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martedì 28 dicembre 2021

CINZIA BALDAZZI LEGGE: "ANIME DI MAIOLICA" DI FLAVIO PROVINI

Flavio Provini

Cinzia Baldazzi legge «Anime di maiolica» di Flavio Provini 

Flavio Provini

Anime di maiolica

Firenze, A&A Marzia Carocci Edizioni, 2021

pp. 92, € 12,00

 


   «La sensazione della bellezza», suggeriva Charles Sanders Peirce, «sorge da una molteplicità di altre impressioni». Perciò, la «formazione di una sensazione» è determinata «da come è costituita la nostra natura, ed esprime l’occasione in cui sorge la sensazione, o segno mentale naturale».

Entrano subito in campo, però, le convenzioni del linguaggio, le quali esprimono «l’occasione in cui una parola deve essere usata»: in un simile contesto, la scelta del segno linguistico non potrà che essere arbitraria.

   Ebbene, l’intensa poetica di Flavio Provini unisce con eleganza il macrocosmo della prima, ovvero «che qualcosa è bello», al microcosmo della seconda, cioè la «pluralità delle impressioni naturali» confluita in una «parola definita».

   Immediato è il contatto con la beltà tra le pagine di questa silloge. Lo conferma, nella prefazione, l’editrice Marzia Carocci: «Anime di maiolica ci riporta alla delicatezza di un materiale esteticamente bello e delicato accostato alla fragilità dell’anima umana. Bellezza e fragilità».

   Nella poësis d’esordio Anch’io vivo come te, l’anafora in apertura delle sei strofe («Anch’io vivo come te»), attribuita alla Natura contaminata, alla Terra inquinata, sottolinea con versi calzanti e ammonitori - mentre «mi difendo dagli sbuffi di gasolio», «m’ingrasso di macerie abbandonate», «mi amo, e resisto, e lotto il male» - che, analogamente all’essere umano, «infine muoio, proprio come te». Indugiamo così nel campo di forma-contenuto di una conoscenza globale, composta di intuizioni tanto elementari quanto convincenti: ecco quindi l’«aria», il «rispetto del senso civico», il «materno conforto», il «sorriso del sole più abbagliante» a varcare tutti insieme il dubbio, il conflitto, la crisi attuale, collettiva, dell’Esserci (Dasein).

   Tra le pagine di Anime di maiolica avanzano complessi simbolici di un genere umano dolente, sottomesso, disperato, comunque consapevole di una propria sana dignità, di un energico impulso antagonista a ogni sorta di male. Nello struggente Parco giochi Paradiso, nell’ascoltare la voce di un bimbo, tra gli ospiti di un centro Oncologico «che più non sono», in un commovente scambio iconico tra l’esistenza materiale e il margine ultraterreno («Chissà cosa troverò oltre le nubi») sfioriamo coscienti la soglia del tempo, oltre la quale rivedremo tutti:

 

All’ombra del tempo rivedrò il tutto:

il laccio della chemio sul braccino

la nenia di papà, la chiesa a lutto

l’acero a sigillare il mio destino.

Riudirò solo il sussurro materno

il commiato rimasto nello sguardo

il sibilo di penna sul quaderno:

“arriverò anch’io, un po’ in ritardo”.

 

   Il volume, denso di immagini fotografiche a stampo realistico collocate a fianco di ogni singolo testo, offre un mosaico ben costruito di eventi di cronaca dimenticata, di situazioni sociali, di stati culturali-mentali, allargando lo sguardo dal territorio milanese all’ambito nazionale, alla dimensione europea, alle tragedie del mondo. Il percorso degli sfortunati protagonisti di Provini, simbolo a loro insaputa delle peggiori ingiustizie di questa terra, si muove in un fluire parallelo a quello effettuato dalla poetica dell’autore, secondo un movimento generale della scrittura che lo studioso Angelo Marchese (riprendendo suggestioni degli americani Wellek e Warren) così definiva: «Finiscono col saltare le rigide barriere nazionali delle varie letterature ed emerge in tutta la sua complessità la fisionomia unitaria del sistema, specie nell’età di più intensa circolazione delle idee».

   Pertanto, transitando senza salti bruschi e immotivati in civiltà storicamente eterogenee, giungiamo attoniti e partecipi, attraverso gli «endecasillabi per una piccola profuga spirata sul barcone» (La canzone di Jasmine), in una vicenda dove la bimba, «da principessa su scivoli d’acqua», diviene

 

bruno corpo arreso alla corrente

di un mare che non dà scampo a nessuno,

truce rastrello di scialbe esistenze.

