RISPONDON LE ARMI
…E quando il mattino s’indora
e lascio alla notte che muore
i sogni e le sue evanescenze,
mi vesto di luce e m’involo
seguendo il mio giorno.
Assolvo con senno e perizia
le mie quotidiane faccende,
poi vado a bearmi in giardino
tra olezzi di viole e di rose,
e odore di vita.
Il melo fiorito pazienta
che il sole maturi i suoi frutti;
il passero vola a saziare
i becchi affamati nel nido:
rinnovo del tempo.
Mi inebria sentir primavera
coi primi respiri d’estate.
Mi avvolge quel senso di pace,
che scivola sopra il mio tempo
rubando le ore.
Ma accendo la radio e si rompe
l’incanto di questo mattino:
racconta il fragore di bombe;
il pianto di donne stuprate,
e bimbi violati.
E parla di fosse comuni;
di tanti civili ammazzati;
di scuole e ospedali sventrati.
S’invoca la pace al tiranno:
Rispondon le armi.
Né il volo di stormi d’uccelli,
né il prato fiorito, né il sole
può aprir le mie labbra al sorriso
ch’è spento dal pianto d’un bimbo…
che parla ucraino.
LUPI Candeloro
Splendida e di un lirismo struggente questa lirica dell'amico antico Candeloro, che evoca i grandi della letteratura.. ll componimento è diviso in due parti e nella prima si respira l'atmosfera della primavera in fiore, l'empatia con i miracoli della creato. Sembra che il Poeta sia teso alla verticalità, rapito dalle suggestioni quasi mistiche di madre - natura. Nella seconda, con effetto immediato, si cala nella Storia che siamo chiamati a vivere. La lirica diviene di impegno civile, è forte e dolorosa. come i passi dei diavoli. Eppure il ritmo, la musicalità restano quelli di un cantico, di un'elegia. Sembra quasi che l' Autore tenti di smorzare i toni dello strazio con la bellezza dell'Arte. In fondo non possediamo molte risposte. La cultura sana può rappresentare uno dei pochi antidoti al male, che ci riguarda e ci vede colpevoli e mai salvi. Ringrazio Candeloro per questo gioiello. La sua umiltà va di pari passo con la sua grandezza. Lo stringo al cuore con infinito affetto insieme al Capitano che del mio cuore conosce ogni angolo.
RispondiElimina...E qui vorrei essere un poeta, per poter trovare le parole giuste atte a far capire la mia meraviglia vedendo pubblicata la mia poesia sul blog di una persona di tale elevatura culturale ed intellettuale: il professore Nazario Pardini.
RispondiEliminaEgregio professore, Lei mi ha dato questo grande onore ed io La ringrazio con tutta la mia anima.
Come pure ringrazio, con il cuore pieno di riconoscenza la nostra AMICA Maria, per essersi interessata a fare cio che questo si realizzasse.
Grazie, grazie, grazie.