Pagine

lunedì 11 agosto 2014

PAOLO BASSANI: "UN LEGAME SINCERO"



Paolo Bassani collaboratore di Lèucade


UN LEGAME SINCERO
Testimonianza di Paolo Bassani


E’ noto che gli animali si legano affettivamente all’uomo; e l’uomo agli animali.  Spesso (vedi cane, gatto, ecc.) sono eccellenti compagni per le persone sole, in particolare per gli anziani. Numerosissime storie sono state scritte in proposito. Vorrei portare anch’io una breve testimonianza.

“Menciua”: mi pare questo il nome di una donna di mezza età che, quasi ogni giorno, veniva sulla collina caprigliolese che si apre sulla incantevole visione della valle ove scorre la Magra, il fiume che nasce dai monti della Cisa. Qui suo fratello aveva un piccolo appezzamento di terra con qualche olivo e filare di vite. Menciua, nubile, viveva con il fratello anch’egli non sposato, nell’antica casa ereditata dai genitori nell’agglomerato urbano del comune distante parecchi chilometri. Ebbene, quasi tutti i giorni, d’estate o d’inverno,  la donna veniva a trovare i suoi gatti portando loro da mangiare. Non veniva in auto, che non aveva, ma utilizzava il bus del servizio pubblico che la lasciava a fondo valle. A piedi, in salita, doveva percorrere più di due chilometri per giungere ai suoi campi. Quel costante ritorno era diventato per lei  forse una ragione di vita; i gatti un legame affettivo che le dava forza e speranza. Chissà, forse anche gli animali sentivano per lei vivo  attaccamento, tanto che parevano sempre in attesa della sua venuta. Un giorno, purtroppo, Menciua non tornò; né sarebbe più tornata: aveva  terminato per sempre  il suo cammino. A Lei volli dedicare alcuni versi.




                ALLA REGINA DEI GATTI

Forse non conoscevano
   il tuo nome,
eppure con miagolii festosi
   puntuali
ti chiamavano ogni giorno,
e quando apparivi
di corsa ti venivano incontro
   intorno
      come a una regina.
Per te
era quell'esprimersi d'affetti
un raggio tiepido di sole
che dissolve silenzi di brina
caduti nella notte
   sopra il cuore.
Nessun uomo mostrò mai
tanta gioia di vederti,
nessuno
   il dolore di non vederti più.
Niuno s'accorge
quando muore un fiore
   o una farfalla.
Chissà...forse soltanto il fiore
   rimpiange
la farfalla che più non viene
e, la farfalla,
il fiore che non ritrova più.


Con la scomparsa della moglie, Filippo era rimasto solo. I figli, da molto tempo, avevano lasciato l’Italia per motivi di lavoro: Maria Rosa viveva  a Zurigo  e Franco in Australia. Filippo non aveva voluto abbandonare l’antica casa, neppure quando il peso degli anni si faceva sentire. Oggi, grazie alla nuove tecnologie, si può mantenere un contatto costante con tutte le persone care, anche se sono sparse nel mondo. Ma allora non era così. Sicuramente, Filippo provò l’amarezza della solitudine. Forse, anche per questo, a modo suo, cercò di lenirla. A lui ho voluto dedicare questi versi:
  



     BRICIOLE

Seminava di briciole
il balcone
e il passero, puntuale,
tornava nel mattino
saltando qua e là
guardingo.
Poi col tempo
non ebbe più timore:
giungeva perfino al davanzale
sbirciando
all'interno della stanza.
Quel vecchio
non gli faceva più paura.
Così tra i due s'era creata
una segreta intesa,
uno scambiarsi di doni
   e d'attenzioni:
briciole di pane
con briciole di vita.

                        Paolo Bassani


                              


Nessun commento:

Posta un commento