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sabato 30 aprile 2016

PREMIO "ALDA MERINI - BRUNATE 2016"



Comunicato Stampa
Indetta la quinta edizione del Premio Internazionale di Letteratura “Alda Merini – Brunate 2016”

Il “Premio Internazionale di Letteratura “Alda Merini -Brunate” è nato nel 2011 su iniziativa della Biblioteca Comunale di Brunate, per ricordare Alda Merini "poetessa dei Navigli" che aveva sue radici a Brunate (Como) poiché nel paese, denominato "Balcone sulle Alpi" abitavano i nonni paterni.
Il premio persegue l’obiettivo di ricercare e valorizzare la poesia e le sezioni del premio si ispirano all’attenzione che Alda Merini aveva per la poesia altrui e ai valori che ha testimoniato con la sua vita e la sua opera.

Tutte le opere partecipanti alla Quinta Edizione del Premio “Alda Merini- Brunate dovranno essere inviate entro e non oltre il 31 maggio 2016.
Queste le sezioni a concorso per l’edizione 2016:
Sezione “A” – Inediti di Poesia
Ciascun concorrente partecipa con massimo tre componimenti di massimo 30 versi ciascuno.
Le poesie possono essere scritte in lingua italiana, in dialetto o in lingua straniera. A quelle in dialetto, o in altre lingue, deve essere allegata la traduzione in lingua italiana. (
1° classificato 1000 €)
Sezione “B” – Volume edito di Poesia
Ciascun concorrente partecipa con un’opera pubblicata dopo il 1° gennaio 2013. (
1° classificato 1000 €)
Sezione “C” – Racconti del Territorio
Ciascun concorrente partecipa con un racconto inedito dal tema “Il territorio del lago di Como ed i suoi dintorni”, di massimo 5 cartelle di 1.800 battute ciascuna.
(1° classificato 500€)
Sezione “D” – Tesi di laurea e saggi sull’opera di Alda Merini e sulla poesia contemporanea
Ciascun concorrente partecipa con una tesi di laurea o un saggio che tratta l’opera di Alda Merini non solo in via esclusiva ma anche inserita nel più ampio contesto della poesia e della società contemporanea. L’eventuale pubblicazione non deve essere antecedente il 1° novembre 2009.
(1° classificato 500€)
Sezione “E” – La Poesia al tempo dei social network
Ciascun concorrente partecipa con massimo tre video (realizzati e/o montati con qualsiasi tecnica) che riportano una propria poesia edita o inedita.
Il video verrà postato dall’organizzazione sulla pagina facebook del Premio. I “mi piace” ricevuti sulla pagina determineranno il vincitore del pubblico.
(1° pubblico 250€ ;1° giuria 250€)
Sezione “F” – Inediti di Poesia o Aforismi Giovani (Under 18)
A questa sezione possono partecipare coloro che risultano minorenni al 31 maggio 2016. Ciascun concorrente partecipa con massimo tre componimenti di massimo 30 versi ciascuno. Le poesie possono essere scritte in lingua italiana, in dialetto o in lingua straniera. A quelle in dialetto o in altre lingue deve essere allegata la traduzione in lingua italiana.
(1° classificato 300€ ;2° classificato 200€; 3° classificato 100€)
Premio Speciale – 150 anni di Penčo Slavejkov per inediti di Poesia
Riservato a partecipanti di madrelingua bulgara. Il Premio prevede una sezione Inediti di Poesia e una sezione Inediti di Poesia per giovani (under 18) che risultano minorenni al 31 maggio 2016.
Ciascun concorrente partecipa con massimo tre componimenti, di massimo 30 versi ciascuno.
Le poesie possono essere scritte in lingua italiana o in lingua bulgara. A quelle in lingua bulgara deve essere allegata la traduzione in lingua italiana. (
Premio speciale - 150 anni di Penčo Slavejkov 1° classificato 500€; Premio speciale - 150 anni di Penčo Slavejkov Giovani 1° classificato 300€; 2° classificato 200€; 3° classificato 100€.)
Ogni partecipante può partecipare a più sezioni. Le opere inedite (sezioni A, C, D, F, 150 anni di Penčo Slavejkov) potranno essere inviate in “formato elettronico” (due file, uno anonimo e uno con nome e indirizzo) alla mail info@premioaldamerini.org oppure in formato cartaceo (due copie, una anonima e una con nome e indirizzo) a: Premio Internazionale Alda Merini presso Comune di Brunate - via alla Chiesa, 2 - 22034 Brunate (CO). Le opere edite (sezione B e D) potranno essere inviate in “formato elettronico” alla email info@premioaldamerini.org oppure in formato cartaceo (cinque copie, di cui una firmata) a: Premio Internazionale Alda Merini presso Comune di Brunate - via alla Chiesa, 2 - 22034 Brunate (CO). Il video (sezione E) può essere inviato via email a social@premioaldamerini.org (con WeTransfer se supera i 2 MB) oppure può essere caricato su YouTube, inviando il relativo link allo stesso indirizzo email. Il video verrà postato dall’organizzazione sulla pagina Facebook del Premio.

