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sabato 19 giugno 2021

MARIA ELENA MIGNOSI PICONE LEGGE: "ANIMA MEA" DI DON LUCA BUZZIOL

 


Don Luca Buzziol

ANIMA MEA

Recensione di

Maria Elena Mignosi Picone

 

Anima mea”. Un titolo in latino scelto per la silloge poetica di Don Luca Buzziol, quasi a volere esaltare la dignità di quella che è la parte più nobile dell’essere umano: l’anima. “Alza lo sguardo, / anima mia! / Percepisci il divino / e vola”. Ascesi, volo verso l’Alto, e mistica, fino all’unione dell’umano col divino, si svelano e si intrecciano nelle pagine di quest’opera, pregna di spiritualità. E noi, come lettori, ringraziamo sentitamente Don Luca Buzziol per averci reso partecipi di una delle esperienze più alte che si possano vivere: la chiamata di Dio. Ne condividiamo insieme le emozioni, i trasalimenti, le estasi, le sublimazioni; ne avvertiamo insieme il senso di nostalgia e di malinconia, che la riscoperta di un Padre che ci ama diffonde nel nostro cuore. “Vivo la bellezza dell’istante / e mi apro all’eterno /con un pizzico di nostalgia”, “O mistica anima, che ti elevi al trascendente”. Il poeta, rivolgendosi a Dio, confida la sua condizione di sacerdote, che sta come ponte tra la terra e il cielo: “Oh Dio, tu mi scegliesti a vita tua, /…ed ora sono qui, impastato di immanente / e trascendente, / di peccato e di grazia, di umanità e di divino”.

Nella preghiera soprattutto il sacerdote assapora il trascendente: “Oh preghiera! / Oh soavità del cuore! / Oh desiderio d’infinito! / Oh nostalgia divina”. È poi nella solitudine che la preghiera trova il terreno adatto a favorire l’unione con Dio: “L’anima riposa solitaria, / senza essere mai sola, /…s’addentra nella dimensione divina /…/ e la solitudine della realtà, / diviene incontro di misticità”. La dimensione mistica si introduce nella ordinarietà della esistenza: “Si apre, così, la via mistica / nella quotidianità della vita vissuta”. E fa emergere l’uomo nello splendore della sua essenza: “…ciò che sei, emerge in superficie / per portare al mondo / la bellezza che sei”. Ineffabile diviene l’amore divino avvertito dall’uomo: “Spiega, se puoi, quell’immensità / che si apre attorno a noi. / Quella grandezza sconfinata, / che ci si appresta a vivere con la parola / Amore”. Sono emozioni impossibili ad esprimersi: “Spiega, se ce la fai, / cos’è l’immenso, / cos’è l’eterno, / cos’è l’infinito intrecciarsi di anima, /spirito, corpo che si vive quando si ama”.

Con quanta tenerezza Don Luca si rivolge a chi legge: “Oh lettore, mio caro, goditi / questo frammento d’immortalità /…/e traccia nel tuo cuore solchi di perpetua felicità!”. Una virtù che il poeta addita come essenziale per potere gustare la vita divina è l’umiltà: “Cammina, oh anima / sulla strada che ti indica l’Eterno. / Riscopriti creatura amata, desiderata, voluta; / non ergerti creatore / perché di te non sei padrone. “Ed esorta: …sii umile di vita, d’aspetto, d’umanità / e così saprai cogliere l’essenza vitale / del battito del tuo cuore / che sa scrutare il divino / e vivere appieno la carità”.

Interessante quel che afferma dell’essenza: “…sei dell’uomo centro ed anima / Senza la tua presenza siamo anonimi, / ma tu sola dai significato d’essere, / di vivere, di relazione / Essenza ricercata, trovata / ed ora incarnata”. Osserviamo che in Don Luca Buzziol il senso religioso ben si concilia con il senso estetico. La sensibilità al bello è viva in lui. Significativa la poesia “Estetica”, molto profonda. “Oh immensa bellezza misterica / che dell’oggettività rendi partecipe la soggettività”. Che significa? Non sempre di fronte ad un paesaggio, ogni persona è colpita allo stesso modo, c’è chi rimane completamente indifferente, eppure la bellezza oggettiva ce l’ha di fronte, è là davanti a lui. È il senso estetico, se uno lo possiede, che rende la persona capace di apprezzare la bellezza. E la gusta e si incanta. Questa capacità di incanto non è di tutti. Solo anime particolarmente sensibili ce l’hanno. E Don Luca Buzziol è una di queste. Egli fa al proposito anche una osservazione piuttosto amara ma veritiera: questa sensibilità non sempre è apprezzata anzi spesso è addirittura derisa. Rivolgendosi appunto all’estetica, afferma: “Sei oltraggiata e schernita dall’ignoranza” mentre invece “Sei dell’arte signora, / ti elevi ad eleganza / e servi, insita in te / frammenti di incanto divino ed umano”.

Un sacerdote artista dunque il nostro Don Luca Buzziol. Un artista che riesce ad elevare ad arte anche la vita quotidiana: “…scorgi il sole al tramonto / che trasforma quotidianità in quadro d’arte”. E anche nelle relazioni umane il senso del bello riesce a imprimere pace, concordia, unione: “Nel caos del quotidiano esistere” analogamente l’alterità, quando è “unione tra divergenti, riesce a riportare comunione di intenti”. Il senso religioso, nel poeta, non solo non è in antitesi col senso estetico anzi vi si concilia perfettamente, ma quasi essi stanno uniti in mirabile armonia completandosi a vicenda.

Don Luca Buzziol scorge il divino anche negli affetti familiari. Molto tenere le poesie alla mamma, al papà, alla nonna, al nipote per la sua nascita: “Fu così, / …Ogni cosa mutò, /…Ogni cosa si rivelò straordinaria, / quotidianità riscoperta, / vita germinante e nascente, / sogno divenuto realtà”. E aggiunge: “Ora sei qui, / sorriso divino, / …amore divino”.

Nascita e rinascita. Il Sacerdote vive e dona redenzione. Tanto più forte questa se dopo caduta. “Cadi nell’istante in cui ti senti fragile e ferita, /… Proprio nell’estinguersi dell’essere, / vi entra una forza vitale, l’amore; /…Ti rialzi, rigenerata / e ricominci, vita”.

Maria Elena Mignosi Picone

 

 

 

 

Don Luca Buzziol (Portogruaro, VE, 1985) vive a Chions (PN); è stato ordinato sacerdote nella diocesi di Concordia-Pordenone il 19 maggio 2012. Attualmente è parroco di Chions, Villotta e Taiedo, studente di Diritto Canonico presso la facoltà San Pio X di Venezia e notaio in tribunale ecclesiastico. Ha come passioni la letteratura e l’arte; sue poesie sono pubblicate in varie antologie tra cui: Colori, vol.20, Ed. Pagine, 2016; Tracce, vol.69, ivi, 2016; Versus, vol.18, Dantebus Ed., 2020.

 

 

Don Luca Buzziol, Anima mea, pref. Enzo Concardi, Guido Miano Editore, Milano 2021, pp. 70, isbn 978-88-31497-55-8, mianoposta@gmail.com.

 

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