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mercoledì 23 dicembre 2015

N. DI STEFANO BUSA': "SCOPERTA L'OSSITOCINA..."


Ninnj Di Stefano Busà collaboratrice di Lèucade


SCOPERTA L'OSSITOCINA, ormone benefico sull-AMORE

di Ninnj Di Stefano

L’elisir d’amore esiste. Non si prepara mescolando code di rospo e ali di lucertola. Ma si produce spontaneamente nel laboratorio chimico del nostro cervello. È una molecola piccola piccola e molto potente che negli ultimi anni si è guadagnata la fama di “ormone dell’amore” o della fedeltà. Si chiama ossitocina: ha molto a che fare con i comportamenti di attaccamento, soprattutto quelli tra genitore e figlio, ma viene sempre più spesso indicata anche come uno dei segreti di un amore che dura tutta la vita.
L’ossitocina è conosciuta da tempo per la principale delle sue azioni fisiologiche: lo stimolo delle contrazioni uterine alla fine della gravidanza. È per questo che si usa nei reparti maternità per indurre il parto quando necessario, o nei post-partum complicati e a volte nel puerperio fisiologico. Però viene anche prodotta durante il coito ed è responsabile delle contrazioni uterine durante l’orgasmo. Così come viene sollecitata dalla stimolazione del capezzolo, sia quella del neonato in cerca di latte sia, come accade più di frequente, di un partner sessuale. In più, l’ossitocina è prodotta anche nel maschio e in quantità simili a quelle che si osservano nella femmina, e probabilmente è associata alle contrazioni muscolari associate all’eiaculazione.
Bene, ma l’amore che cosa c’entra? Secondo una messe di ricerche scientifiche in continua crescita, l’ossitocina ha anche un effetto a livello di alcune zone specifiche del cervello coinvolte nei sentimenti positivi. E alcune tra queste ricerche sembrano indicare che l’ossitocina sia responsabile di quella sensazione di appagamento sentimentale che è molto più frequente dopo un rapporto sessuale che nella vita normale. Insomma: sarebbe la colla che tiene insieme una coppia felice, una colla che si rinforza a ogni tenero incontro. Ed è così che è diventata “l’ormone delle coccole” e (si presume, a seguire) “della fedeltà”.
Per esempio, uno studio tedesco pubblicato sulla rivista Pnas ha mostrato che, dopo una bella sniffata di ossitocina, gli uomini sono meno interessati a donne diverse dalla propria partner. Cioè il loro cervello sembra molto più appagato dalla vista di quest’ultima che da chiunque altra. Ed è importante, per la natura, promuovere la monogamia, ha spiegato l’autore principale René Hurlemann, perché questa dà un importante beneficio biologico: “Aumenta la stabilità della persona e la presta a un maggiore accudimento della prole, che a sua volta vede crescere le sue possibilità di sopravvivenza”. Lo si era visto anche nei topi: senza ossitocina diventano più promiscui, con l’ossitocina creano coppie stabili e feconde. Una specie di doping d’amore, più che un elisir.
Ma tornando a noi umani, una ricerca israeliana ha misurato i livelli di ossitocina nel sangue di 163 persone, tra cui 60 coppie appena formate e 43 single. Il risultato è stato che nei “piccioncini” i valori ematici erano sensibilmente più alti. Ma soprattutto rimanevano tali anche a distanza di sei mesi. Secondo i ricercatori, questo conferma che l’ormone ha un ruolo importante all’inizio di una storia romantica ma serve anche a cementarla nel tempo.
Perde di poesia, un amore che si giustifica con la biologia? Non sembra affatto. Anzi, diventa ancora più pervasivo nella nostra vita. Uno studio americano pubblicato sempre su Pnas ha indicato come l’ossitocina potrebbe migliorare le interazioni sociali dei bambini autistici. Mentre su Psychoneuroendocrinology si è suggerito l’impiego dell’ossitocina per la cura dei sintomi ossessivi nei disturbi della condotta alimentare, e su Pharmacology, Biochemistry and Behavior c’è chi ha ipotizzato un ruolo dell’ossitocina nel proteggere da tossicodipendenza e alcolismo.
La tentazione di gridare all’ormone dei miracoli sarebbe forte. Ma prima di pensare che una molecola possa risolvere i nostri problemi, quelli di cuore su tutti, ci vuole cautela. “In realtà”, precisa Giorgia Silani, responsabile del laboratorio di Social Neuroscience della Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati) di Trieste, “dell’ossitocina ci sono ancora tante cose che non sappiamo, e ancora vengono pubblicati studi con risultati molto diversi tra loro”. Per esempio, c’è da capire come mai in tutti questi esperimenti l’ormone venga somministrato per via nasale “quando non siamo affatto sicuri che in questo modo la molecola possa raggiungere il cervello”. Attenzione, quindi, avverte Silani: “È vero che l’ossitocina probabilmente ha un ruolo nelle nostre attività sociali e nella genitorialità, ma non dobbiamo credere che sia tutto chiaro. Soprattutto in fatto di amore”. Purtroppo l’amore tra due esseri umani è difficile da codificare scientificamente anche per chi si occupa di biologia. E un elisir da solo forse non basta ancora a spiegare perché ci innamoriamo, per qualche mese o per tutta la vita.


