LA MORTE DEI MAGI
Gian Piero Stefanoni,
collaboratore di Lèucade
Vuoti
di doni, derubati della stella,
vagano
al principio di Erode,
primi
bambini, primi credenti uccisi.
Deturpata
la sagoma, un'ombra li segue,
un
oriente ora irriflesso in una terra-
e una
scienza- privata di attese,
Così
senza di loro, spossessati del ritorno,
paghiamo
di idoli e re l'intima assenza
a quel fiorire che pensiamo lontano.
L'abbassarsi
dello sguardo dove la vita
nel
corpo della luce si brama come si sa,
si
brama solo..
Originale, densa di pathos, apparentemente essenziale, in realtà ricca di immagini e di spunti di riflessioni la lirica del Poeta Gian Piero Stefanoni, che chiude questo strano, triste periodo di festività, con versi attenti al presente - 'la vita si brama solo...-, e alla storia. I magi del Vangelo, infatti, sono realmente esistiti. Nell’antichità greca si definivano «magi» alcuni saggi della Persia, esperti in astronomia, che sapevano seguire il movimento di una stella fino a Gerusalemme);saggi che possedevano anche doti di sacerdoti, in quanto interpretavano i segni che vedevano nel cielo. E' probabile che, come sottolinea l'Autore, siano partiti da oriente per essere i primi a onorare Gesù.Quest'anno secondo il Poeta non hanno intrapresa il viaggio, non potevano, e abbiamo 'pagato di idoli e re l'intima assenza'... Scienza, leggenda e misticismo in una breve Poesia, che diviene specchio di giorni orfani. Ringrazio di cuore Gian Piero, lo stringo e lo invito a scrivere, scrivere, scrivere... Estendo, ovviamente, l'abbraccio al nostro Condottiero.
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