Maria Luisa Daniele Toffanin
in: Fragmenta (2006)
La grande attesa
Campo di Benjaminow n. 5437
Padre, dal
campo di Benjaminow
di te ormai solo echi-pallide sillabe
raccolte come reliquie
dalla casa-cuna franta per sempre.
Vi ausculta il mio tempo assorto
in filiale devozione,
il battito del tuo non detto
per quel pudore-dignità-sudario
sull'altare del dolore,
per la difesa della madre
vestale della stanza, sola.
Quanta vita, padre, si trascina
s'innalza velata celata tra le righe
e tu, da numero segnato, ti riformi intero
persona anche allora in note pregne d'umano
cerchi d'interiore trasparenza
sempre più compiuti e chiari.
Straziante
elegia la lontananza
nel cubo della notte invasa
da alienanti odori rumori
e confortante angelica presenza
l'immagine baluginante ad ogni ora
di sguardi sorrisi incisi nella cavità del cuore
richiamo che chiama richiama la vita
la casa-gomitolo di speranza infinita.
Logorante la
trama del vissuto
incubo di giorni umiliati arresi
nel vuoto smarrimento del proprio ego
alle fauci della fame del gelo
al raschio degli insetti
all'alito di morte sui reticoli
ma lietante il fruscio del pacco
dalle tue mani fraterne aperto
col pane benedetto dalla terra
dei tuoi padri
condiviso come una comunione.
Lietante il fruscio dell'ago-filo
tra le tue dita solerti all'amico
su mostrine ufficiali divise
cucito ricucito rispetto di sé
che salva gli IMI orlati di naufragio.
E consolante
come una preghiera,
divino nutrimento all'anima
tra voi, nella camerata a sera,
la linfa-logos dei Grandi che scorre
scavata da Paci il filosofo,
captivo d'uguale destino,
voce-riaccensione di se ed altri
in archetipi-comune appartenenza
all'umano procedere sempre
oltre il limite delle baracche
oltre lo sguardo folle del presente.
E BAMBINI DI ANNA
Ci sono bambini-farfalle
nel volo bruciate
dal gas della follia
vivide le ali ancora
nel tuo diario, Anna
innocente canto di speranza
- nell’afrore di morte intorno -
di fede nella vita. Tradita
Eternata
nel tempo.
Ci sono bambini già nati
in diverse acerbe età
abortiti dal maligno
oltre ogni umana misura.
PER LA GIORNATA MONDIALE DELLA LEBBRA
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