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lunedì 1 giugno 2015

A. COPPOLA: "DALL'ESAME ESEGETICO DI N. D. STEFANO BUSA'"



Ninnj Di Stefano Busà collaboratrice di Lèucade

NNNJ DI STEFANO AL MICROSCOPIO DALL'ESAME ESEGETICO DI ANTONIO COPPOLA


L'esame diacronico di un autore vivente è quasi sempre parziale, anche se le buone intenzioni dell'estensore sono puntate al meglio.Maggiormente se l'autore/ce (è il ns. caso), ha un corpus di opere fitte che se valutate insieme raggiungono o superano duemila pp: tra scritti, recensioni, saggi, interviste, aforismi, articoli, note di svariata natura. Già vuol dire tanto che l'autrice ha già al suo attivo altre tre monografie precedenti. Fin qui è stato rischiarato il suo ricco repertorio, ma solo sfiorato il versante saggistico-critico, assai vasto e mobile per essere esaminato in questa sede. Vogliamo dire che il giro a 360° non è stato possibile intorno al pianeta Di Stefano Busà, perché tali e tante sono le forme poliedriche del suo fare cultura. Perciò inevitabilmente il compito è demandato al futuro. Noi fin qui ne abbiamo attraversato un piccolo territorio, ma sono troppe le strade che conducono a lei: la produzione appare ingente e non può essere esplorata tout court per ragioni di spazio e competenze. Necessiterà di più euristica indagine. Chi la conosce, anche solo un po', sa che da quest'autrice ci si può aspettare tanto, e a sorpresa. Di lei la visuale dedotta è solo una bussola orientativa, perché visionarlo al completo spetta al futuro, tanto è vasto. Fin qui non sono stati esaminati di lei pareri su testi di Filosofia estetica il cui apparato è troppo esteso e specifico per questo studio esegetico. La Di Stefano affonda le sue tesi e argomentazioni su aspetti e teoretiche d'ampio raggio. Siamo costretti ad eludere ad es: le numerose interviste rilasciate negli anni, le cui argomentazioni meriterebbero un discorso a parte. Certamente, si dedurrà, che si tratta di un'autrice che lascia interdetti; chi l'ha conosciuta ha potuto apprezzarne la dotta preparazione "specifica" della materia linguistico/leteraria, la conoscenza di molte discipline, soprattutto il suo volontariato culturale <in primis>. Ella riesce a dare agli altri sempre il dono di sé, la concreta certezza che chi fa poesia va premiato, non castigato, né rilegato ai margini: consapevole come ella è, di quanto l'estetica del Bello definisca la vera umanità di chi la possiede. Io mi sono nutrito finora del suo linguaggio polisemico che mi si è offerto come rifugio.

Estrapolato da uno dei cap. che compongono la monografia del critico/giornalista Direttore de: I fiori del male, Antonio Coppola sulla scrittrice Ninnj Di Stefano, della cui opera esegetica si è parlato poco.




2 commenti:

  1. Bella nota che la dice lunga in appendice all'excursus di una donna eccezionale, una poeta inimitabile che ha saputo fare della sua storia un crogiolo di interessi e di competenze specifiche che variano nelle diversificate discipline: saggistica, critica letteraria, narrativa, giornalismo sono i suoi campi d'indagine, ma la sua specula affonda anche sull'aforisma, sulle riflessioni filosofiche con un linguaggio che spazia a 360°. Conoscerla nel ruolo di Presidente del Premio J. Montalvo fondato dal Consolato dell'Ecuador e diretto dal Dr. Guaman Allende, qualche anno fa, è stato per me un piacere e un onore enormi. Leggere la sua prossima monografia che dovrebbe uscire prossimamente per i tipi di Agemina (Fi) di cui è stata annunciata la pubblicazione, sarà per tutti un arricchimento e un privilegio.Attenderò l'uscita dell'opera per conoscerla maglio.Vive cordialità
    Prof. Andrea Praderio

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  2. Posso ammetterlo tranquillamente, frequento questo blog e ne sono entusiasta, vi sono protagonisti della cultura di indiscussa preparazione e di solida professionalità. Sono grato al Prof Pardini per l'oculata scelta degli elementi a suo corollario. Desidero complimentarmi con tutti e sono onorato di poter leggere culturalmente ottimi interventi, e articoli. Con i più cordiali saluti.

    Sergio Rancati

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