E GIUGNO ARRIVAVA…(da Cape Canaveral)
Negli ultimi giorni di maggio
Avresti potuto vedere
Un punto luminoso solcare il cielo
Come una brillante cometa
Ma stavolta ti sei dimenticato
Di alzare la testa…
Lo hai visto sullo schermo
Lanciato dalla base…
Dopo tanto tempo!
Un missile tutto bianco che sembrava
Un faro nella tempesta
Con due uomini soli
Un assurdo dragone di salvezza…
Mentre sulla Terra imperversa
Un folle istinto di morte
E la vita dimentica la vita
Forse nell’apoteosi che attende invano
La trasformazione del cuore
Per un mondo migliore…
Pure giugno arrivava
Come sempre
Come un sabato atteso
Come una cornucopia di promesse.
(da “Sul confine” Blu di Prussia,2020 )
Giusy, Amica antica, stavolta sei ricorsa alla dimensione dello spazio, scrivi di quella striscia di terra nella contea di Brevard in Florida, che si chiamò. Cape Canaveral dal 1963 al 1973, ovvero Capo Kennedy, nome con il quale è ancor oggi indicato nella storia della Missione Apollo, il programma spaziale che portò allo sbarco dei primi uomini sulla Luna. E ne scrivi in "Profughi per sempre" , nel 2020, dando l'ennesima dimostrazione che il vero Poeta è sempre profeta. La Terra era già un delirio, ma nei tuoi versi sembri presagire l'avvento della guerra, mentre si stagliava "Un missile tutto bianco che sembrava /Un faro nella tempesta /Con due uomini soli /Un assurdo dragone di salvezza". ... e anche nel cielo trovi 'un faro', un simbolo caro ai nostri cuori. Noi uomini siamo in burrasca e solo la palingenesi potrebbe salvarci. La tua anima di velluto sente il dolore dell'universo in modo amplificato, o forse fin troppo reale per noi profani. Questa lirica è scritta ieri. Annuncia giugno, "Come una cornucopia di promesse.", esattamente come avviene da tre anni... Sei colei che ci consente di approdare sul lido della vera filosofica, Poesia civile. Ti stringo forte al cuore nel segno del maestro, che entrambe adoriamo. …
RispondiElimina