Maria Rizzi, collaboratrice di Lèucade |
Giusy adorata, ti sono
accanto nel dare l'arrivederci al tuo 'padre speciale', che per tua definizione
'è nell'infinito con la sua poesia'. Il caro Giosofatte ha compiuto cento anni
da poco, gli eri accanto, ho visto la foto, e si è congedato dal suo sempre per
entrare in una dimensione che gli fosse più congeniale. Non preoccuparti ,
tesoro, potrai dire con il mio caro Sant'agostino 'che la gioia di averlo avuto
è più grande del dolore di averlo perduto', ma soprattutto appurerai, sempre
con lo stesso santo che il tuo papà si è semplicemente spostato 'nella stanza
accanto'. L'uomo speciale, che in modo geniale hai definito così egocentrico e
così santo, così ateo e così credente, è come la gardenia di un celebre
racconto, ti vive accanto in altra dimensione e ogni volta che avrai un crollo
sentirai la stretta indimenticata della sua mano. Giosofatte, calabrese come
te, e dedito ad attività professionali come l'avvocatura, ha sempre avuto come
valore di base la Filosofia, su cui ha fondato la sua ampia produzione poetica.
Ha pubblicato nel 2004 "il filo magico della ricerca" (Il Filo
editore); nel 2005 "Verità Riflesse" (Il Filo); nel 2006
"L'eterno vivere nel relativo assoluto"(Il Filo); nel 2016
"L'importanza dell'uomo nel rapporto col dio (AUGH!) e nel 2019 "Nel
sogno della vita" (Leonida Edizioni). Quest'ultima Silloge ho avuto la
gioia e l'onore di leggerla e recensirla, scoprendo un Artista di novantotto
anni di rara apertura mentale, che viaggiava dalla poesia classica a quella
d'avanguardia e, come te, seminava perle filosofiche sul cammino. Ti chiedeva
di diffondere il suo pensiero... e quanto ho ricordato il mio papà
nell'apprenderlo! Siamo state attente a esaudire questi desideri e ha
rispettare la linfa, di diverso genere, che hanno instillato nelle nostre
storie. Giosofatte asseriva di comporre 'filosofia in versi' , in realtà
scriveva poesia filosofica, ma era modesto, dote che ti ha trasmesso in forma
smisurata. Lui chiedeva la diffusione per non perdere il lavoro di una vita,
non per ambizione. Dei suoi versi ricordo con un tuffo al cuore, che nell'anno
della mia nascita, il 1957, asseriva che era ora di fare strada a una poesia
meno desueta, più sperimentale, che aprisse nuovi sentieri di pensiero.
"Il sogno di una vita" l'ha realizzato, amica antica, ed è giusto che
tu lo veda nella foto sbiadita che lo ritrae in bicicletta scapigliato e
felice. Sta correndo a perdifiato sui prati dell'infinito per tornare 'alla sua
prima casa', con la sua bici inossidabile: "l'Infinito senza mura /E la
libertà di chi non ha più/Preoccupazioni di sorta
Il gioco eterno e ridente dei volti amati /La
conversazione interminabile /Con l'Intelligenza che ti ha creato /La Luce che
finalmente non si annuvola." Giosofatte è un uomo di fede, come tutti
coloro che alimentano il dubbio e affermano che "credere /O non credere/è
la stessa cosa". Ti chiedo perdono Giusy mia, se volgo al presente i tuoi
versi. Io non so concepire questo saluto come un addio. La vita me l'ha
insegnato.
Tu hai accompagnato 'il tuo padre speciale' con la
musica verso il sonno e lui ti sorrideva e sorride ancora, mentre ti racconta
che "cè sempre l io
come ogni cosa. /Pure la rosa /ma non quella
rosa." Siete per sempre uniti, anche se i gesti non sono gli stessi di
ieri, se lo guardi sulla foto ingiallita e cominci a dimenticare la voce, che
per prima, vorresti trattenere. La sua ricerca del vero, i suoi valori,
l'energia, la sua Arte, l'amore... Nulla si perde, anima mia, tutto si
trasforma, ma Giosofatte ha vinto il mistero del tempo, ha steso
inconsapevolmente il tappeto della sua immortalità. Io sono accanto a te, ti
accarezzo, ti invito a non piangere perchè lo deluderesti, e desidererei che ,
insieme, gli riservassimo il 'benvenuto' che i cileni sanno donare ai loro
amori. Nazario e gli amici che ti amano e che hanno conosciuto il tuo 'padre
speciale' tramite le sue Opere e quelle che gli hai dedicato, si uniscono a noi
... ed è rinascita! Pedala veloce Giosofatte!
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