Il protagonista del romanzo
Note di lettura al romanzo
Sole nero, di Marco Righetti, Leone editore, settembre, 2012
Nel romanzo Sole nero
convivono più generi: il racconto lungo, di cui ricalca velocità narrativa e
parametri di lunghezza.
Il frontespizio riporta,
appena sotto il titolo, la dicitura – cortoromanzo - che non sappiamo sia cugino del già citato
racconto lungo e in quale rapporto di
parentela, o almeno di affinità, si collochi col romanzo, col quale condivide,
seppure ridotti in scala, intreccio, numero dei personaggi, respiro, e del
quale conserva il tono espositivo ampio, la tessitura della trama, i piani
narrativi dislocati in spazi temporali differenti. Nel corso della lettura affiora netta la
sensazione di essere dentro un film d'azione, con cambi improvvisi della
prospettiva, una varietà ricercata di inquadrature, dissolvenze e primi piani
si alternano, così come concitati dialoghi e riflessioni private.
Dal fondo della scrittura
sembra persino di sentire una colonna sonora che sottolinei i momenti cruciali
del racconto. E in certo qual modo Sole
nero sconfina persino nel fumetto, quello colto, d'autore, per certe allucinate
raffigurazioni, per certe ardite e stranite inquadrature; per la fissità
icastica di alcune allocuzioni, per un fraseggio breve in cui l'accelerazione è
finalizzata a tener dietro al passo della storia. L'incipit del romanzo vede un
Frecciarossa tagliare la pianura padana alla velocità raggiunta nel 2022. Tra i tanti generi corre l'obbligo di
ricordare che non resta immune il territorio della fantascienza, col racconto
proiettato in un futuro che si può toccare allungando appena la mano, quando l’attività solare
raggiunge un picco mai registrato in precedenza. Ma forse qui fantascienza non è altro che
fantasia applicata alla scienza, a quella che privilegia le energie rinnovabili,
col termodinamico in fase di sorpasso rispetto alla tradizionale fonte
di approvvigionamento energetico, il petrolio. Di qui lo scatenarsi di
appetiti e incontrollabili passioni. Si muove a suo agio tra i
vari ingredienti una porzione di giallo condita da una fettina di spionaggio
internazionale.
Si entra nel cuore del
racconto con una telefonata notturna al geochimico Federico Loriga. A chiamarlo è il fratello
Gian Mario, al lavoro nel pieno del Sahara:
una comunicazione criptica e
sibillina lo invita a raggiungerlo nel deserto. I personaggi chiave non sono
numerosi, come si conviene a un cortoromanzo. Che rivela infine una chiara
parentela col cortometraggio, film dalla veloce trama, e col documentario, che
possiede intenti divulgativi, che documenta appunto una realtà.
Sullo sfondo vediamo agitarsi
i sussulti della grande finanza, le neghittosità della politica, gli interessi
dei famosi poteri forti, misteriose apparizioni e altrettanto difficili
scomparse. E non è esente
da mistero il principale personaggio femminile, Alissa, concretissimo asse
portante nel plot, sulla quale il noir accende le sue luci per lo sconcerto del
lettore.
La globalizzazione certifica
una presenza massiccia attraverso un tipaccio inglese dai modi poco british,
Carew, lo spagnolo ingegner Fuente, i nomadi del deserto, una enigmatica
ragazza giapponese, i viali di Milano, le dune e le rocce del Sahara, la fascia del Sahel, e
ancora la laguna di Cabras, Oristano e le sue tradizioni, le feste di Lentini.
Tale ricchezza nell'offerta
di generi si
traduce in una serie di positive caratteristiche che rendono appassionante la
lettura: avvincente quanto basta per rimandare la chiusura del libro al
prossimo capitolo, e poi a quello successivo, che immagino costituisca
l'aspetto più gratificante, il vero premio, per un autore. Si rivela ulteriormente
interessante perché affonda le mani dentro un tema già attuale e impellente. Scrive l'autore:
-le macchie solari che ogni 11-12-13 anni lanciano
tempeste solari sulla terra e creano piccoli o grandi blackout sono fenomeni
certificati dalla scienza, così come sono temi veri la mafia del petrolio (in
Algeria è ben presente) e la rete di centrali solari termodinamiche (con
specchi riflettenti su una cisterna) che tappezzerà il Maghreb...
Nel romanzo questa rete si
chiama Lightstorm mentre nella realtà il progetto è
realizzato da Desertec, un consorzio di 55 imprese
internazionali, e sono già all’opera i primi appalti in Marocco e Tunisia. È recente
la notizia che nel 2014 inizierà la fase operativa per queste centrali che copriranno
l’Africa del nord con una rete di 825 mila eliostati.
Ed eccoci finalmente allo
svelamento del protagonista effettivo del romanzo: certamente è il dipanarsi
della trama ciò che lo rende avvincente, la sua plausibilità, la definizione
dei personaggi, il ritmo della narrazione, insieme ad altri fattori. Ma è la scrittura il reale
binario sul quale s'incanala l'attenzione e si accende la passione della
lettura.
Ci sono stati periodi
storici recenti in cui la scrittura si fermava nella cucina di un ipotetico
appartamento del linguaggio, in altri nella camera da letto, in altri sostava
nell'ingresso. In questo romanzo Sole nero
la scrittura ritorna nel salotto buono, torna alla tradizione della tessitura
testuale ricca, variopinta, densa, profonda. E' questo che il lettore
avveduto chiede: scorrevolezza ma eleganza, ritmo ma corposità della parola.
Una qualità che rivela la
provenienza dell'autore dai cieli di una
poesia alta, da una dimestichezza con la parola, da una padronanza piena del
linguaggio.
Cito a esempio la
descrizione contenuta in questo brano: - Dalla finestra vedo transitare una
fila di cammelli, evanescenti sullo sfondo dell'altopiano, inconsistenti,
irreali. Qualche esemplare porta due
persone, altri seggiolini vuoti. No, mi sono sbagliato, sono tutti occupati, la
carovana è al completo, passa esausta e leggera. Il minuto seguente è un
filo di sabbia che si distingue dagli altri, una linea del deserto che si sfila
e prende una strada sua, mettendo nell'aria l'odore aspro della pelle animale.
Il blu dei mantelli riga la
sabbia nella disumana lentezza del movimento, la carovana ha tutto il modo di
comporre un episodio sognato, il contrasto tra le tuniche accese e il giallo
scuro delle dune tende a ricomporsi, a sedare ogni ansietà, proclamando
l'unione tra silenzio e luce, viaggio ed erranza.-
E' questa lingua lussuosa,
misurata eppure esuberante, che fa di Sole nero un romanzo da leggere e da
gustare, insieme con la indiscutibile attualità dell'argomento trattato, con la
velocità del racconto. Ma è soprattutto la eleganza della parola che per il lettore esigente fa
di questo percorso un luogo di ininterrotta festa.
Paolo Polvani
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