INTGRODUZIONE DELL'AUTRICE
«I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore. […]
Ma i poeti, nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.»
(Alda Merini)
Essere artisti, per la profonda autrice Maria Luisa Daniele Toffanin, significa possedere il potere di sospendere il tempo, restituendo ad ogni uomo il possesso di quello che i greci chiamavano il kairòs – il tempo opportuno, il tempo divino – nel quale riscoprire tesori e risorse, nel quale ritrovare le facoltà perdute di emozionarsi e di sognare. La poetessa, dunque, è colei che trasforma il tempo grigio di un lockdown, o di una folle guerra tra popoli, in mezzo a strade solitarie ed angoscia (“Un tempo sospeso”), in un tempo di speranza e stupore.
«Bambini, ora si gioca un gioco nuovo come a carnevale
con guanti e mascherine
che si può anche cantare tutti in coro come a Natale. […]
Noi siam le mascherine con gli occhi a mandorline
venute da lontano andiamo in tutto il mondo
per la festa della vita giochiamo al girotondo. […]
Bambini, pure a distanza si gioca
altra novità del tempo: chi sa stare più lontano
dall’amico, vince la scommessa nella ruota della vita
chi sa stare più lontano è più vicino al suo cuore
difende la sua e altre persone
vince la gara del rispetto.
Nascerà così un mondo migliore. […]»
(“Parole nuove per giochi nuovi”)
In un mondo senza più santi né eroi, spetta ai poeti il ruolo di “fari nella notte” per evitare ai naviganti di infrangersi sugli scogli e metterli sulla rotta di un porto sicuro (“Urgono parole-risorse nuove”). Ecco che, allora, in questo “tempo sospeso” la poetessa scova nelle emozioni le giuste e opportune risorse per colorare nuovamente tutto e tutti. I versi, dunque, attingono le loro cromie alla tavolozza dei sentimenti, mentre la poesia si fa canto e danza. Le parole di Maria Luisa sono semi che si piantano nella terra del cuore… per far rinascere una vita fiorita.
Emozioni
EMOZIONI
Non so questo trillo da dove nasca, questo canto già
allungato in coro dilatato nell’aria in musicali note
so che al risveglio mi crea stupore mi turba
lietamente l’anima sospesa in questo limbo.
Oh melodia segreta dono al giorno così rinato.
Attimo di gioia dentro, canto iterato al vespero
sempre effuso dal mistero, mio input per ricaricarmi
dall’inerzia interiore dal delirio sociale.
Un canto d’insieme che si muta in un assolo del Creato
o divina natura a noi magistra
riverbero d’armonia sempre!
Oh emozioni emozioni vestali del cielo vostra dimora
là si libra la mia anima alata e tutto in me diviene
limpido volo d’umana speranza.
Un canto segreto che non muore mai si fa musica
poesia irradiata fra le ore al suono di un’antica
radio evocante Gelsomina La strada.
Struggenti note di Rota memoria eterna d’arte
proiezione luminosa nel dopo.
E tu Andrea da Soligo, mio vate, risorgi coi tuoi versi
ispirati dal magma prorompente del cratere felliniano
mitica poesia fantasia nel Recitativo
aàh Venessia aàh Regina aàh Venùsia.
Fragile l’oggi alla pulsione dei numeri
oscuro cammino il domani eterna voce la bellezza
promessa che dolore e morte vince e sublima.
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