6 commenti:

  1. Complimenti a Ninnj Di Stefano Busà per questo brillante articolo. Quando scrive:
    “...è importante, per la natura, promuovere la monogamia, ha spiegato l’autore principale René Hurlemann, perché questa dà un importante beneficio biologico...// Lo si era visto anche nei topi: senza ossitocina diventano più promiscui, con l’ossitocina creano coppie stabili e feconde,” mi ricorda un brano del mio romanzo: L'Epigono di Magellano, edito nel 2014, a conferma di quanto Lei scrive.
    “A proposito di fedeltà mi tornava alla mente un singolare esperimento, riferitomi proprio da Marco. Qualcuno aveva estratto il gene della fedeltà da briciole di DNA di una particolare specie di muridi per impiantarlo in topi dalla conclamata sessualità, fedifraghi per eccellenza. Bene. Il risultato è che il topo libertino, una volta vaccinato, è diventato per il resto della propria vita il migliore dei cavalieri serventi nei riguardi di un unico esclusivo topo femmina."
    Tanti cari Auguri di Buone feste.

    Ubaldo de Robertis

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    1. Le sperimentazioni stanno esplorando lo scibile umano nelle sue infinite forme e combinazioni probabili. Molte scoperte sono state fatte, e moltissime se ne faranno negli anni a venire. Non siamo giunti alla vaccinazione contro l'infedeltà, ma vi si potrebbe arrivare scoprendo che è un gene malformato a produrla. Attendiamo le grandi scoperte per il futuro allora della monogamia e non solo. Grazie, Ubaldo, auguro buone feste a TUTTI GLI AMICI, LETTORI E COLLABORATORI DI LEUCADE. BUON NATALE
      Ninnj Di Stefano Busà

