Carissimo Nazario,
ti invio la recensione scritta da
Antonello Pizzimenti, giovane e promettente artista messinese, dell'Opera
Granelli di rabbia di Irene Caltabiano.
Hai già ospitato Antonello sul tuo
blog con il suo saggio sul
Maestro De Chirico. Si sta cimentando in
esegesi di altri Autori e questa mi è sembrata la più riuscita. Sogna di
tornare sull'Isola in veste di critico.
L'allegato è completo e io fungo solo da tramite. Lui mi ha chiesto di perorare la sua causa. Se trovi che possa andare pubblicalo, altrimenti il giovane e umile scrittore capirà..
Granelli di rabbia
Il "Panta rei" di
Eraclito (tutto scorre), sintetizza ottimamente il divenire delle vite comuni
di ognuno di noi; agli antipodi dell' “essere" proprio di Parmenide, Irene Caltabiano ha
abilmente aperto un varco nelle coscienza odierne bersagliate inesorabilmente
da infausti feed-back della nostra società liquida,il cui termine fu coniato
dal filosofo e sociologo polacco Bauman.L’opera scuote le fondamanta delle
certezze che, alla stregua di un dipinto, offrono sfumature variopinte dinanzi
alla vicissitudini delle storie offerte dalla nostra autrice. Tra le righe di
una così splendida opera si intrecciano le diversità e i vissuti di gente
comune, nelle quali rispecchiarsi e trovare un punto di contatto con le nostre
vite.
"adesso l'acqua è troppo
fredda per sopravvivere".
Tale laconica affermazione
accarezza i pensieri di chi sta attraversando l'oceano alla ricerca di un
domani migliore per i quali la posta in gioco è davvero molto alta poichè,
solcano il mare della vita ignari del pericolo o del futuro che li attende al
loro arrivo in un paese straniero. Potrebbe quasi essere scientificamente
dimostrabile la teoria di Nietzche "tutto ciò che non mi uccide mi rende
più forte" dalla storia "Ancore", incipit di sensazioni emotive
forti che "Granelli di rabbia"trasmette poichè la forza d'animo di
uomini e donne che lasciano il proprio
paese a volte già in tenera età a causa degli orrori umani li conduce a
crescere divenendo ben presto adulti in
grado di badare a se stessi nel mare dei pericoli, adulti che fortificano la
loro personalità, la quale si mostra pronta a qualsiasi avvenire pur di
raggiungere la salvezza che le nuove coste offrono.
"Lì, dove le correnti si
incrociavano , dove Scilla dilaniava le navi e Cariddi le fagocitava",
un altro spendido volto delle vita
che scomoda perfino il mito,condottiero ed arbitro di un'incantevole storia
d'amore conclusa precocemente a cui la Sicilia fa da sfondo in quanto Virgilio,
esperto pescatore, e Maria, donna cresciuta vicino al mare,dall'immensa gentilezza
e dai modi raffinati, non avrebbero potuto trovare collocazione migliore se non
riva allo stetto di Messina. Il racconto di Irene rasenta l'epopea dei
sentimenti infranta dal mito stesso che cade dinnanzi ad una realtà capace di
dividere Virgilio e Maria. La figura del pescatore contiene in sé due
personalità ben distinte: Virgilio, paragonato a Nettuno per le sue doti
marinare, umilia il suo sentimento per
Maria, invaghita dal “professorino”, un ragazzo erudito che aveva trovato la
sua strada grazie all’istruzione.Il mare, questa immensa distesa d’acqua filo
conduttore del romanzo, indossa una nuova veste testimoniando come i colori di
una giornata di pesca e gli stati d’animo mutino nella quotidianità farcita
anche da delusioni amorose esaltate, peraltro,dalla mitologia ellenica. Ad
Irene Caltabiano, dunque, il merito di essersi immersa nell’universo tanto
maschile quanto femminile col medesimo metro di giudizio, dipingendo in modo
impeccabile le differenze ma anche le ugugaglianze tra i due universi grazie
all’ultilizzo di colori interiori che hanno permesso di farci apprezzare
un’opera il cui significato va ricercato tra le righe della sensibilità
artistica. L’abiltà dell’autrice nell’entrare con la giusta ottica anche nel
mondo maschile si rivela una dote più unica che rara poichè calibrata in un
contesto nel quale spesso la sofferenza umana la fa da padrona. Il contesto ci
regala atmosfere e contorni incastonati all’interno di un pragmatismo vitale
che si rende portavoce e testimone delle fatiche dei protagonisti; un vero e
proprio ecxursus introspettivo che ci aiuta a cogliere i colori della vita e a
saper apprezzare l’altalena di emozioni e sentimenti con le quali le
innumerevoli esistenze giocano quotidianamente.
Ringrazio il dott.Nazario Pardini per questa opportunità;ne sono onorato.
RispondiEliminaRingrazio sentitamente il dott.Nazario Pardini per l'opportunità;ne sono onorato
RispondiEliminaMi unisco ad Antonello nel ringraziare il Vate per questo dono doppio, al giovane saggista messinese e all'Autrice del testo. Tutte le istanze vengono accolte nell'Isola dei Sogni! Vi stringo tutti in un abbraccio circolare!
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