INNO ALLA VITA
Rinascerò nel vento e sarò fiore
come da ramo che secco
il mandorlo fiorisce
al sole dell'inverno
Sarò nell'aria che s'infiora
a primavera
con profumo di promessa
e sarò frutti al Sole dell'estate
Ritornerò nell'acqua del torrente
che corre giù dai monti
a rinfrescare gli orti di paese
e sarò fiume
per rispecchiare le città dell'arte
Ritornerò nell'onda che spumeggia
battendo sullo scoglio
e sarò forza
Ritornerò nell'eco e sarò canto
di donna innamorata
al tempo dei vent'anni
Nel grido di gabbiano in volo
sarò la libertà
Ritornerò nel seme
che la terra accoglie
che la pioggia ingrossa
che il sole fa germoglio
E sarò vita
Edda Conte dalla raccolta "Poesis"
Ringrazio il professor Pardini, amico di mia mamma per anima e per sentire, per aver pubblicato una delle poesie più belle che la mia mamma adorata abbia scritto. Una poesia che le assomiglia, adesso più che mai.
RispondiEliminaGrazie per la Sua vicinanza in questo momento di profondo incontenibile dolore
Isabella Conte
Condoglianze, Isabella. Hai un dolre fortissimo che ti tocca vivere. La tua mamma aveva fede nella rinascita, lo dice in questa bella poesia. Sapeva che non si muore per svanire. Abbi la sua stessa fede, sentila in ogni cosa.
RispondiEliminaLa notizia mi lascia senza parole. Senza fiato. Sto piangendo.
RispondiEliminaMi si affollano le mille parole che Edda mi ha dedicato, le sue poesie, i suoi racconti sensibili ed onirici…rileggo l’ultimo biglietto in cui mi diceva di stare male, guardo l’ultimo regalo: il suo primo libro pubblicato e quello dedicato alla figlia, cui teneva moltissimo e chiedeva una mia lettura. Non potrò risponderle. Non più. Inconsolabile.
Come si gestisce un’assenza? Un dolore che ci lascia senza fiato? Non ci sono parole. Solo si può ricordare nel lutto i momenti trascorsi insieme e rivivere tutto l’amore detto, non detto, cantato nel corso della propria irripetibile amicizia.
Una fitta al cuore. Avevo capito che qualcosa non andava dalla nota che Edda aveva postato in questo blog a commento di un mio recentissimo post, ma non avrei mai potuto immaginare la gravità della situazione. In quella nota confessava una grande stanchezza che le impediva di approfondire le argomentazioni filosofiche da me affrontate, verso le quali comunque esprimeva sostegno e condivisione. Le risposi che, stanchezza a parte, la ricchezza e potenza del suo pensiero erano fortissime e a tutti note, come può testimoniare questo "Inno alla vita" legato ai grandi temi vitalistici dell'eterno ritorno, a me assai congeniali. Sono sconcertato. Edda lascia un vuoto incolmabile, ma anche un pieno di ricordi edificanti e di forte positività che non potremo dimenticare. Era un'ottima scrittrice, ma soprattutto un'amica ed una gran bella persona. Le mie condoglianze e la mia vicinanza a Isabella e a tutta la famiglia.
RispondiEliminaFranco Campegiani
Una lirica che sembra scritta per la nostra Edda. La indossa come il più bel vestito e ti è grata, Nazario. Ne percepiamo l'assenza, ma lei sa del nostro essere qui e ti sorride...
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Mi aveva chiesto l'amicizia lei su facebook, e io avevo capito subito che persona straordinaria era e gliel'avevo data con entusiasmo. Speravo di conoscerla meglio, anche di persona, ma questo periodo duro ce lo ha impedito...Leggerò ora con più attenzione le sue belle e profonde poesie, la saluto caramente, abbraccio sua figlia che tanto dolcemente nel grande dolore sta mantenendo viva la sua pagina e la sua bellezza. Spero Edda incontri mio padre nell'Infinito dei Poeti , e mando un forte abbraccio anche a te carissima Maria, e a Nazario, sono tanto anche a voi che so la amavate.
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