 

   Al verso libero di Naufragio è invece affidata l’evocazione cronachistica di un altro tragico affondamento:

 

Erano punti fermi quelle salme

vecchi immolati senza denti

bocche sazie d’urla delle madri

perline fragili ebano chiaro

lasciate lì da un Nettuno avaro

di tempo per loro.

 

   Vengono da varie parti del mondo le donne e gli uomini presentati da Provini: il giovane marocchino ora operaio nel nostro paese (Samaad venuto da lontano), l’artigiano Zhao e il suo lavoro oscuro (Sarto di notte), la giovane moldava finita preda dei protettori (Katerina), la ragazza madre emigrata e le due facce del rito, cattolico e ortodosso (I Natali di Halyna), e infine, in un ardito salto geografico, lo sguardo della tredicenne bengalese costretta a prostituirsi nel girone infernale di Kandapara (Gli occhi di Kamala). A loro, l’autore di Anime di maiolica tributa l’omaggio di un verso “solidale” privo però di facile commiserazione, in grado anzi di auto-imporsi una prospettiva lucida, riflessiva, attenta alla formulazione metrica e prosodica: ne sono esempio i due sonetti caudati Cronaca di una morte metropolitana, sulla fine pietosa di un senzatetto, e Donne senza capelli, ambientato in un reparto di oncologia femminile.

   Secondo Angelo Marchese, lo stato d’animo di un’opera «nasce alla confluenza di una complicata trama di isotropie, di percorsi semantici che non sono mai completamente chiusi nel testo». Ebbene, lo status polisenso sviluppato da Provini in simile chiave di ποίησις (pòiesis) appare frutto di una ricerca stilistica ininterrotta, basata anche sulla coscienza della comune indole misteriosa dalla quale rifioriscono i τρόποι (tròpoi), ovvero i traslati caratteristici del linguaggio retorico letterario. Tra i brani emerge un andamento ritmico interiore, adeguato a illuminare una specie di fantasiosa prassi “imitativa”, originale e avvincente, come quando l’autore affida a un giovane disabile queste parole:

 

Ho riempito il cuore con un libro

ho abbozzato una pagina dopo la fine

un’idea di sole oltre il confine

del mio metro da cui osservo il giorno.

[da Il mondo a un metro]

 

   Leggendo Anime di maiolica, allora, mi sono chiesta in qual modo scaturisse il messaggio della ποιητική τέχνη (poietiké tèkne) concernente il destino - la τύχη (tiùche) degli antichi greci - come quello sintetizzato da Provini ne Il tulipano nero quando rivela, con un abile uso delle “istituzioni” retoriche, la specularità della sorte tra un bambino straniero adottato e un fiore oscuro da accogliere e curare:

 

L’ho voluto così, violaceo e nero

in sprezzo all’acredine del destino

che lo vesserà per i petali illegali.

Ma avrà acqua e luce nel mio giardino

perché cresca solerte e fiero.

 

   Al riguardo, ancora Marzia Carocci dichiara: «La sofferenza umana e la realtà odierna s’intersecano fra la musicalità del verso e la scelta delle metafore. Grazie alla sua abilità espressiva, pare di vedere fra gli idiomi, le immagini, i movimenti e le lacrime di chi spesso viene ignorato». La visione espressa dall’intelaiatura logico-intuitiva di Provini è alterna, spietata, materialistica, in una sorta di utopico parallelo a quanto Sergej A. Esenin affermava in un poemetto: «Il destino, avido guardiano d’amore / Non per sempre la felicità concede. / Chi oggi era il favorito – / Domani diventerà mendicante».

   È come se le poesie del nostro autore, una dopo l’altra, ospitassero “anime” vive e vitali, in grado esse stesse di favorire l’interpretazione complessiva, «riempiendo di nuovo di significati la forma vuota e aperta del messaggio originale» (per usare le parole di Umberto Eco). Ciò garantisce altresì (sempre ricorrendo a Eco) che possano aver origine «nuovi messaggi-significato, i quali entrano ad arricchire i nostri codici e i nostri sistemi ideologici ristrutturandoli, e disponendo i lettori di domani a una nuova situazione interpretativa».

