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mercoledì 9 ottobre 2013

PAOLO BASSANI: RICORDI E POESIE

GLI ALBERI:
AMICI GENEROSI, RADICI DELLA NOSTRA STORIA
Ricordi e poesie di Paolo Bassani



La visita di Papa Francesco ad Assisi mi ha fatto ritrovare una mia poesia di molti anni fa, dedicata all’olivo (dai suoi frutti nasce l’olio purissimo che alimenta la fiamma del poverello d’Assisi).
La poesia intende essere un omaggio all’albero simbolo della nostra civiltà; della nostra cultura civile e religiosa.







ALL'OLIVO
Non cerco
alberi solenni
che non lasciano
filtrare il sole,
ma alla tua ombra lieve,
umile olivo,
lieto mi adagio
e finalmente queto.
Seguo la tua vita
ricurva e saggia
vestita d'anni
e di licheni,
i tuoi rami:
braccia protese e mani
nell'offerta al cielo
di minute stelle
tenere d'argento.
Benedetto sei, mio olivo,
tu che perenne
all'autunno sopravvivi
e nell'inverno
concedi doni;
tu che proclami
il bene della pace
e, di olio purissimo,
mistico ravvivi
la fiamma di Francesco,
e ogni giorno segni
la fronte della vita
che nasce
e che rinasce.

Il prossimo mese, novembre, è forse il periodo più malinconico dell’anno. Gli alberi, che desolatamente si spogliano, sembrano condividere questa vaga tristezza. Eppure, non tutti sanno (anch’io l’ho scoperto non molti anni fa) che proprio a novembre c’è un albero che fiorisce espandendo un dolcissimo profumo che rincuora, quasi portandoci un preludio della futura primavera.






                   NOVEMBRE E IL NESPOLO FIORITO

Grigia si fa l'aria
e corto il giorno,
velo di malinconia
la pioggia su volti e nomi,
depresso il cuore dispogliato.
Resta solo la memoria
unico legame col passato
e la paura di vederla
scomparire nella nebbia.
Ma quando l'inatteso profumo
d'un nespolo fiorito
s'alita nell'aria,
quando si discopre
una foglia sempreverde
che non cade,
allora già s'annuncia
barlume di speranza
oltre il tunnel.




Oggi, una legge “gentile” recita di piantare un albero per ogni bimbo che nasce. E’ una vera “rivoluzione”di comportamento: un tempo si piantava un albero per onorare la memoria di un “caduto”, ora si invita a piantare un albero per ogni vita che nasce. Possa l’uomo in futuro innalzare soltanto alberi come inno alla vita, perché la guerra è bandita per sempre.






UN BIMBO, UN ALBERO

"Per ogni bimbo che nasce
un albero sia posto":
legge gentile,
primula di luce
d'un sereno volo,
freschezza di rugiada
sul lieto annuncio
appeso all'uscio.
Così ogni uomo
avrà un albero fratello:
eguale dono
per ogni vita eguale
in dignità e speranza.
Crescere insieme
nella luce
sarà l'augurio
e sentirsi uniti
in un fraterno abbraccio.
Finalmente! in ogni terra
più non sia l'albero deposto
in triste rimembranza
di uomini caduti,
ma solo e per sempre,
inno di gioia
alla vita che rinasce.

                                 Paolo Bassani





2 commenti:

  1. Mi complimento con Paolo Bassani per queste tre poesie che danno vigore alla speranza. La simbologia dell'albero è quanto mai idonea allo scopo: radici salde nella terra e chioma che s'alza verso il cielo.
    Soltanto così la vita rinasce.

    Sandro Angelucci

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