GUIDO MIANO EDITORE
NOVITÀ EDITORIALE
È uscito il nuovo libro di TOMMASO TOMMASI
dal titolo LAMODECA,
Lettere d’amore, Lettere
ai genitori,
Racconti, Memorie, Poesie
Pubblicata la raccolta di prose e poesie “LAMODECA” di Tommaso Tommasi, con prefazione di Enzo
Concardi, Guido Miano Editore, Milano 2022.
Il
titolo di questa pubblicazione di Tommaso Tommasi, Lamodeca, è frutto della fantasia
dell’autore: inutile quindi cercare il significato in un qualsiasi dizionario
della lingua italiana, non esiste. Meglio lasciare il tutto nel mistero. Il
libro ha una struttura letteraria suddivisa nei tradizionali capitoli ma, ad ogni
capitolo corrisponde una agenda colorata con la precisazione sintetica
dell’argomento. L’opera, nel suo insieme, sembra richiamare quella tendenza di
una parte della letteratura italiana dei primi anni del Novecento, nota come Frammentismo,
ovvero un gusto della scrittura che si avvale di un mosaico di frammenti,
episodi, immagini, brevi avvenimenti slegati tra di loro. Questo può derivare,
oltre che da una scelta stilistica dell’autore, anche dalla sua volontà di
rappresentare una visione della vita incerta, riduttiva e soggettiva, non tanto
e non solo appartenente a se stesso, ma riconducibile alla società del suo
tempo. Il frammento può essere una piéce in prosa o in versi, ma sempre
con libertà metrica incondizionata. Prevale spesso l’autobiografismo, l’analisi
dei sentimenti, degli aspetti morali della vita e, sotto il profilo
linguistico, la combinazione di prosa e poesia in forme ibride. Orbene a me
pare proprio che tali caratteristiche risiedano in Lamodeca, come ora
scopriremo analizzando le singole agende che ne costituiscono
l’architettura.
L’agenda
rosa (capitolo 1 - Lettere a Silvy) - come il colore fa intuire - comprende
testi a contenuto amoroso sotto forma epistolare: sono lettere scritte
dall’autore alla donna dei sogni, che tuttavia non corrisponde il suo
sentimento. L’agenda grigio-verde (capitolo 2 - Il soldato) presenta
ancora un’associazione tra la sua colorazione e il tema trattato, cioè la vita
militare: è una raccolta di lettere scritte ai genitori, che assume carattere
diaristico, sulla vita quotidiana in caserma, scarne e minimali, denotanti uno
stile ancora giovanile di scrittura, senza preoccupazioni estetiche. L’agenda
gialla (capitolo 3 - Racconti) è costituita da prose maggiormente curate
sotto l’aspetto formale che alternano fatti, episodi e riflessioni di tipo
onirico-surreale a piccole storie di personaggi calati nella realtà che
riscattano la propria vita verso valori e realizzazioni positive e concrete. L’agenda
blu (capitolo 4 - Reporter) permette di leggere diversi articoli inviati da
Tommasi alla stampa nazionale: appaiono i nomi delle testate e le date di
pubblicazione. Gli argomenti sono vari. Infine L’agenda viola (capitolo
5 - Sogno e poesia) ci proietta in dimensioni irrazionali, come tale è la vita
onirica che emerge dall’inconscio, ricche di creazioni ed immagini fantasiose e
dal messaggio simbolico. Prosa e poesia si affiancano senza precise regole. Nel
complesso ne risulta dunque una sorta di zibaldone di motivi, temi,
generi letterari, stili, i quali sono tuttavia uniti da un principale filo
conduttore: stralci di vita dell’autore tratti dalla memoria e proposti oggi
come una retrospettiva di vissuti tradotti in forma letteraria, in cui vi sono
occasioni perdute, esperienze giovanili, prove narrative, squarci giornalistici,
sogni interrotti da risvegli.
Mi
pare utile segnalare al lettore, agenda per agenda, le parti più significative
per una più precisa comprensione dei contenuti. Dalla prima lettera a Silvy,
s’intuisce la concezione dell’amore di Tommasi, un legame che può portare alla
felicità: «... Il pensiero di te mi tiene ancora in vita. … Forse la felicità
non esiste. Non può esistere. Se non lo sarò con te, Silvy, potrò stabilire che
la felicità non esiste. Ma se lo sarò completamente, come nel sogno, allora
potrò affermare che l’uomo può raggiungere la felicità, può essere felice. … La
felicità non è solo nello spirito, ma ha bisogno che lo spirito tramuti nel
corpo … I sensi hanno dunque una fonte fondamentale non solo nel piacere, ma
soprattutto nella felicità». Il suo è un amore totale, ma deve vivere di
attesa, perché per Silvy è solo amicizia e i baci negati ed un anello
restituito lo dimostrano: «Ti amo così, / nel silenzio. / Ti amo così, / al buio. / Ti amo così, / e mi basta
per vivere / anche se tu non sei qui. / Ti amo così, / ma ti aspetto. / Ti
amo». A lui non rimane che sognarla, poiché non sa più cosa fare per
conquistarla, si strugge nel suo innamoramento vano e nelle sue idealizzazioni
e proiezioni in un futuro improbabile. A noi rimane l’ammirazione per un
sentimento nobile e disinteressato, che vuole sfidare il tempo, in un tempo che
in cui prevale l’usa e getta.