Il bando integrale e la scheda di partecipazione possono essere scaricati dal sito del Premio: http://www.premioaldamerini.org/2016edition.html  

venerdì 29 aprile 2016

CLAUDIO FIORENTINI: RUBRICA "INVITO ALLA LETTURA"



Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade

Invito alla lettura
  


La città di vetro, di Paolo Padula. Scritto divinamente, con una ricchezza di vocabolario e raffinatezza redazionale senza eguali, partendo da una trama apparentemente semplice, racconta una storia molto stimolante, ricca di citazioni e di elementi storici che arricchiscono il lettore. Si tratta di un autentico e colto romanzo che piega l’uomo contemporaneo alla meraviglia della storia e l’obbliga allo stupore davanti a cose insignificanti. Il contesto, una Venezia contemporanea, che si immerge nella storia, grazie alla guida di una giovane che accompagna il protagonista alla scoperta di radici dimenticate. Arricchito con dialoghi in veneziano, il libro è un vero gioiellino di grande valore letterario.




Una vita perfetta, di Carmen Maria Zardo, è un bellissimo romanzo che ripercorre il passato di una donna e della sua famiglia, entrando nell'intimo di una vita perfetta che si sgretola quando un dramma frantuma i veli dell’ipocrisia. L'orrore che si prova quando si scopre il mostro che si porta dentro, il nostro mostro quotidiano, si svela lentamente, passo dopo passo, senza fretta, per cui ogni parola ha un senso e un peso, ogni evento, seppur minimo, trova una sua collocazione. In questo romanzo assistiamo allo smantellamento di un mosaico che, a mano a mano che cadono le tessere, lascia posto a un altro mosaico, fatto di una realtà più cruda, ma più vera.




L'arca della salvezza di Enzo Di Brango. Bello e scritto benissimo. Il regno di Napoli visto da diversi occhi nel 1836, 1848 e 1860, quindi è un romanzo di ambientamento storico dove incontriamo un barone voltagabbana, degna allegoria della nobiltà senza idee, una baronessa repressa che scopre la sessualità e che ne muore e un giovane ufficiale dell’esercito borbonico che capisce il valore degli ideali, anche grazie alla sua amata, una coltissima e improbabile popolana che tutti vorremmo come amica. Insomma, questo libro è un ottimo compendio di racconti che rappresenta, con rara maestria, le varie anime delle vicende storiche di quegli anni. L’arca della salvezza, un archivio di giornali che non è stato mai letto, è la metafora del voltagabbana, figura centrale della storia (passata e presente) del nostro Paese. Lettura appassionante!




Le stelle di Mactan, di Alessandro de Francesco. Ottimo romanzo ad ambientamento storico, a prima vista imponente, per le sue 400 pagine, ma sono di puro piacere. L'autore, pur mostrando la sua profonda erudizione, non la sfoggia schiacciando il lettore, che invece è invogliato a leggere e si appassiona alle vicende dei personaggi, inventati, che si fondono con la storia di personaggi veri. Il libro si legge d'un fiato anche perché è scritto con saggia maestria. Cappa e spada, battaglie, esplorazioni, guerre, navi e scoperte, siamo nel cinquecento e il mondo sta cambiando. Il romanzo, avvincente, non pretende altro che offrire al lettore momenti di puro e raffinato intrattenimento.


Claudio Fiorentini

INCONTRO DI DIANORA TINTI CON LORENA MAZZETTI: LINK


Il link che riassume l'incontro della scrittrice Dianora Tinti con Lorenza Mazzetti, nipote di Einstein e artista di fama internazionale.

