SU L’ISOLA
SENZA TEMPO DI
GIUSY FRISINA
Sandro Angelucci
Nota critica di Sandro Angelucci,
Nota critica di Sandro Angelucci,
collaboratore di Lèucade
Scorgo
- ma tengo a precisare che si tratta soltanto di una delle possibili chiavi interpretative
di un testo che ritengo polisemico e, proprio per questo, sintomatico di
autentica poesia -. Intravedo, dicevo, in questa prigionia sull’isola “della
chiave perduta” quasi una condanna, dal sapore dolce-amaro però, come la
caparbietà di quelle rocce che ne delineano la costa “che pure vuole solo mare
da amare”.
Ecco,
allora, che lo “strano incantesimo”, messo in atto da Dio e sua figlia Poesia,
finisce col rappresentare, da un lato, la condizione umana dell’esistenza e,
dall’altro, i limiti imposti alla nostra conoscenza da un disegno divino che
non possiamo decifrare ma sappiamo essere un progetto d’amore.
Ĕ con
questo progetto che gli “allievi migliori” debbono confrontarsi, godendone e
patendone nel loro breve ma impareggiabile transito terreno.
Sandro Angelucci
Sandro Angelucci
L'isola senza tempo
Siamo
rimasti
prigionieri
dell'Isola
detta
"della chiave perduta"
per uno
strano incantesimo
voluto da
Dio
e da sua
figlia Poesia.
E solo per
noi
l'
attraversano tempeste e
alberi di
navi si squassano
sulle rocce
ostinate
dolci ed
amare
con spruzzi
d'acqua e vento
sulla costa
che pure vuole
solo mare da
amare
fino al suo
sogno
madido e
pazzo di sé
ormai senza
alcun pianto
né alcun
rimpianto di noi:
i suoi
migliori allievi
da "Dove finisce l'amore"
Giusy Frisina è nata in Magna Grecia. Si è laureata in Filosofia all’Università di Messina ed ha successivamente conseguito una specializzazione in psicologia presso l’Università di Siena. Abita a Firenze e insegna Filosofia al Liceo Classico Galileo. Ha scritto vari articoli e racconti per la rivista online Domani Arcoiris TV diretta da Maurizio Chierici. Diverse sue poesie sono state selezionate e pubblicate su antologie come Poesie del nuovo millennio, Habere Artem e Parole in fuga, a cura di Aletti editore. L’amore per la poesia e la musica di Leonard Cohen hanno dato origine alla raccolta bilingue Il canto del desiderio(Edarc, 2013). Un’altra sua raccolta, già segnalata al Premio Letterario Ibiskos 2012, è stata recentemente pubblicata col titolo di Onde interne (ilmiolibro, 2013). Di prossima uscita la sua ultima silloge dal titolo Dove finisce l'amore, a cura di Teseo editore .
Dove
finisce l’amore (anteprima)
L’amore cantato da Giusy Frisina si dispiega in un ininterrotto
susseguirsi di innumerevoli “misteriosi
scenari del desiderio” che compongono lo spazio onirico, visionario e il
tempo ondivago e straniante di una
erranza senza fine. La sua poesia diviene allora un intermittente, frammentato,
eppure eloquente diario di bordo di un viaggio che è peregrinazione ed esilio,
una navigazione senza approdi, senza ormeggi , che traccia
percorsi effimeri e tortuosi in un
altrove in cui terra, cielo e mare si
confondono (dalla prefazione di Gavina Cherchi).
Le
parole del Vuoto
Questo Vuoto troppo pieno
di inutili stelle
mi ha chiesto di liberarlo
e di ascoltare -
semmai parlerà il Silenzio
che lo rappresenta -
se vorrà farlo -
altrimenti parlerà la Solitudine -
se ne sarà capace -
o se non potesse nemmeno Lei -
per il troppo pianto -
parlerà il Pianto stesso -
ma avrà bisogno della Luna
che lo raccolga come un piatto
se questa non sarà intenta -
al suo solito -
a rispecchiare le stelle.
Veglia
d’ottobre
A due passi dal buio
Eppure così viva
Come un sole di mezzanotte
Con ghirlande di luce ancora
avvolte
Nei veli preziosi dei sogni
Così veri da sembrare finti
Affacciata sul bordo
Mi trattengo dal salto
Salutare o fatale
Ma per l’angoscia di non trovarti
Rischio una fine rovinosa.