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  2. Ninnj, come sempre, introduce un argomento stimolante, coadiuvata brillantemente da Ubaldo, che ci dà ulteriori informazioni di genetica. Ma tempo fa sul giornale La Stampa uscì un articolo, che metteva in discussione l'ossitocina, intesa nelle accezioni appena espresse.. Si asseriva, infatti, che impropriamente lo chiamano l'ormone dell'amore. In realtà potremmo definirlo della tranquillità. E a quanto emerge da uno studio della Stanford University, pubblicato sulla rivista Molecular Psychiatry, le persone con bassi livelli di questo ormone sono più soggette a crisi d'ansia. Non solo, per la prima volta in assoluto è stato dimostrato che per monitorare questo parametro basta un semplice esame del sangue. L'ormone della tranquillità, quindi... quello atto a evitare le crisi di panico, così diffuse in una società che produce livelli altissimi di stress. Quante interpretazioni per un solo termine? E quanto dobbiamo affidarci alla medicina, alla genetica e quanto al buon senso? Io rispetto alla scienza sono sempre sulla difensiva. Forse perché credo innanzitutto nella capacità della vita di stupire, emozionare, stordire... L'amore può consolidarsi anche senza avere figli e senza avere rapporti fisici. Ho conosciuto persone unite e felici, che avevano diviso ogni giorno dell'esistenza, pur non potendo fare l'amore per problemi fisici dell'uno o dell'altro. Si tenevano per mano come bambini e trattenevano gli sguardi come adolescenti. L'ossitocina in quei casi era in sciopero? Non erano neanche persone ansiose o problematiche. Si amavano e basta. Mi chiedo: dove finisce la scienza, la medicina e inizia il potere dell'uomo? Della sua emotività, della sua capacità di amare, del suo sapersi adattare alle circostanze. E ho il sospetto che tutto sia incredibilmente relativo. Perché l'uomo può divenire l'elemento vincente. E mi piace sposare questa teoria, pur leggendo con grande interesse gli articoli inerenti alle scoperte mediche e scientifiche. Perdonate le mie digressioni. Vi abbraccio grata e rivolgo a tutti gli auguri più cari....
    Maria Rizzi

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  3. Ringrazio Ninnj Di Stefano Busà per le provocazioni garbate e vivaci che di continuo lancia su queste pagine, invitando tutti a costruttivi dibattiti. Entrando nel merito della presente sollecitazione, io condivido le perplessità di Maria riguardo alla difensiva sulle scoperte scientifiche in nome del buon senso. E apprezzo la stessa Busà, laddove pone in guardia contro facili scorciatoie: "prima di pensare che una molecola possa risolvere i nostri problemi, quelli di cuore su tutti, ci vuole cautela... Un elisir da solo non basta a spiegare perché ci innamoriamo, per qualche mese o per tutta la vita". Perché, allora mi chiedo, costringere le persone, con metodi artificiali, ad essere quello che non sono e che non vorrebbero essere? E' etico, in nome di un presunto comportamento etico, omologarle, obbligarle a seguire una linea unica? Di quanti personaggi strepitosi, ma fuori dal coro, verrebbe privata l'umanità, seguendo una tale indicazione? Mi direte che non si può confondere l'esempio di un santo con quello di un malavitoso, e sono d'accordo. Il malavitoso va punito secondo le leggi dello stato (anche se a volte non è così che accade e si preferisce mandare in croce o sul rogo qualcuno che si dovrebbe invece imitare), ma un conto è punire, un altro è tentare di cambiargli testa con metodi violenti e artificiali. Sarebbe come esportare la democrazia con le bombe. Non è forse meglio accettare i rischi della libertà? Non è meglio essere sempre e comunque autentici? "Il mondo è bello perché è vario", dice il motto popolare, argutamente corretto da Petrolini così: "Il mondo è bello perché è avariato". Auguri a tutti. Che il buon senso prevalga sempre e Babbo Natale ci sia di esempio, fondendo il vecchio ed il bambino in una sola persona.
    Franco Campegiani

