Lidia Guerrieri, collaboratrice di Lèucade |
LA PORTA
La porta,
della penombra
degli incerti gradini che
discendono
sotto fiaccole ondose
a nebulose statue, ai giardini
delle radici tremule;
la porta oscura
del nodo indefinito,
quella dei chiodi fissi,
di matasse arruffate intorno
all'aspo,
la porta del disagio e dell'oblio,
custode di ruscelli impazïenti
e ritrosi pantani,
dell'uovo del sollievo e dei
sospiri.
La porta solitaria, arrugginita
sul labirinto e gli atavici sassi
di vicoli sbrecciati,
incassata, salvifica, temuta
dove tra erbacce veglia l'urobòro
che apre l'accesso al Tu che non
conosci.
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Galleggio sul fluire dell'istante
estranea al quieto andare
del sole e delle nuvole.
E' così breve il palpito dell' ora
che fra il morire e il nascere
rimane
il bagliore di un lampo che
frastorna
e svapora nel nulla.
Ma bisogna pur vivere:
dilatare il momento e percepirsi
padroni di un presente a cui,
realtà
o illusione che sia, tende
l'istinto,
sordi quanto possibile al fruscio
della veste dell'oggi.
Ed è nell'oggi che mi guardo
dentro
e mi conosco: sintesi di cose
dalle radici consunte di cui
solo la lunga ombra ormai rimane.
Nulla mi lascio dietro: arse le
navi,
il passato è davanti e segna il
corso.
Io vado, dunque.
Incontro a nuove stelle.
In altri mondi immersi in acqua i remi ...
vedi? i cerchi si allargano: la scia
guida diritta ai porti di domani.
Virtuoso, ricco di armonie ritmiche, originalissimo questo tuo allegorico viaggio verso l'alter ego che esiste in ognuno di noi, e che sta rischiando di divenire il serpente mitologico che gira su se stesso, si morde la coda e la inghiotte. Con versi di respiro ampio, oserei dire infinito, inviti a vedere 'la porta' che consente di assaporare l'attimo che ci viene concesso in dono, eterno e fuggitivo:
RispondiElimina"E' così breve il palpito dell' ora
che fra il morire e il nascere rimane
il bagliore di un lampo che frastorna
e svapora nel nulla"
Una quartina che può dirsi già poesia, che racconta tutto e inumidisce gli occhi. Si avverte il senso del poco che abbiamo il dovere di vivere e che scivola via, come un soffio... La porta è il coraggio di prenderla di petto questo nuova fase dell'avventura terrena. Di essere consapevoli che 'il passato è davanti e segna il corso'. Non esiste la resa, tu donna e Poetessa di statura inarrivabile non l'accetti. Spalanchi il tuo domani, e vai 'Incontro a nuove stelle'. Non oso ringraziarti, Lidia adorata, sarebbe riduttivo, mi sento piccolissima di fronte a te. Imparo in silenzio, mi sento privilegiata e ti accolgo nel cuore fino alla fine del tempo...