Eppure so (finché so di me)
Che ciò che importa è vegliare
Non
perdere le tracce del cuore
Non cedere all’oblio per più
di un ora
E avventurarsi ogni tanto
Sui sentieri non praticati
Dei boschi perenni
Da cui fanno talvolta capolino
Nelle oscure sere sospese
Dal tempo e dallo spazio
I tuoi misteriosi messaggeri
Ultimo
idillio
Nascosti nella penombra
Guardando l’ultimo Sole
Sulle bianche case mediterranee
Più eterne di noi
Un fotogramma di Bellezza
E un raggio di tenera spada
Dritto nel cuore dall’Iperuranio
Soli
insieme controluce
Nel tardo pomeriggio come nella verità
Di un’indimenticabile estate greca
Vestiti di vento e mare
Accoccolati sui gradini del nulla
Ubriachi di una felicità
Così profonda e inesistente
Da non potersi afferrare
Inizio
d’estate
Sorridi,
nonostante le pietre
nonostante le pietre
e gli sbagli:
sta iniziando la calda estate
che tutto scioglie nella
bianca spuma
dell’onda che ti insegue
e ti consola – sia pure con un
morso di medusa --
Ma è la canzone del mare che
straripa
con la luce più folle del tramonto
e tutto quello che dobbiamo
chiamare
Bellezza -- malgrado tutto --
Malgrado le fosse e i cumuli
del cuore
E la montagna di nebbia
e rabbia
che la mente innalza
senza più facili contorni.
E tutto il resto, fuori.
Solo il mistero della brezza d’estate
che ci salva --
ancora.
Canneti
I
canneti lungo il mare
sanno
tutto di noi.
Sentinelle
dell’immaginazione
osservano
la distesa blu
affacciati
oltre
Dritti
alfieri oscillanti
al
vento maestro
Sono
l’eterno desiderio di durata
E movimento
Interna
ed esterna armonia
Aspirano
alla gioia
di una
contemplazione pura
Che è
sempre danza.
Giusy Frisina è nata in Magna Grecia. Si è laureata in Filosofia all’Università di Messina ed ha successivamente conseguito una specializzazione in psicologia presso l’Università di Siena. Abita a Firenze e insegna Filosofia al Liceo Classico Galileo. Ha scritto vari articoli e racconti per la rivista online Domani Arcoiris TV diretta da Maurizio Chierici. Diverse sue poesie sono state selezionate e pubblicate su antologie come Poesie del nuovo millennio, Habere Artem e Parole in fuga, a cura di Aletti editore. L’amore per la poesia e la musica di Leonard Cohen hanno dato origine alla raccolta bilingue Il canto del desiderio(Edarc, 2013). Un’altra sua raccolta, già segnalata al Premio Letterario Ibiskos 2012, è stata recentemente pubblicata col titolo di Onde interne (ilmiolibro, 2013). Di prossima uscita la sua ultima silloge dal titolo Dove finisce l'amore, a cura di Teseo editore .
Ringrazio Sandro Angelucci del suo commento che arriva direttamente al "centro"(al cuore è troppo ?) dell'isola senza tempo, ovvero "senza chiavi"...ma è come se i protagonisti siano rimasti imprigionati e non possano più ripartire.. E' una condanna o un rifugio quell'isola?.Mi pongo ancora dal punto di vista di chi è solo in parte consapevole di quello che scrive, senza scomodare per questo il poeta visionario.E non so rispondere, perché nel linguaggio polisemico - più o meno inconscio - della poesia possiamo trovare anche l'ambivalenza dei sentimenti , e l'impossibilità di prendere una volta per tutte una decisione...E' questa la libertà, è questo il dolore. Ma la "chiave" che mi è stata data ora mi apre una piccola porta nella roccia , mi fa vedere più a fondo quello che già sapevo...Sì è una piccola chiave fondamentale. Ma per rimanere ancora lì, nella ricerca di Dio (e di sua figlia Poesia). Non c'è altro, insieme ovviamente alla comunicazione filosofica che proprio sull'isola si è aperta..
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