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  4. Gli interventi saggistici di Ninnj Busà, che seguo con costanza nel tempo, sono carichi di problematiche etiche, di potenziali afflati spirituali e di qualche contenuto morale involontariamente e garbatamente provocatorio, che il padron di casa di questo blog con fiuto eccezionale coglie destinandone la pubblicazione in prima pagina.
    Ninnj vede la nostra irrequietezza, una specie di tristezza e spesso di angoscia che ci caratterizza anche nelle cosiddette festività di pace e d’amore e …di misericordia, coglie la nostra fragilità, la nostra debolezza ed infelicità umana, vorrebbe aiutarci: chiama in causa la storia, la morale, la scienza ( la poesia) e tutto quello che può, in qualche modo, sostenere la sua tesi: l’uomo è vittima del male e non riesce a redimersi,( “ più l'uomo progredisce più diventa insubordinato ai valori evangelici”), l’amore si impara,(” L'amore s'impara, come a scuola la lezione di latino….”), (“Se non c'è solidarietà e amore per il prossimo, degenera la speranza, cresce e si fa forte il fondamentalismo, l'egocentrismo, la frammentazione che fanno la differenza …tra il mondo civile e quello dei primordi...); (“il processo di recupero delle coscienze richiede una sorta di allontanamento dalle forze del male, una riossigenazione dei processi che rilancino i motivi della cristianità, (laica, non necessariamente ecumenica e bacchettona) della purezza della Verità senza ipocrisie e infingimenti, un rilancio che ci liberi dal nichilismo responsabile della caduta dei valori e della crisi”). E ragionando su questi temi via via sogna: un mondo d’amore -monogamico e non litigioso-(…” Non siamo giunti alla vaccinazione contro l'infedeltà, ma vi si potrebbe arrivare scoprendo che è un gene malformato a produrla. Attendiamo le grandi scoperte per il futuro allora della monogamia e non solo...”)
    Questa volta chiama in causa “l’elisir d’amore che esiste”:L'OSSITOCINA, ( “Secondo una messe di ricerche scientifiche in continua crescita, l’ossitocina ha anche un effetto a livello di alcune zone specifiche del cervello coinvolte nei sentimenti positivi. E alcune tra queste ricerche sembrano indicare che l’ossitocina sia responsabile di quella sensazione di appagamento sentimentale che è molto più frequente dopo un rapporto sessuale che nella vita normale…”).
    U.De Robertis, forte della sua cultura scientifica si complimenta : “Qualcuno aveva estratto il gene della fedeltà da briciole di DNA di una particolare specie di muridi per impiantarlo in topi dalla conclamata sessualità, fedifraghi per eccellenza. Bene. Il risultato è che il topo libertino, una volta vaccinato, è diventato per il resto della propria vita il migliore dei cavalieri serventi nei riguardi di un unico esclusivo topo femmina."
    Quanto apprezzo l’intervento di M. Rizzi che afferma, ridimensionando l’apporto scientifico:
    ” L'ormone della tranquillità, quindi... quello atto a evitare le crisi di panico, così diffuse in una società che produce livelli altissimi di stress. Quante interpretazioni per un solo termine? E quanto dobbiamo affidarci alla medicina, alla genetica e quanto al buon senso? Io rispetto alla scienza sono sempre sulla difensiva. Forse perché credo innanzitutto nella capacità della vita di stupire, emozionare, stordire.. E ho il sospetto che tutto sia incredibilmente relativo. Perché l'uomo può divenire l'elemento vincente.”! Altra fiducia. Altre speranze.
    Così come mi pare fondamentale il problema- filosofico- posto da F. Campegiani: “ Perché, allora mi chiedo, costringere le persone, con metodi artificiali, ad essere quello che non sono e che non vorrebbero essere? E' etico, in nome di un presunto comportamento etico, omologarle, obbligarle a seguire una linea unica?... Non è forse meglio accettare i rischi della libertà?”
    Abbiamo tutti bisogno di “volare alto”, di alzare lo sguardo verso il cielo; c’è bisogno di sognare, ha ragione Ninnj. Io vorrei farlo senza l’ OSSITOCINA e senza sentimentalismi. Buon 2016 a Ninnj e a tutti. Grazie.

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  5. Mi chiedo perché dell'acetilcolina, antagonista dell'ossitocina, non c'importa un fico secco... Che poi l'essere umano sia anche chimica non lo mette in dubbio nessuno, ma il tocco di mistero che avvolge l'amore è quanto di più bello ci sia dato in dono di vivere, in barba all'acetilcolina e all'ossitocina.
    Claudio Fiorentini

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