La vita del soldato è indigesta all’autore e ne abbiamo
testimonianza nell’agenda grigio-verde: si tratta ancora di una
letteratura sotto forma epistolare, ma senza carteggio, come nel caso di Silvy.
In altre parole sono pubblicate le lettere da lui scritte ai genitori, senza
risposte o riscontri, almeno in questo libro. Quando la naia era ancora
obbligatoria e in caserma regnava il nonnismo, bisognava sottostare alle leggi scritte e alle usanze
non scritte dei superiori e dei più anziani di servizio. Abbiamo quindi uno
spaccato della vita quotidiana del servizio militare: l’assegnazione della
branda, le adunate, le esercitazioni, le marce, gli addestramenti con le armi,
i turni di sentinella, gli allarmi simulati, il lavoro in fureria, le agognate
licenze, la nostalgia di casa, i rigori della cella per non aver salutato la
ronda… Gli va stretta la disciplina dell’esercito, giudica severamente gli
ufficiali che sembrano giocare ancora a fare la guerra come dei bambinoni al di
fuori del tempo. Logico quindi che conta i giorni, le ore, i minuti mancanti al
congedo definitivo: il nido familiare è una campana di vetro calda e
accogliente dove si vive l’affetto dei genitori.
Tra i racconti dell’agenda gialla ve ne sono alcuni
di carattere spiccatamente surreale, che sembrano dei sogni, delle folgorazioni
immaginifiche di poche righe. Un esempio può valere per tutti: «Mentre i
bambini mostrano piccoli animali imbalsamati, gli adulti corrono con le camicie
aperte sul petto e solo qualcuno trova il tempo per cantare negli angoli delle
strade. Una strana febbre occupa le ore, quasi momenti di follia; il segno
della sveglia scatena immagini di delirio come picconi che battono la terra».
Una letteratura dell’assurdo e del non-senso, che forse sta ad indicare che la
realtà dell’oggi non è molto diversa. Un personaggio femminile prova la gioia
di avere una figlia non dal suo uomo, ma da un altro: entrambi, quando nasce
Valeria, sono lontani ed allora scopre che lei desiderava proprio e soltanto
diventare mamma e non di volere un marito. Vi sono poi alcune storie di
marginalità sociale e depravazione umana: Lilly, trovata morta in una
discarica; Angor lo zingaro, rapito a quattro anni e che casualmente, a seguito
di un furto, viene interrogato dai Carabinieri scoprendo di essere Raffaello e
ritrova la famiglia di origine; Biagio, che va incontro ad una serie
incredibile di tragedie e resta solo… Qui, lo scrittore, a mio parere, vuole
sottolineare l’importanza della famiglia per crescere da veri uomini. Infine
significativa è anche le storia di Simona, che realizza il suo sogno di
diventare musicista di successo.
Nell’agenda
blu appare un decina di articoli inviati dallo scrittore (reporter, in
questo caso) prevalentemente a quotidiani (Corriere della Sera, L’Unità, Il
Giornale di Bergamo, Corriere Adriatico…) e da loro pubblicati. Riguardano fatti italiani di
vario genere ed alcune figure di artisti poco noti, ma di valore secondo
Tommasi.
Nell’ultimo capitolo (agenda viola) ritorna
prepotentemente il bisogno dell’artista di affidarsi al sogno e alla poesia,
segno forse di una accentuata insoddisfazione della realtà presente: c’è ancora
il sogno d’amore classico (professore ed allieva che s’innamorano); altri
eventi onirici che paventano la distruzione del sapere con il salvataggio dei
libri e lo sconvolgimento della vita finora conosciuta, così come poesie
esistenziali e versi sulla crudeltà del tempo coi quali mi piace concludere
questa prefazione: «Il tempo è come lince del deserto / che si arrampica nel
cielo / e allunga le sue unghie assassine / verso colombe vestite di quiete».
Che sia questo delitto il significato riposto di Lamodeca?
Enzo Concardi
Tommaso Tommasi è nato a
Ripatransone (AP) nel 1948 e vive a Seriate (BG). Laureatosi a L’Aquila, ha
insegnato teatro, fotografia, poesia, lingua italiana. È stato bibliotecario
presso il Liceo Scientifico di Bergamo. Ha collaborato come pubblicista con giornali
e riviste. Compone poesie dagli anni Settanta; ha pubblicato le raccolte: Il vento dell’anima (1977), Ponti sul mare (1978), Immagini (1982), Poesie orizzontali (1985), Ascensione
(1986), Poesie azzurre (1988), Poesie di vita quotidiana (1990), Orizzontali azzurrità (1992), In viaggio col poeta (1994), Poesie del caos (1996), Sul mare azzurro della notte (2019), Ripamaro (2020); il libro di narrativa: Masognaos (2011). Tommaso Tommasi è
anche pittore ed ha allestito diverse mostre personali e collettive. Nel
concorso “Opera Uno 2011” si è classificato tra i vincitori.
Tommaso Tommasi, Lamodeca, prefazione di Enzo Concardi, Guido Miano Editore, Milano
2022, pp. 96, isbn 978-88-31497-87-9.
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