Passato è nella sera un pellegrino...
Passato
è nella sera un pellegrino,
nel
suo mantello nero.
Esile,
muto, il volto di bambino,
chiuso
nel suo mistero.
M’ha
invitato accennando con un dito
delle
sue mani spoglie
verso
un rosso tramonto d’infinito
e
un gemito di foglie.
Io
l’ho accostato docile e silente,
senza
chiedere nulla,
seguendo
sulla sabbia, lentamente,
un’orma
di fanciulla.
Quel
viandante muto era il mio cuore.
S’apre
davanti al mare.
Fin
là son giunto in cerca dell’amore,
e
non so più tornare.
Grazie Professore. Le auguro buon lavoro e le invio un cordiale saluto.
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