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Dianora Tinti
Scrittrice, blogger e giornalista pubblicista
(iscrizione ordine giornalisti Toscana n.153873)
Sito/Blog: "Letteratura e dintorni" 
 www.dianoratinti.it
Pagina Facebook, Twitter e Google Plus


mercoledì 27 aprile 2016

CARLA BARONI: LETTURA DI "APPUNTI DI VIAGGIO..." DI GIUSEPPE FERRARA


Carla Baroni, collaboratrice di Lèucade

Giuseppe Ferrara
Appunti di viaggio di un funambolo muto
a cura di Carla Baroni



Che dire di quest'ultima fatica di Giuseppe Ferrara Appunti di viaggio di un funambolo muto (Edizioni Tracce, Pescara) ? Il titolo è di per sé esplicativo: chi è il funambolo muto se non il poeta che, sempre in bilico sul filo del pensiero, si  destreggia tra difficoltà varie rimanendo costantemente concentrato sulla parola, quella che gli consentirà di fare un altro passo in quel difficile cammino che si è scelto o per vocazione o per sfida? Su questa falsariga - molti i capitoli e i testi che evocano questo particolarissimo artista - l'autore scopre tutte le sue carte spaziando volutamente tra diversi tipi di poesia sia per forma che per contenuto. Troviamo poesie ironiche dove prevale il gusto della manipolazione del vocabolo con giochi di parole, rime, assonanze anche a metà verso, rimandi sapienziali e stratagemmi vari per condurci in terreni ancora inesplorati perché non è affatto vero che tutto è stato detto, c'è sempre spazio per chi voglia esprimere qualcosa di nuovo. Il mio cuore ha bisogno di stupore (All'uscita della libreria del centro) è il concetto base, l'assunto con cui Ferrara si fa scudo per comunicare agli altri le proprie emozioni in modo diverso, un istrionico porgersi di un esperto teatrante che conosce tutte le malizie del mestiere. Si avverte la voglia dell'azzardo continuo, di sondare dove lo potrà portare questo suo spingersi oltre. Del resto tra i funamboli c'è chi pone il filo a due metri di altezza e chi sulla cima delle torri gemelle. Però, a tratti, la sfida si addolcisce, si entra nella routine del quotidiano. E allora sono gli affetti a prevalere: le figlie, la moglie, la madre. L'ironia, quando c'è, si tramuta quasi in un lessico familiare, un tenero modo di comunicare con la stretta cerchia dei propri cari, di cui forse il lettore non comprenderà completamente l'afflato ma dal quale viene maggiormente coinvolto perché più vicino alle sue corde, alla sua sensibilità.
Tessuto prosodico aperto al ventaglio di tutte le possibili sperimentazioni ma con molte contaminazioni classiche e che rientra poi definitivamente nei parametri della forma canonica negli oltre cinquanta originalissimi haiku finali.


lunedì 25 aprile 2016

PREMIO LETTERARIO "IN POCHE PAROLE"

Premio letterario "In poche parole"

L'Associazione culturale Igea indice il Premio letterario "in poche  parole", per racconti inediti.
Il link al concorso è il seguente:

Il Premio è alla sua quarta edizione, è assolutamente indipendente, seguendo criteri esclusivamente meritocratici.




ANTONIO SPAGNUOLO: "FELICITA'"

DAL TESTO: OLTRE LO SMERIGLIO



Antonio Spagnuolo: Oltre lo smeriglio

Kairós Edizioni. Napoli.  2014. Pg. 58

FELICITA’

L’invenzione di aprile gioca al cielo
petali e parole per svanire
nell’orizzonte indeciso. Io un’altra volta
lascio i colori alle catene, ai sorrisi,
alla ruggine, per raccontare la felicità
come lo sguardo che in piena notte
ripetesti nei contorni della luna.
Lo so che non tornerai, così rapita
dal crudele ingannarmi della morte,
così decisamente lontana dal presente. (Pag. 34).

ADRIANA PEDICINI: "PANTA REI"

Panta rei

Un giorno trascina l’altro e sono tanti
inutile dividerli in ieri oggi domani
Il fiume va sempre al mare
dal cielo sempre la stessa pioggia,
sempre uguale.
Passano nell’aria le nuvole del tempo.
Il nastro rosa celeste della vita
s’intreccia al nero viola della morte.
La memoria non contiene tutto
si ferma al particolare
e lo fa eterno. (Pag. 83).

