Ranieri implora Santo
(17 giugno)
Strazianti
pianti
disperanti
sorgenti
d’Inferno
maturanti tempi
attendendo
Paradiso
d’asfalti
bruciati
lacrime
d’eternità sepolte
marmi
perduti di memorie
contese
attese vilipese confuse
contorcono
sacrari d’offerte
agli
Eroi normali su sabbie
ceneri
sparse tra relitti di fondali
premiati
onorati ricercati
sfuggiti
e fuggenti alla furia
del
flusso che ingolfa
realtà
d’immagini sul rituale
dei
sogni segnali
vanità
vacue di comunità
rarefatte
sospinte nel Nulla
che
si ripete.
Così
Ranieri
implora
Santo.
Marco dei Ferrari
Marco De Ferrari torna ad onorare la memoria del Santo Patrono e non manca di approfittare dei suoi versi per indagare sul presente. La santità di Ranieri oppone due mondi in stridente contrasto: un'epoca in cui accadeva sovente una brusca inversione di rotta dai bagordi giovanili alla mortificazione del corpo, fino alla vita esemplare nella sua più pura manifestazione, con l'oggi in cui si rotola a precipizio nell'opposta direzione. Il contatto del Santo con il divino si contrappone ai nostri tempi bui, evidenti nei versi "d'inferno maturandi tempi" e "contese assese vilipese confuse contorcono sacrari d'offerte". La nostra attualità traduce la celebrazione in festa fatta di luminarie e bancarelle in una giostra di "ceneri sparse tra relitti di fondali ". Così De Ferrari sembra leggere il sentire diffuso di questo evento, che poco ha a che vedere con la memoria della potente figura del Santo. Di fronte alle "vanità vacue di comunita sospinte dal Nulla che si ripete" la santità appare oscurata dalla pochezza umana. In chiusura il nodo centrale di questi versi "così Ranieri implora Santo". Che la burrasca arrivi e si porti via il vuoto imperante.
RispondiEliminaIsabella Conte
Isabella Conte, con esemplare lucidità analitica, mi gratifica nel significare questa implorazione di Ranieri a sè stesso (Santo).
RispondiEliminaNe risultano luci e ombre, contrapposizioni di "essere" e "nullità di essenti"; comprensibili ansietà per il sacrario delle memorie perdute nell'orgia della contestualità complessificata dalla tecnologia del totalitarismo conformistico.
Tutto rientra, esce, decolla e declina inesorabile nell'abisso della spiritualità sconfitta.
Grazie Isabella