Versos cruzados
Elisabetta Bagli e Claudia Piccinno si scatenano e inviano a
Leucade una sillloge di grande portata letteraria. Per capire la silloge
bisogna andare alla pagina incipitaria dove si alimentano poesia e intenzioni
emotive. Partire dalla pagina incipitaria significa andare da subito a fondo al
cuore della silloge, ai suoi intenti emotivi, alle sue fragranze. Silloge, così, “che Todavia siento
elamariencer de mis anos/En el aire que cambia de orlor todos los dias,/en el
viento que compacta nubes disimpadas De illuvia y llenas y brillantes.” Già
dalle prime brighe di questa si può scoprire le emozioni del poeta che non
rinuncia a esternare il suo cuore, anzi si proietta oltre per rivelare le sue intenzioni
emotive, controllate però da un dire scorrevole e fluente che ne evidenzia la
misura e il suo articolato linguismo. Tecnica, misura, l’affascinante
competenza verbale, sono le prime cose che ci entrano nella mente per restarci
con dovizia di particolari. La tecnica versificatoria e il suono delle sillabe,
la loro disposizione, si fanno presenti
con audacia in questo testo fino a coinvolgerci personalmente con la misura e il contenuto che sono gli
artefici della creatività e dell’immaginazione del poeta. Proseguendo la
lettura si scopre che il rimpianto, la saudade, il ricordo della gioventù
passata si fanno attori principali dell’opera. Comunque, sentimento, azione, e
emozione non guastano e diventano gli indici
principali dell’ispirazione.
Nazario Pardini
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