DAL TESTO


IL FIUME DI ERACLITO



Adriana Pedicini: Il fiume di Eraclito. Mnamon 2015.
Pgg. 94. € 10,00

domenica 24 aprile 2016

CARLA BARONI: "MIO CARO AMICO"



Carla Baroni, poetessa, scrittrice e critico letterario











Carla Baroni in risposta alla nota critica di Francesco Casuscelli del mese di aprile

http://nazariopardini.blogspot.it/2016/04/carla-baroni-commento-il-morso-delle.html


Mio caro amico, grazie dell'elogio
ma del magnifico trio io son la sola
col capo ancora vergine d'alloro.
Mi finsi Dafne, timida ed ombrosa
tra le altre piante dagli aulenti odori,
vestale inascoltata che il suo oro
lascia colare dalle sue ferite.
Chissà se diverrà ambra, se un giorno
qualcuno scoprirà in essa il seme
di questa mia follia, forse un insetto
un muschio od un lichene imprigionati
nella vischiosa resina del canto.
Se sono Dafne, Apollo non mi volle
e mi condannò a eterno pianto
che esce dal boschetto dei suicidi.

CANAPA


sabato 23 aprile 2016

CLAUDIO FIORENTINI SU: "DE BELLO PARTHICO" DI MAURIZIO DONTE




Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade


De bello Parthico, di Maurizio Donte


Cosa sarebbe successo se Cesare fosse sopravvissuto alle Idi di marzo? Questo tenta di immaginare Maurizio Donte nel suo De bello Parthico, un imponente romanzo ricco di ricostruzioni storiche e descrizioni dettagliate. Lo fa inserendo nella storia un elemento imprevisto, un personaggio di nome Mercurio, che viene dal futuro e che, con le sue trovate e le sue conoscenze diventa una fonte di scoperte per l’esercito romano e per il grande condottiero, Cesare, appunto. Mercurio cambierà poi nome e si integrerà nella storia diventando romano lui stesso, scoprendo che duemila anni fa la vita poteva essere tanto agghiacciante e crudele, quanto bella e appassionante. Quindi, da freddo viaggiatore del tempo, diventa un uomo del tempo e lo vive facendone parte. Il libro, oltre 500 pagine in formato 18*23, si apre con un elenco di personaggi, ben 126, con la traccia genealogica della gens Julia ed oltre, e si conclude con una pagina di riferimenti bibliografici. Il lavoro di ricerca fatto dall’autore è veramente impressionante, lo dimostra nelle descrizioni e nelle ricostruzioni, in parte storiche e in parte immaginate, sempre su base storica, che ci guidano nella lettura di un libro che entusiasma sin dall’inizio. Anche la trama in parte ricostruisce la storia, ma poi prende il volo e immagina una storia diversa, portandoci a vivere la guerra ai Parthi condotta da Cesare, sempre accompagnato dal misterioso uomo che viene dal futuro.
La suddivisione in capitoli, ben 58, alleggerisce la lettura, comunque impegnativa, permettendo al lettore di trovare la giusta concentrazione.
Che dire del linguaggio, ricco e forbito, degno di un romanzo classico, che aggiunge bellezza e sonorità a un romanzo già importante di suo, dove la storia documentata è raccontata con grande maestria e la storia immaginata sembra anche credibile. Certo, un viaggiatore del tempo che diventa quasi un superuomo potrebbe lasciar perplessi, ma questo elemento di surrealismo giova la lettura e ci si affeziona anche all’eroe improbabile, per cui, invece di chiedersi “ma chi è, ma da dove viene” ci si chiede “ma quando interviene per rimettere tutto a posto”. Già, la lettura appassiona anche grazie a questo artificio letterario, e l'uomo che viene dal futuro lo si vorrebbe sempre lì, tra i romani, lo si immagina ben inserito, lo si vorrebbe felicemente accoppiato e con prole, a far del mondo un luogo migliore dove vivere. Sarà così? Ovviamente non sta a me rivelare la trama, una nota di lettura come questa ha la funzione di incuriosire e, possibilmente, di spingere nuovi lettori ad affrontare quest’avventura, per cui mi fermo qui.
Il libro è scritto magistralmente e, nonostante la mole, si legge con piacere. Da leggere!

Claudio Fiorentini





PAOLO BASSANI: "A MADRE TERESA DI CALCUTTA"



Paolo Bassani collaboratore di Lèucade

UNA POESIA DEDICATA
A MADRE TERESA DI CALCUTTA


Ho ricevuto, inattesa, una e-mail che sotto riporto.

