Eugenio Rebecchi su "Dentro
l'uragano"
di
Franco Campegiani
Franco Campegiani,
collaboratore di Lèucade
Se la poesia è il non-luogo dove tutto avviene ed ha
significato, ecco, quella di Franco Campegiani è poesia a tutto tondo, è
disamina accurata dell'io al cospetto della natura che ci circonda e di quanto
ci rende uomini capaci di valutarla.
Dentro l'uragano
racchiude lo sforzo dell'essere umano davanti allo specchio riflettente
immagini di esistenza e pensieri profondi con il risultato di offrire un
caustico, ma garbato racconto di sé e della propria vita.
Bene e male si confrontano (non è un caso che Caino e Abele
compaiono più volte nei testi) e l'eterna sfida non contempla né vinti, né
vincitori; è il gioco imprevedibile per cui si vive e si muore, protagonisti,
comunque, di quell'arco temporale che chiamiamo esistenza.
C'è amore e c'è passione nei versi di Campegiani; c'è il
ritorno alla terra, al mestiere dei campi coltivati. Incontriamo, così,
l'invettiva verso un modernismo che, pur comodo, ha sacrificato i valori della
tradizione al facile consumismo, all'esasperata tecnologia che disumanizza. E
il poeta contadino è là a ricordarci che sudore e fatica possono gratificare
l'uomo oltre il perfettismo assoluto, o quasi, di una raggiunta identità
tecnologica.
Campegiani grida, seppure con voce pacata, il suo sconcerto;
irride tempi e modi di una vita che è brutta proprio perché bella.
L'esperienza, lo scorrere degli anni conferiscono maturità,
forse, saggezza.
I versi, allora, diventano testimoni di un disagio e di una presa di coscienza, offrono al lettore lo spunto per raffrontarsi, per mettersi in gioco. Il tutto attraverso un racconto lirico che indica una strada la cui percorribilità è nel dinamico procedere di ognuno di noi.
Eugenio
Rebecchi
Eugenio mio, arrivi proprio come un uragano a regalarci questa superba pagina critica dell'ultima Silloge di Franco Campegiani. Sei in levare, caldo, appassionato,empatico e trasmetti l'essenza della poetica e della filosofia del nostro. "C'è amore e c'è passione nei versi di Campegiani; c'è il ritorno alla terra, al mestiere dei campi coltivati. Incontriamo, così, l'invettiva verso un modernismo che, pur comodo, ha sacrificato i valori della tradizione al facile consumismo, all'esasperata tecnologia che disumanizza." reciti, e metti a fuoco delle tematiche fondanti di Franco. Il tuo slancio vitale, amico mio, è commovente, perchè se ne percepisce l'autenticità. Il Poeta sarà molto felice di questa esegesi. Io vi ringrazio e vi stringo forte entrambi, fiera di esservi amica!
RispondiEliminaSono piacevolmente sorpreso, caro Eugenio, da questa tua nota pregnante e significativa. Tu illumini, con eloquio particolarmente incisivo, l'essenza del mio discorso poetico, in particolare laddove parli della correlazione tra uomo e natura. Parli inoltre del ritorno alla terra e ai valori elementari; nonché dell'"invettiva verso un modernismo che, pur comodo, ha sacrificato i valori". Individui infine nel mio testo l'eterna sfida del Bene e del Male "che non contempla né vinti né vincitori": la mia armonia dei contrari. In breve, in un dire icastico e chiaro, hai messo a fuoco la mia visione del mondo. Ti sono davvero grato e ti abbraccio.
RispondiEliminaFranco