AMORE E POESIA
Ho lasciato la strada e i suoi rumori
e la nebbia, chiara nei fasci di luce
veloci sull’asfalto, per restare con te
che mi riempi l’anima
del solo giuoco che m’appaga.
Ma tu, pudica ristagni entro l’aria
che vivo nella stanza la sera.
Nello spazio chiuso che ci lega
t’aggiri in danze che so alienanti
tra l’uscio e angoli in penombra.
Così, riveli il tuo esserci
con me
finché non ti muore voglia
e in me s’addorme l’ansia
che mi pena il giorno in folli soliloqui.
Frale preda del tuo turbine
di me ne fai usato giuoco e,
del mio senno, grumi di sogni frantumati
che raccolgo in briciole
all’aurora di giorni sempre uguali.
Amorosa pena, felice strazio che ti neghi
al mio sogno nell’ora,
essenza che divelti e scardini
il ceppo su cui poggia
il mio dissenso a vivere
e la noia se tu per sempre
alla mia mente muori.
Set. 989/26
Una lirica d'amore del caro Pasqualino, che viaggia su registri nuovi e intriga proprio in virtù di essi. Il Poeta adotta uno stile che evoca il classicismo, soprattutto nel linguaggio, ed è percorso da un ritmo rotto e agitato. La donna amata è stata vicina e ora è distante, irraggiungibile: "di me ne fai usato giuoco e,/del mio senno, grumi di sogni frantumati". Vi è nel suo lirismo l'improvvisa esigenza di legarsi al passato.
RispondiEliminaSi potrebbe supporre che tale esigenza nasca dalla tematica trattata e mi piace sottolineare l'adozione di una frase usata dal grande Ungaretti nel testo "Italia":
"Sono un poeta
un grido unanime
sono un grumo di sogni"
Pasqualino, con lessico forse più vicino ai poeti antecedenti, si definisce 'grumo di sogni'... e non è poco! Mi complimento per quest'ennesima ardua impresa e abbraccio il mio amico e il Capitano!
Maria, Grazieeeee!!!!
EliminaUn testo di rammarico, a volte straziante perché l'amata musa, si nega. Il poeta e rimane solo e alienato. Senza di lei le giornate sono piene di noia e di insoddisfazione. Una mancanza che crea un grande vuoto. Bellissima lirica, caro amico. Comprendo moltissimo la tua pena. Ma ricorda, che anche se la poesia talvolta latita. Essa tornerà più impetuosa che mai a ritrovarti. Perché lei è dentro di te. Basta sapere aspettare. Un abbraccio grande. Serenella
RispondiEliminaInfinitamente grazie Serenella per la Tua attenzione nei miei confronti. Come scopri dalla data è una poesia di molti anni fa quando anche in quel tempo si stagliavano lunghi periodi di vuoti poetici come adesso che rispecchiavano anche i vuoti interiori e la paura di aver esaurito la mia parabola poetica. Ma l'esperienza in merito non mi pone in ansia come allora poichè sono consapevole che non tarderà e con più enfasi a farmi mettere nero su bianco. Pasqualino Cinnirella
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