Caro Maestro Bassani,
con grande piacere informo che ti sei classificato Primo nel Concorso di Poesia con la tua opera "L'Arcobaleno della vita".
Nel complimentarmi per il risultato ottenuto ricordo che, come previsto nel bando di concorso, la cerimonia di premiazione avverrà in occasione del prossimo Convegno Nazionale che si terrà ad Agrigento dal 5 all'8 maggio p.v.
Ancora moltissime congratulazioni e un caro saluto
Il Presidente
MdL Vincenzo Esposito


Vorrei far conoscere agli amici di “Alla volta di Leucade”
la poesia.




L’ ARCOBALENO DELLA VITA
(a Madre Teresa di Calcutta)

La tua vita è stata il più bel dono
come raggio di sole nella notte,
sorgente d’acqua pura che disseta,
sorriso nel preludio del sereno,
annuncio di speranza nel futuro,
dolce tenero abbraccio che conforta.
La bontà è stata il seme generoso
del tuo cuore, sparso a piene mani
nella vita d’ognuno che incontravi.
Come madre affettuosa sempre a fianco,
autentica maestra della vita,
hai insegnato ogni giorno con l’esempio
che ha donato sostanza alla parola
ed alla verità testimonianza.
Si, sei stata davvero arcobaleno
di luce e di speranza per la vita
di chi più nulla aveva da sognare.

Paolo Bassani




N.B. E’ stato realizzato anche un filmato che si può vedere su Internet digitando “L’ARCOBALENO DELLA VITA MAESTRI DEL LAVORO”








MAURIZIO DONTE "SONETTO INEDITO"


Maurizio Donte collaboratore di Lèucade

Odissea


E si chiude, del tempo l'odissea,
in un sospiro rapido finisce;
e s'apre all'orizzonte l'infinito,
nell'onda silenziosa dei ricordi.


L' amore ormai passato non ti scordi,
ma la vela dell'anima sfiorisce,
ammainando il volo ch'è finito,
quando muore al tramonto anche l'idea

della speranza tua, ultima dea.
Ripassi le memorie come un rito,
e il correre dei giorni ti stupisce

e l'ombra avanza lenta e si smarrisce
il senso della vita. Ora sfinito
corro là, dove porta la marea.

Maurizio Donte

venerdì 22 aprile 2016

CLAUDIO VICARIO "INEDITI"


Claudio Vicario


Non ho più amici

Scaccio con la mano una foglia
volata sui miei bianchi capelli
quasi fosse un pensiero morto
da abbandonare ai bordi della strada.
Mentre la vita cede all’impeto del vento
e l’ansia mi assale, mi sento un albero
i cui rami cercano verità nascoste,
solide e stabili certezze che vanno
oltre la pioggia che cade sottile
in un tempo che pare essersi fermato
sulle ali della fantasia che si annega
nel cammino del mio incedere lento.
Ed ecco riaffiorare lontani ricordi
che non concedono attimi di serenità
anche se la luce ritorna all’orizzonte:
è come sfogliare un vecchio diario
ingiallito, pieno di echi perduti,
di emozioni dimenticate, obsolete,
che non si accorgono di un tramonto
sfumato in una fitta nebbia infinita
nella quale si dissolvono, fantasmi
di una realtà che trascina l’anima
tra muri di dubbi e incertezze.


Se potessi…

Se potessi vi abbraccerei tutti
per condividere le vostre ansie
in questo mondo senza amore
dove non c’è stella che brilli
e l’anima si smarrisce nel nulla.
La vita è solo storia di domande
che ritornano alla memoria
nella vana attesa di una risposta,
è come un vento fatto di illusioni,
di lamenti nella strada del ritorno
dalla quale arriva l’eco dell’urlo
di una continua sfida infinita
tra i prati innevati della solitudine;
ma nel suo cono d’ombra
c’è sempre un futuro, un domani
per dissetare la propria anima
e guidare lo sguardo al richiamo
di un ultimo sospiro senza voce
che sembra voler annunciare
una luce nella notte che muore,
foss’anche una chimera sperduta,
immersa nella vanità delle cose
e degli inutili, falsi, penosi sorrisi.