   Purtroppo, però, i giorni scorrono, si sgretolano, precipitano, e tra l’oggi e il domani non esiste un nesso tanto diretto. La sopravvivenza economica e la dignità personale si tramutano nel loro opposto: la mensa sociale accoglie il padre di famiglia diventato barbone (Pane quotidiano) e la donna sessantenne ridotta in povertà (Piccola storia semplice). Le sei quartine a rima alternata di Bianca farfalla piegano questo meccanismo letterario a tragiche conseguenze, accogliendo il lettore con un incipit dalla prospettiva aperta e promettente:

 

Era cortese, ligio, premuroso

dolce e deciso da rassicurare

al verbo attento, calmo, mai geloso,

un uomo vero proprio da sposare.

 

   Ma la discesa nell’abisso della violenza e della degradazione è inarrestabile, fino all’atto estremo compiuto dalla donna:

 

Ormai in quel cielo piove a catinelle

ed io, farfalla bianca, ali a ritroso

sui mille inganni, misera ribelle,

nel buio piango, per quel colpo esploso.

 

   In una poesia rivolta ai terremotati scopriamo:

 

È rimasta una lettera fra i sassi,

non integra, solo la prima pagina,

il vento non ha pace, non immagina

quanto dolore langue sotto i massi.

 

Le epistole raccontano la vita,

quello che siamo, quello che facciamo,

certezze, noie, sogni che tacciamo,

l’anima che canticchia fra le dita.

 

Hanno per sorte colla e affrancatura,

nuovo corso negli occhi del lettore,

il suo interesse, un filo di stupore

che per il sodalizio è corda dura.

 

Tutto così, se vi fosse un domani.

Ma il terremoto scarica le penne,

straccia le pagine, trancia le mani,

la china smaga, nulla resta indenne.

[È rimasta una lettera fra i sassi]

 

   Assai profonda è l’impronta etica nel mosaico di segni-segnali della silloge. Ma la morale - concordo con Francesco Alberoni - ha due radici, o componenti, della stessa importanza e del medesimo peso: l’altruismo e la razionalità. Prosegue lo studioso: «L’altruismo è uno slancio spontaneo che si produce continuamente nella società. Ci appare in diverse forme. Amore materno, amicizia, solidarietà sociale, religiosa, militanza politica, amor di patria, slancio e amore universale» e, sarebbe il caso di aggiungere, contributi poetici e letterari. Muovendosi abilmente nel difficile campo dove si confrontano passione e ragione, Flavio Provini rappresenta un dolore ora circoscritto ora sconfinato, nel tentativo di indurre la gente, i lettori, a cambiare, ad agire a vantaggio altrui trascendendo la propria individualità.

   Forse, avendo analizzato e interpretato la morale moderna, il nostro autore deve aver compreso quanto essa coincida con la risposta al quesito formulato da Alberoni: «Cosa devo fare se voglio razionalmente realizzare il bene degli altri?». Flavio Provini, per ora, ha deciso di scrivere e dedicare a tutti noi questo suo libro. È un passo avanti obbiettivo, notevole per lui e per noi: un Wagnis, un’impresa a volte rischiosa, un’esperienza non priva di ostacoli, comunque un’avventura emozionante e accrescitiva.

Cinzia Baldazzi


Caro Nazario, in omaggio alla lingua spagnola, ti invio la traduzione che un mio amico poeta del Peru ha effettuato sul post di lancio di Facebook della mia recensione uscita su Leucade.

Penso possa farti piacere.

Un caro saluto e buonanotte.

Cinzia


Cinzia Baldazzi

Tutti

𝗔𝗡𝗜𝗠𝗘 𝗗𝗜 𝗠𝗔𝗜𝗢𝗟𝗜𝗖𝗔

La scrittura di Flavio Provini si muove abilmente nel difficile campo dove si confrontano passione e ragione, rappresentando un dolore ora circoscritto ora sconfinato, nel tentativo di indurre i lettori a cambiare, ad agire a vantaggio altrui trascendendo la propria individualità.

I protagonisti di “Anime di maiolica”, l’ultima sua raccolta poetica, sono preda delle peggiori ingiustizie di questa terra: ma un cono di luce, tutt’altro che imponderabile, li illumina. A loro va lo sguardo del poeta e la parola, nostra e sua: l’aura è dunque solidale, partecipata, ma anche razionale e riflessiva, nell’elaborazione di una forma letteraria assai strutturata come quelle che amo leggere perché mi piacciono ma mi impegnano. Sempre, quando è necessario.

