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giovedì 8 aprile 2021

LIDO PACCIARDI: "SOLITUDINE"

Solitudine

 

Sfioriscono l’ore

sul far del mattino

nel freddo calore

d’un solo cuscino.

 

Son tocchi perduti

di dolci ricordi,

ritornano, muti,

con flebili accordi.

 

Fantasmi ormai vani

nel vuoto che ho accanto,

ho solo le mani

ricolme di pianto.

 

Silenzi, parole

mai dette… Perché?

Ridevi nel sole,

tu sole per me.

 

Vivesti, lontano,

un solo momento,

tendendo la mano

nell’urlo del vento.

 

Reclinano i fiori

lo stelo appassito,

son muti rossori

d’un sogno finito.

 

Attendo, silente,

la gracile sera:

un soffio… poi niente,

la tua primavera.


Lido Pacciardi

3 commenti:

  1. Grazie, Professore, della pubblicazione.

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  2. Lido Pacciardi riesce a convincere e stupire con questa lirica composta in senari a rime alternate. Il rischio di cadere nella filastrocca era altissimo, invece i versi sono lievi come spuma, e tristi, come si conviene allo stato di solitudine. Il ricorso al metro classico e alla rima rendono la composizione pura sinfonia e la brevità le aggiunge valore, visto che i versi hanno carattere immaginifico. Un soffio.. che ci carezza e ci avvicina all'anima del Poeta. Mi congratulo con l'Autore e lo saluto affettuosamente.

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  3. Cara Maria, sono io che devo ringraziarti per il tuo graditissimo apprezzamento. Ti ringrazio sinceramente e ti invio un caro saluto. Ancora... grazie.

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