Il canto dell'usignolo


Felice della tua felicità
dal bosco odoroso
di faggi e betulle,
canti all'estate:
è come un sorso di vita
della terra profonda
dal sapore del verde.
Svanisce, si dissolve
tra foglie sconosciute
l'ansia degli uomini
là dove un tremito
scuote i grigi capelli,
la gioventù si consuma
e muore il pensare
pieno di dolore
per la bellezza spenta
in occhi senza luce.
Andarsene... andarsene
sulle ali della poesia
che invisibile, lenta,
indugia, perplessa, tenera
come la tenebra della notte,
come la luna sul trono
e le stelle d'intorno,
ora che non c'è più nulla,
neppure quel niente
dal sapore di muschio.
Vedo tanti fiori,
c’è odore di resina
che cola dai rami
in quest’oscurità
profumata dalla dolcezza
del mese propizio all'erba,
al bosco selvaggio,
al biancospino, alle viole
sepolte tra le foglie,
alla rosa in boccio.
Ascolto il tremito dell’aria
che amo, poesia
che porta il suo sospiro.
Ecco, spegnersi senza morire,
senza dolore
in quest'estatica voce
fuori dell'anima.
Canta ancora per me,
semplice zolla inutile,
canta alla notte fuggente
in mezzo ai campi,
ai magici sguardi
sulla schiuma del mare,
sulle terre incantate,
canta alla mia solitudine
che si perde oltre i prati.
oltre il fiume quieto che scorre,
musica svanita tra i boschi.



CLAUDIO FIORENTINI: "RUBRICA SETTIMANALE: PROPOSTE DI LETTURA"

 
Claudio Fiorentini, collaboratore di Lèucade

La porta dei morti, di Sibyl von der Schulenburgh, è un romanzo avvincente e ricco di invenzioni letterarie. Mistero, psicologia, dramma, amore, lotta per la vita… agile e veloce, lo leggi dalla prima all’ultima pagina senza fermarti un attimo. Originale anche la trama e l’ambientazione: in una Toscana quasi sconosciuta dove palpita ancora il cuore etrusco e rivive un suo mistero nella porta che non serve a nulla, la porta dei morti, appunto. Protagoniste una ragazza che viene dal nord, e che si trova a convivere con la misteriosa e intrattabile nonna, tra cani maltrattati, gatti inselvatichiti e tanta sporcizia. La casa nasconde paura e disgusto, e pur senza cedere alle manie del thriller, le vicende si susseguono con un ottimo ritmo narrativo fino alla sorprendente conclusione. L'opera è estremamente valida, e l’autrice merita di essere seguita.


La finestra sulla riva del mondo, l'ultimo romanzo di Alfredo Carosella, è un affresco di umanità inserito nella cornice superficiale di un villaggio vacanze, dove tra presente e passato si intrecciano storie vere per poi dipanarsi nella storia falsa del villaggio, simbolo dell’artificio ipocrita e ripetitivo, nascondiglio dell’umanità che lì si rifugia per la paura del baratro in cui è caduta. I personaggi sono le api operaie del villaggio, ciascuno con una storia drammatica alle spalle, eroici perdenti che si rifugiano nel nulla. Lì vivono protetti dalla superficialità, lì tutto è artificiale, tutto deve essere per forza divertente. Scritto benissimo, stimolante e appassionante. L’autore a noi già noto per l'ottimo "appuntamento in un non luogo", non poteva che migliorare!



Cento passi indietro, lo splendido libro di Giuseppe Barcellona, è un coraggioso racconto-documento, a metà tra un saggio e un romanzo storico, che dà una visione inedita e spiazzante della storia della mafia e che sembra raccontare evidenze, con straripante lucidità, che nessuno ha mai avuto il coraggio di affermare. Scritto senza esitazioni, scorre veloce e incalzante, narrato al tempo presente, ci porge uno spaccato della Sicilia mafiosa e dell’America connivente, dagli anni trenta al nuovo “miracolo” italiano. Complimenti all’autore per il coraggio e per la capacità di fondere storia e immaginazione, e proporci un libro che si legge tutto d’un fiato.



Edena Kely, di Adriano Tango. Si fa presto a parlare di Africa, ma parlarne con amore e con ammirazione non è da tutti. Adriano Tango, medico, ci riesce benissimo, e ci propone questo grande gioiello, scritto con un linguaggio ricco ed elaborato, che racconta una storia molto bella e che dimostra quanto una profonda conoscenza dell’Africa, e un profondo rispetto per l’uomo, possano aiutare a capire molti misteri della nostra vita. La trama: un italiano settantenne vive in Madagascar con la moglie che soffre di una malattia non identificata. Costruisce un villaggio e un ospedale, e intanto affronta ogni aspetto della realtà e, cosa più importante, della non realtà. Il libro trasmette valori, arricchisce l’anima, e va considerato per una lettura silenziosa e magica!


















Claudio Fiorentini