“Alla volta di Léucade”, il blog del professor Nazario Pardini, ospita la mia recensione al libro di Flavio Provini.

Buona lettura.

CINZIA BALDAZZI LEGGE: "ANIME DI MAIOLICA" DI FLAVIO PROVINI

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CINZIA BALDAZZI LEGGE: "ANIME DI MAIOLICA" DI FLAVIO PROVINI

Flavio Provini Cinzia Baldazzi legge «Anime di maiolica» di Flavio Provini Flavio Provini Anime di maiolica Firenze, A&A Marzia Caro...

Abner Tomas Viera Quezada

Cinzia Baldazzi y un gran artículo os invito a leer:

 

La escritura de Flavio Provini se mueve hábilmente en el difícil campo donde la pasión y la razón se enfrentan, representando un dolor ya sea limitado, como ilimitado, en un intento de inducir al lector al cambio, a actuar en beneficio de los demás trascendiendo su propia individualidad.

Los protagonistas de "Almas de mayólica", su última colección poética, son presa de las peores injusticias de esta tierra: pero un cono de luz, lejos de ser imponderable, los ilumina. La mirada del poeta y la palabra, la nuestra y la suya, van hacia ellos: el aura es pues solidaria, participativa, pero también racional y reflexiva, en la elaboración de una forma literaria muy estructurada como las que me encantan leer porque me gustan pero me comprometen. Siempre, cuando sea necesario.

“Alla volta di Léucade”, el blog del profesor Nazario Pardini, acoge mi reseña del libro de Flavio Provini.

Disfruten la lectura.

 



6 commenti:

  1. Buongiorno.

    Ho letto e apprezzato il pregevole contributo della prof.ssa Baldazzi al mio “Anime di Maiolica”.

    Non esito a considerarlo un vero e proprio dono di Natale o di fine anno; un dono originale come lo sono sempre le parole elargite sapientemente dalla sua raffinata penna, un dono inatteso e per questo ancor più gradito, un dono infine straripante di pathos, di quel coinvolgimento emotivo di chi percepisce nell’anima l’essenza della mia parola poetica e in più possiede la mirabile capacità di tradurla in prosa così direttamente, così autenticamente.

    Ringrazio altresì il prof. Pardini per aver ospitato questa recensione sul suo blog, il cui prestigio è noto agli autori di tutta Italia.

    Non mi resta che salutare e augurare un sereno anno nuovo a tutti i lettori del blog e a chi desidererà sapere qualcosa di più sulle mie “anime di maiolica”.

    Flavio Provini

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  2. Un dono per tutti noi lettori, quello del poeta Flavio Provini e della ineguagliabile Cinzia Baldazzi. Grazie per averci regalato parole che finalmente raggiungono la mente e il cuore.Buon Anno.
    Saveria Balbi

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  3. Un dono per tutti noi lettori quello del poeta Flavio Provini e della ineguagliabile Cinzia Baldazzi.Grazie per averci donato parole che finalmente arrivano alla mente e al cuore.
    Buon Anno
    Saveria Balbi

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  4. All'inizio del nuovo anno 2022 (A. D.III della follia del COVID, solo condanna o possibile regola scelta dalla Natura per l'Umanità dissoluta e dispersa tra i fumi dell'ambiguità manifesta?) la vita ancora si muove tutta acre, stagnante e arida nel sentire profondo.
    L'uomo non sa più immaginare la primavera odorosa della bellezza, non riuscendo neanche più a comprendere e rispettare se stesso ed il creato tutto.
    Ovunque e soprattutto nelle classi più basse si perpetuano, a tutto spiano, ingiustizie palesi e violenze sfacciate, con angherie e soprusi, tutte alla luce del sole, sfuggendo al controllo della coscienza critica, annebbiata e oscurata dall'arroganza della "modernità" ostentata dalle classi dominanti che, avendo dimenticato il rispetto, e complice una necessità di giustificati agire per salvaguardare millantati diritti, umilia e distrugge le singole individualità.
    Di tutto questo o dei disagi e difficoltà quotidiane non si dice più e tanto meno si scrive, è cosa risaputa, non fa più notizia e pertanto non si dice.
    Non è così per la poesia, letteralmente atto creativo, che Flavio Provini espone e disvela in modo efficace, rilevando e descrivendo con puntualità tutte le anomalie e discriminazioni a cui deve sottostare il sentire vero e profondo dell’umanità distrutta e disillusa.
    Ogni stato d'animo è amplificato secondo i dettami del sentire vero, che la coscienza incorrotta del poeta, con la forza della “pietas” latina, riesce ancora ad analizzare a tutto tondo. La poesia diventa interpretazione precisa delle ansie e delle anomalie dell'odierna società modernizzata e frammentata in mille sfaccettature invisibili ai più.
    L'analisi continua con la brillante e arguta possibile interpretazione dei versi da parte della dott.ssa Cinzia Baldazzi, che puntualmente accende luce di senso con sentire di anima arricchendo la “recherche” con richiami critici filosofici della condizione umana, oggi dispersa nelle nebbie dell'indifferenza palese per il sentire vero, con richiami al “Dasein” heideggeriano.
    L'analisi si completa in modo suggestivo e completo come possibile interpretazione possibile della realtà quotidiana che sfugge agli occhi superficiali degli uomini d'oggi
    I miei complimenti all'autore Provini ed alla dott.ssa Baldazzi per il sapiente lavoro svolto.
    Igor Issorf

