, anzi,  proprio da te  apprendo le notizie della giornata.

 Quante vittime del contagio, questa mattina?.. ma dai, risparmiami per ora, mi dirai tutto dopo colazione. Il tunnel mi aspetta.   

 Non sai  cosa è un tunnel, il mio personale tunnel....;
non è cosa facile da spiegare, e ancora più difficile è viverci dentro...-

 

L' inquilino del piano di sotto sente  parlare a voce alta, ma non gli giungono altre voci.

L'ha visto, una volta, il "diavolo"...;. ha  visto la figura sconosciuta mentre rientrava , portando con fatica apparente  due grosse borse. Una figura senza età,  infagottata in un cappotto fuori moda, un cappello di lana con due pompon rossi che scendevano fino sul collo...sembrava una figura di donna.

Si era domandato  il perché di quei due borsoni, se viveva sola.  

Certamente una donna.... una strana donna, aveva pensato.  Chi sarà? Cosa mai sarà venuta a fare qui..

 

 

......

Ci vuole così poco a considerare strana una persona che vive da sola in una casa tanto grande , e  compra così tanto ....e parla da sola , a voce tanto alta che si  sente  nelle stanze del piano di sotto.

 

.......

- Non so come spiegarti questo mio tunnel.... E' cosa che non si vede, nessuno lo vede.. Puoi solo immaginare un compito , una missione  che si ripete, che non finisce mai...Per me , ecco, è proprio una specie di tunnel...Dapprima l'ami , anche ti diverte, poi  comincia a pesarti....gli anni passano , vengono gli acciacchi, nessuno ti guarda più...e tu sei costretto a nasconderti, a inventarti sempre nuove strategie, per mantenerti il ruolo, che alla fine, non è neppure brutto.  Ma devi fare tutto di nascosto.... per arrivare  puntuale al giorno stabilito.. Non è facile...

 Qualcuno ha persino il coraggio di  beffarmi...e come per dileggio mi dicono "santa"...

Ah, bene : oggi mi dai una bella notizia, ti ringrazio....;  vedi, ho tanta stanchezza che perdo di vista il calendario.. Ora mi stavo perdendo dietro ai miei sogni, perché sai, ho tanti progetti per dopo. Appena uscita dal tunnel.... via...volerò....dove nessuno mi potrà più cercare, per un bel pezzo.

Menomale che ci sei tu...un grande aiuto davvero. Pensa , certe volte mi sembra che tu mi trasmetta i miei stessi pensieri,  sei il mio alter ego..

Dunque  vediamo: cosa mi manca ancora....mi sembra di avere raccolto  tutto...ah,  hai ragione, c'è anche questo, non ci avevo pensato .....-

La sconosciuta  infine tace. 

  Esce dalla stanza. Il PC  resta silenzioso, come in attesa .

Il signore del quinto piano ora può rilassarsi e tornare alla lettura ,mentre la sconosciuta  si impegna in un'accurata toilette cercando di nascondere i segni dell'età.  Finalmente ,nella calma del meriggio  prende l'ascensore e va a perdersi nelle  vie del borgo.

 

............

-Eccola, sta rientrando- osserva l'inquilino del primo piano che dalla finestra vede la sconosciuta del sesto, carica di borsoni , arrancare con fatica.

E' un impiegato dell'INPS, pensionato e già annoiato di una vita vuota.  Un po' curioso per natura, ma anche per un vizio contratto in tanti anni di lavoro alla Sede dell'INPS, gli piace fare i conti in tasca alla gente, forse per cercare di scoprire qualche inadempienza fiscale.

-Sarei proprio curioso di vedere cosa porta dentro quei borsoni, -dice a voce alta,

come se fosse la Befana .! -

Il ragazzino, che sta giocando sdraiato sul tappeto e apparentemente distratto,  si mette a ridere a quelle parole:

-Ma che dici , zio, la Befana non esiste più..

_ Sì, che esiste....è sempre esistita! Io lo so bene..

.....

Intanto al sesto piano la donna  è tornata al suo monologo  davanti al silenzioso  compagno. Non le è sfuggita l'occhiata del condomino dietro il vetro della finestra.  Ha visto anche un suo piccolo sorriso....

_Davvero spero di uscire presto da questo tunnel, ho bisogno di aria  fresca, pulita....

MANCA POCO, ORMAI , dice la scritta sul PC!

Ad un tratto la stanza si riempie di una bella melodia dolce e rasserenante; è

la campana della Chiesa che suona l'Ave per annunciare la fine della giornata.

Come se accompagnasse quel suono la sconosciuta del sesto piano  si mette a cantare una vecchia filastrocca. Sembra contenta.

-"La Befana vien dal monte/ con le scarpe tutte rotte/ fa fatica , poverina/viene di sera  e riparte la mattina/."..........

........

 L'ascensore al numero 6 di Via della Betulla si è bloccato, già da qualche ora, ma è la vigilia della festa e non si trova nessuno che venga a ripararlo.

Tutti gli inquilini del Palazzo , impigriti,  si sono chiusi in casa ad aspettare la Festa del giorno dopo.

 Sulle scale  c'è silenzio e buio.

