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sabato 12 aprile 2014

M. GRAZIA DI BIAGIO: "POESIE"

La poesia di Maria Grazia Di Biagio è umana, suasiva, arrivante e nuova. Nuova per impennate verbali ed accostamenti emotivi. In lei ogni vibrazione interiore si fa messaggio universale. Le ristrettezze di uno spazio, l'azzardo di sguardi oltre, oltre la parola e gli orizzonti, il fatto di esistere con tutte le sue inquietudini si traducono agilmente in canto. Un canto che fa del suo andare ondulatorio una vicinanza stretta al succedersi degli stati d'animo; dove l'endecasillabo, utilizzato con grande abilità metrica, succede a versi di diversa misura a beneficio di una musicalità di grande resa ermeneutica. E c'è la vita. E nel canto occorre piena, intera, totale. Occorre zuppata di ogni nostro radicamento sulla terra e di ogni nostro tentativo di sradicamento.  Zuppata d’amore, di memoria, del senso della fugacità del tempo, e della coscienza della fragilità dell’essere umani: tutto ciò che vive in questi versi e che li rende estremamente vicini al sentire di ognuno di noi:
“…Sospeso sui contorni di quei volti
e luoghi in dissolvenza di passato
sciogli il tuo tempo dalla necessità dell'ora…”



 Funamboli


Forse in quest'ora tarda del mattino
senti anche tu l'inutile fatica
divergere dall'orlo del pensiero

Disteso sulla riva del tuo fiume
sfiocchi una nuvola e tendi una corda
sulla circonferenza di un bagliore

La tua città si sfalda in fogli bianchi
dispersa si confonde con la mia

Nulla più ti tocca - nulla ti nuoce
nell'anomia di terra di frontiera
fra colore e luce deleteria

Hai camminato a lungo e sei
somma di misure e fermo immagine
negli occhi che ti hanno posseduto

Sospeso sui contorni di quei volti
e luoghi in dissolvenza di passato
sciogli il tuo tempo dalla necessità dell'ora

Tu puoi volare immenso nell'immenso

E arrivo a te perché mi sei di strada
sulle rotte oscillanti dei funamboli
dove tutto non è e tutto è da inventare
un passo d'infinito dopo l'altro.

da: “Nella Disarmonia dell’inatteso” – Bel-Ami Edizioni 2012



Ishà


Sembra felice il grano che germoglia
vergine e volitivo – in divenire.
Sta nel sonno la cura - essenziale
al riverbero della nudità.
Consegnarsi alla notte del seme
convessa sulle gemme degli arti
per germinare minima – com'era Ishà
dalla terra alla pelle – e nient'altro.
Se solo i sogni avessero rispetto.

(Inedita)




 Tanka  *
#2

Passi di gatto
ricamano la neve
sul davanzale.
Da uno scrocchio di ramo
precipita un silenzio.

(Inedita)
*(Poesia breve tradizionale giapponese)


Maria Grazia Di Biagio

Maria Grazia Di Biagio è nata a Teramo. Laureata in lingue e letterature straniere (Tedesco – Inglese) all'Università G. D'Annunzio di Pescara, dove attualmente vive e lavora, ha contribuito con la sua Tesi sul Dialetto Vallese di Rimella”, alla stesura di un vocabolario a salvaguardia dei dialetti Walser in Piemonte. Una sua silloge poetica dal titolo “Blue Songs” è stata semifinalista al Concorso “Ilmioesordio” della Feltrinelli e si è classificata al 3° posto nella I Edizione del Concorso Nazionale “Il lancio della penna” di Bari. Nel 2012 vince la II edizione del Dieci Lune festival dell'Autore 2012 a Napoli con la silloge poetica “Nella disarmonia dell'inatteso”, in seguito pubblicata dalla Casa Editrice Bel-Ami  organizzatrice del Premio, con prefazione di Dante Maffia.
Il libro si è classificato al IV posto nel Premio di poesia e narrativa Albero Andronico  VII edizione 2013– sez. Volume edito.

Suoi testi sono presenti in diverse  antologie fra cui  “Una poesia nel cassetto”-Flanerì 2011  e “La donna nascosta” – Lieto Colle 2013 e sulla rivista internazionale Contemporary Literary Horizon.

2 commenti:

  1. Sono - questi - strati di memoria ( e di autoascultazione ) filiformi , fluidi , quasi senza peso , eppure consistenti nella loro integrità del vissuto .
    Penso : così a lungo si vive insieme alla poesia , che sembra debba essere per sempre .
    leopoldo attolico -

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  2. Sono infinitamente grata al prof. Pardini per aver ritenuto le mie poesie all'altezza del suo blog. È un privilegio per me, essere qui e godere delle sue parole di apprezzamento. Un riconoscimento che vale più di un premio letterario. Ringrazio Leopoldo Attolico per il suo passaggio e la sua immancabile sensibilità nel cogliere il profondo.
    Maria Grazia Di Biagio

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