Marco dei Ferrari, collaboratore di Lèucade |
Umanizzazione del comunicare
(3° parte)
Comunicare significa anche tentare di
convincere l'altro interlocutore. Lo strumento essenziale per comprendere il
problema consiste nella ricerca di un equilibrio tra razionalità, umanizzazione
e spiritualità del sentimento emotivo. Infatti è l'emotività che principalmente
sovraintende alle nostre scelte.
L'emozione guida il marketing al di là
delle efficacia o perfezione del prodotto offerto. Come afferma Seth Godin:
“Le persone non comprano prodotti e servizi ma relazioni, storie e magia”. Dunque
la persuasione umanizzante è il primo passo sul percorso di accesso alla spiritualità
dell'Essere. Persuasione è comprensione del desiderio altrui nel più ampio
contesto della totalità individualizzata.
Il desiderio di acquisto come evidenzia
De La Parra Paz, è necessariamente condizionato dalla presenza di
quattro fattori determinanti: obiettivi, desideri, credenze, timori, che si
esplicitano in un’emozionalità trasversale e sinergica.
Confucio rileva: “Quando due amici si
comprendono completamente le parole sono soavi e forti come profumo d'orchidee”.
Per comprenderci esistono diverse prospettive di relazionalità. Una prospettiva
importante e ineludibile è quella di conoscenza del funzionamento del cervello
in relazione all'emisfero predominante nell'interlocutore.
L'emisfero predominante nel cervello
umanizza le scelte e le orienta nelle modalità interpretanti più influenzabili
adatte a codificare le informazioni e ad utilizzare il linguaggio più opportuno
nel merito. I due emisferi del cervello lavorano autonomamente, ma si integrano
vicendevolmente.
L’emisfero sinistro è analitico
e logico preferisce i numeri e l'ordine delle cose. È delegato alla memoria
ripetitiva.
L'emisfero destro è sintetico e sognatore.
È la sede della mente emotiva,
umanizzante, olistica, usa un linguaggio metaforico.
E’ legato alla memoria associativa.
Comunque si possono usare entrambe le
parti del cervello per consentire una linea sintonica con l'interlocutore che elabora
pensieri diversamente da noi e si umanizza nelle cose di produzione e di
funzionalità applicata.
Un altro modello di intersezione
comunicante può essere evidenziato dalle tecniche di lettura oculare tra
cui la direzione dello sguardo è fondamentale. Lo sguardo rivolto verso l'alto
attira la produzione di immagini, lo sguardo orizzontale significa che si
attiva la percezione del suono, lo sguardo diretto in basso a destra attiva
sensazioni, in basso a sinistra si immerge in un dialogo interiore, ovvero
spiritualizzato.
L'interpretazione del messaggio è
condizionata anche dalle modalità tecniche di orientamento visivo/uditivo a
livello di inconscio. Tali metodiche afferiscono la disposizione olistica
dell'umanizzazione dell'Essere che si riflette su persone/cose/prodotti/agenti/creatività
ecc.
Tali segnali, se percepiti, aiutano
enormemente a rapporzarsi sulla struttura del linguaggio per rispondere alle
necessità individuali e totali (lettura del pensiero).
Dalla conoscenza del cervello, si
evidenzia la presenza di quattro tipologie di personalità che si rifanno alla
teoria del cervello trino. Il dott. McLean (neuroscienziato)
rileva che tutti gli esseri umani possiedono tre cervelli: rettile, limbico
e corteccia celebrale. Il cervello rettile è il più antico e
ancestrale e si occupa di bisogni innati. Il sistema limbico svolge le
funzioni meccaniche dell'organismo; è responsabile del sistema nervoso e del
centro delle emozioni.
La corteccia cerebrale contiene
gli operatori specifici che caratterizzano l'essere umano: olistico, riduttivo,
causale, binario, ecc. Allo sviluppo di questo terzo cervello dobbiamo
l'evoluzione in homo sapiens.
Teoria del cervello trino e teoria dei doppi emisferi
costituiscono un cervello composto da due strati: limbico e corticale e
due lati emisfero destro emisfero sinistro, da cui si ricavano 4 aree:
limbico destro, limbico sinistro, corticale destra e corticale sinistro. Ogni
area viene individuata in un colore diverso, che richiama le caratteristiche
delle personalità e modalità percettive corrispondenti.
I quattro colori sono: azzurro/area corticale
sinistra; giallo/area corticale destra; verde/area limbica sinistra; rosso/area
limbica destra. De La Parra Paz consiglia ai venditori di intercettare
le preferenze celebrali dei clienti.
Un cliente non compra prodotti o
servizi, ma vantaggi e benefici, influenzati dal suo colore di preferenza
celebrale.
La personalità azzurra è molto seria e formale: ama la
matematica. La personalità gialla significa energia e vitalità con
spiccata umanizzazione creativa (personalità innovativa) e sperimentale.
Abile nel creare novità, integrazioni, cambiamenti, esaltando il valore
dell’immaginazione.
La personalità verde conduce una vita ordinata e
disciplinata.
E’ metodica e conservatrice e rasenta
il perfezionismo.
La dimensione umanizzante è poco
rilevante, in quanto prevale il formalismo ordinato. La personalità rossa
si configura in una dimensionalità passionale, sensoriale, emotiva. Facilmente
si esprime in idee e concetti relazionandosi con altri. Le dimensioni della
personalità sono peraltro un mix di colori. Giovanni Della Casa ritiene
che “Chi sa carezzare le persone, con piccolo capitale fa grosso guadagno”. A sfondo
di umanizzare ogni rapporto e ogni stile di personalità dell’interlocutore, si
riesce ad inoltrare un passo nella giusta direzionalità. Fine 3° parte
Marco dei Ferrari
In questa terza parte della sua avvincente argomentazione, Marco dei Ferrari conduce un'interessante analisi del cervello umano e delle varie tipologie di personalità. Per poter comunicare in modo efficace occorre giungere al cuore dell'interlocutore. Le persone infatti, come evidenzia Seth Godin, non cercano "prodotti e servizi ma relazioni, storie e magie". Un'indagine che, riservata come sembra alla sfera strettamente commerciale, può essere estesa ad ogni altro tipo di comunicazione, in quanto - così dice Marco - "comunicare significa anche tentare di convincere l'altro interlocutore". Va da sé che qui non si parla di plagio mentale, bensì, al contrario, di scoperta delle proprie singolari esigenze e della propria personalità. Il "cuore" di cui parla l'autore affrontando il tema dell'emotività, equivale infatti al piano profondo e spirituale dell'essere, non certo a quello dello stordimento di superficie.
RispondiEliminaFranco Campegiani