Al sesto piano una porta lentamente si apre...

Senza rumore i passi si avviano alla scala.

Scendono....due rampe: ecco due porte al quinto piano ...;

ancora due rampe e due porte, è il quarto piano....; e ancora due rampe........e.....e..

così fino al primo piano, dove vive il pensionato e il suo complice sorriso...

Qui la sconosciuta del sesto piano si sofferma un po'.... si china ,  depone il dono come ha fatto davanti ad ogni porta....; poi con un bel sorriso si china ancora....depone un secondo dono accanto al primo...

Fa un profondo sospiro e  infine....

Eccola volare giù per la scala e perdersi nella notte....

.....

Il giorno dopo , 6 Gennaio , si fa festa  al numero 6 di Via della Betulla.

 Sono tutti contenti!

 Anche l'ascensore ha ripreso a funzionare!

 

Edda Conte  - 6 Gennaio 2021

 

Racconto Fantasy

 

Verso la Luce

 

Nel momento che precede l'ora del Mistero Meme si avvia.  Ha con sé la forza e il pensiero.

 Lascia il monte e saluta i colori spenti  che hanno parole di addio.  Ricorda rosei tramonti, nebbie mattutine, boschi verdi dove si nasconde la vita, dove respirano ancora le radici degli avi.  Lascia le pietre smosse sui viottoli sassosi  che rivivono antichi passi.

 Meme lo sa, sa anche che deve lasciare quel mondo  che si è spogliato della primitiva ingenuità, di quella  familiarità semplice che non sa più come si conserva il rispetto della memoria .

Parte. Perché tutto deve ricominciare.

Liti, contrasti, gelosie ,invidie e finzioni, chiacchiere e indifferenza....questo è il mondo che si accinge ad abbandonare. Un mondo di buio.

I monti hanno memoria d tutto, Meme lo sa, ma li saluta, perché è ora di andare.

Il giorno è quello giusto. Sta per finire una serie di ore con il carico di negazioni.

Dunque Meme va, va in cerca di lontananze .

L'attende la Zattera di loto, fragile e forte, fedele amica che niente dimentica di ogni  viaggio che  fa. Ogni sua fibra  è poesia, poesia che non muore...

"  ...memoria ha d'inizio/ di bosco/ di vento/ di canto...."

Oh sì, il bosco, il mare, il vento, il canto....

 Canta il vento sopra l'onda, vento lieve e amico, perché Meme ha contentezza nel cuore. Tace ogni voce umana, tace l'eco del quotidiano con le sue menzogne. Solamente silenzio e azzurrità, come all'origine. Verso la luce, verso una realtà senza difetto.

Meme sente che è vicino il luogo dell'anima, il tempio dove ogni cosa  è unica e irrepetibile.

E' il momento di guardare verso l'alto, il momento dell'Attesa, della Fine e del Principio.

L'aria si riempie di canti, i voli sono festa di colori; nel cielo pullula la vita nella più armoniosa delle sue varietà...è tutto uno svolazzare  di cip-cip  intorno alla Zattera...;  i merli, le allodole, le tortore , le gazze...fino ai pappagalli di ogni colore e dimensione.

Ciascuno con le proprie caratteristiche che lo identifica nella sua unicità.

E quante forme di vita anche in acqua, guizzano , come ragazzi che giocano a rincorrersi..

E' un inno alla Creazione!

Meme, giovane in cerca di futuro lascia la Zattera e va...

 Ha piedi per camminare, occhi per vedere, fantasia per immaginare.  Ma non è creatura di questo mondo.

E' giunta al  luogo dell'anima, lo percepisce in ogni particolare, perché lì ogni cosa non è mai uguale, ogni giorno e ogni ora non si ripetono. Mai!

 

 

 

 

 

2 commenti:

  1. Ringrazio il carissimo Nazario, sempre disponibile nella sua accoglienza.
    Informo chi legge questi miei racconti :
    il secondo,-Fantasy,"Verso la Luce" - continua.
    Grazie,
    Edda Conte

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  2. Cara Edda, poliedrica e straordinaria prosatrice. Basterebbe accostarsi ai tuoi apologhi, ai racconti come "La sconosciuta del sesto piano" e "Meme" per dire che la narrativa italiana possiede autentici talenti. Originali, ricchi di nerbo, fantasiosi, e scritti in modo eccellente. Credo sia importante quest'ultima precisazione, in quanto la prosa manca spesso degli elementi basici, ovvero di un lessico corretto, di una buona punteggiatura, di capacità di rispettare la consecutio e di evitare i salti verbali. Tu crei favole e poesie in forma di fantasy, annullando la triste distinzione tra generi ... l'unica forza è sapersi misurare con le storie, differenziarle significa sottrarre loro valore. Il tuo misurarti è costante sorpresa. La vicenda della Befana, moderna e costretta a calarsi nella storia odierna, indossando la mascherina, è fiaba e magia; "Meme" equivale a un lungo sogno tra i miracoli della Natura che ami e rispetti sempre... Distilli poesia in ogni frase, sei in volo, incanti e coinvolgi. Grazie Toc ad eden per queste pagine che danno senso ai giorni... Ti voglio profondamente bene!

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