Loredana D’Alfonso su “Il sorriso del mare” di Nazario Pardini
Loredana D'Alfonso, collaboratrice di Lèucade |
“Il sorriso del mare” di Nazario
Pardini, pubblicato dalle Edizioni “Blu di Prussia”, appare al lettore, anche a
quello più disincantato, come uno scrigno che contiene gemme preziose: dieci poesie
d’amore.
Scrivere d’amore non è facile, è un
terreno scivoloso, si rischia costantemente di cadere nell’ovvietà.
La poetessa Anna Vincitorio, nella sua
prefazione cita Thomas Savage: “La gente ha bisogno di credere nei
miracoli. Che cosa può salvarli, se non i miracoli. C’è una risposta?
L’amore?”.
Pardini risponde a questa domanda con
un’affermazione piena di candore, che non si trascina dietro l’ombra del
dubbio, e lo fa in modo sublime.
Delia è l’oggetto del sentimento che si
fa ricordo nella lirica “Con la rete da pesca”. “Mi è passato d’accanto il tuo sorriso/ appoggiato alla spalla di un
torrente/ che lieve scorreva verso il mare”.
Struggente, questo ricordo di gioventù
si fa preghiera, come dita che si tendono ad afferrare una farfalla che si è
levata in volo.
“Ti
prego/avvisami quando passi da queste parti/ io sono qui pronto a pescarti. E
magari/ anche a tuffarmi nel fiume per affogare/ con la tua bocca nel cuore”.
Il Poeta va indietro nel tempo, alla
timidezza di due ragazzini perché, allora “Era
il tempo/ delle mele. Il tempo delle fughe”.
“Corri
Delia!/ Ancora corri come lo facesti/un po' pazza sul battito dell’onda/ quella
sera di luglio…”.
E ancora il Nostro cerca la sua ragazza
in “Dove sei”, nel “nostro bar in Piazza
Garibaldi/l’Arno che corre lento verso il mare/Corso Italia con i tanti
specchi/ dove miravi allegra il tuo sorriso/ sono qui; ma tu dove sei andata?”.
E il ritorno alla realtà in “Non c’è
più tempo”: “Non è più il tempo, sai. Il
cielo è scuro/ e il mare non ha più il dolce richiamo/dell’onda di una volta.
Scade l’ora/ mia carissima Delia, e noi patiamo/il giorno che si oscura”.
“Ora
è tardi/ mia carissima Delia, non c’è più/ la timidezza che ci fece allegri/ la
corsa improvvisata sulla sabbia/che raccoglieva bàttime per noi”.
C’è sempre amore anche nel meraviglioso
intarsio che Pardini dedica al padre in “Dove sei, padre”.
“Dove
sei, dove sei, dove sei, padre, accendi la tua luce, mi farà da cometa sulla
strada”.
Questa breve ma densa plaquette dove ci sono
la dolcezza del ricordo, le risate fresche e le corse di Delia, il sorriso del
mare che luccica ed illumina il Creato, si chiude con una vera e propria ode
alla vita e al sentimento con “Se non esistesse”:
“Se non esistesse l’amore e il sole/ se non ci fossero le nubi e i venti/ se non ci fosse la malinconia/ di Chopin, o la serenata di Schubert/ o il coro a bocca chiusa di Puccini/se il cielo fosse grigio e non avesse/orizzonti lontani come il mare/ se la primavera non profumasse/di donna, e il tutto avesse la voce/ dell’inverno, del triste e nuvoloso/ inverno, non esisteresti tu/ con la tua aria estiva, luminosa/ a dare ragione al creatore/ che ti ha voluto in questa/irripetibile, unica, stagione”
Loredana D’Alfonso
Sei volata tra le note e le visioni di questo libro che ritengo un cammeo tra i cammei di Nazario. Non poteva essere altrimenti. Ormai sei Poetessa nell'anima e vivi i versi in modo diverso. Li senti, li ascolti. Si sente che sono in te 'la dolcezza del ricordo, le risate fresche e le corse di Delia, il sorriso del mare che luccica ed illumina...' Un capolavoro amica d'anima, e Delia ti attendeva con ansia! Ti ammiro e ti adoro!
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