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  5. Maddalena Capalbi e Massimo Moraldi3 gennaio 2022 alle ore 04:16

    Alcune riflessioni congiunte di Maddalena Capalbi e Massimo Moraldi sulla recensione di Cinzia Baldazzi al libro di Flavio Provini.


    Pur parlando della morte del dolore, “Anime di maiolica” racchiude testi che aiutano alla riflessione intensa, incidendo così sulla parola assai illuminata da un dolore inestricabile.
    A volte la recensione di un libro di poesie dovrebbe fermarsi alle emozioni che esse trasmettono, ma non è così; per soppesare quanto la collettività potrebbe trattenere nell’animo il proprio vissuto, gli eventi catastrofici o fragili vengono soppesati con la ricerca parsimoniosa della parola.
    “Anime di maiolica” qualcosa che scivola dove?
    Sulla tavola dell’esistenza non goduta, non conosciuta o su di un pavimento incerato per evitare di incontrare fermate che ti aiutano a cadere?
    Cadere: e poi? Riflessioni ingenue su dolori immensi che tutti proviamo di fronte a tragedie o alla morte di un bambino …
    Quelle di Flavio Provini ci sembrano poesie molto legate all’esistenza e all’infelicità del vivere se non alla ricerca di mani e di appoggi gagliardi pronti a sorreggere verità nascoste facili da raggiungere. Burroni coperti da novelle foglie.
    Sensazioni. Impressioni. Bellezza. Attorno a queste isole muove le sue onde il mare della poesia.
    Ed è imperscrutabile il cammino che le sue acque devono percorrere per arrivare alle frastagliate coste dell’animo umano, disegnando i profili di quelle insenature così profonde, così delicate, così uniche nella loro generalità di sentir comune, che sono le emozioni.
    La parola, propellente indispensabile alla navigazione, si appoggia al dolore, individuando l’ingrediente indispensabile affinché esso pervada l’animo umano: la sua fragilità.
    E in “Anime di maiolica” essa, da segno distintivo di singola componente edile, diventa simbolo del trionfo dell’individualità contro il retrivo slancio egoistico dell’individualismo. Un’opera, “Anime di maiolica”, di cui oggi c’è autentico, vitale bisogno.
    Grazie, Flavio. Grazie, Cinzia.

    Maddalena e Massimo

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  6. Competente e sempre molto precisa nella sua recensione per il libro di Flavio Provini "Anime di maiolica", Cinzia Baldazzi induce i lettori all'attento sguardo sugli argomenti trattati dal poeta sulle ingiustizie che i vari protagonisti delle liriche subiscono e li paragona ad anime erranti, invisibili e delicate. Cinzia Baldazzi vede nelle composizioni anche un messaggio che il Provini rivolge prima a sé stesso e più ampiamente ai lettori per una nuova consapevolezza di iniquità. Cinzia sottolinea l'impulso energetico che il bravo poeta Provini usa per catalizzarci in sintonia con il suo pensiero espressivo.
    Complimenti a Flavio Provini per questa silloge e complimenti a Cinzia per averne colto tutte le sfumature nascoste nelle poetiche.
    Approfitto per un cordiale augurio di pace e serenità per questo 2022.
    Gianna Costa

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